Tema del 10 dicembre 1999
Borsa conquistata dalle nuove tecnologie
Boom delle netstock
Scoppia l'euforia sui mercati italiani per le
azioni legate ad Internet
di Francesco Carlà, Michele Alberico, Elena Capparelli
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Il 27 ottobre Tiscali
esordisce in borsa ed e' un successo strepitoso. Gli operatori
iniziano a guardare in modo diverso le azioni legate a Internet. Si e'
trattato di un caso unico? Sembrerebbe di no. Infatti non passa
neanche un mese e scoppia il caso Finmatica, la società che nella
prima giornata di quotazione in borsa e fa un balzo dell' 800%, poi
nei giorni successivi il titolo oscilla vistosamente, siamo sull'otto
volante o in borsa?
Forse il prezzo di collocamento di 5 Euro (pari a circa 10000 mila
lire) è stato troppo invitante. Oppure la voglia degli investitori di
ripetere il boom di Tiscali, titolo per cui il mercato e' impazzito
appena qualche settimana prima, è stata troppo forte. In ogni caso è
successo qualcosa di incredibile. Erano disponibili tredici milioni e
cinquecentomila azioni da vendere e il mercato ne ha chieste più di
un miliardo. All' appello ne mancavano 987 milioni e il prezzo e'
arrivato alle stelle forzando anche le regole che normalmente
controllano le fluttuazioni dei prezzi. Alle spalle di tutto questo
c'è la storia di un'azienda di medie dimensioni leader nel settore
del software finanziario. Nei primi sei mesi del 1999 Finmatica ha
fatturato 42 miliardi. Quasi il sessanta per cento in più del 1998
con un utile del 30 per cento. Con questi numeri, buoni ma non tali da
giustificare l'euforia dei mercati, Finmatica si è presentata al
pubblico degli azionisti. Un pubblico composto al 33 per cento di
privati e al 67 per cento di istituzioni finanziarie.
Anche in Italia dunque e' iniziata una nuova era economica high
tech, lo dimostra la nascita del Nuovo Mercato.
Il Nuovo Mercato italiano nasce come parte del circuito Europeo Euro.nm, che comprende altri mercati per imprese ad alto tasso di
crescita come il Neuer Markt di Francoforte, il Nouveau Marchè di
Parigi, il Nmax di Amsterdam, l'Euro.nm Belgium di Bruxelles. Sui
nuovi mercati europei sono quotate oltre 200 società, per una
capitalizzazione complessiva superiore ai 50 miliardi di Euro ed una
crescita, nel 1998, del 134%.
Secondo Borsa
Italia, con la nascita del
Nuovo Mercato le imprese italiane legate all'innovazione tecnologica
hanno oggi un canale di accesso privilegiato al capitale a rischio.
Insomma il Nuovo Mercato ha l'obiettivo di aiutare le aziende di
questo settore a favorire l'espansione internazionale, valorizzare
l'immagine le idee e i prodotti delle azienda ma soprattutto
finanziare i progetti di sviluppo innovativi. Le azioni quotate al
Nuovo Mercato sono trattate per via telematica con lo stesso sistema
già utilizzato per la Borsa e sono negoziabili da tutte le banche e
gli intermediari tradizionali. Ma la più grossa differenza dal
vecchio mercato e' sicuramente l'assenza del lotto minimo di
assegnazione: sul nuovo mercato gli investitori possono, in
teoricamente, negoziare anche una sola azione e non essere costretti a
comprare pacchetti di azioni di dimensioni stabilite a priori.
L'abolizione del lotto minimo e' probabilmente il primo passo per
avvicinare il Nuovo Mercato italiano a quello statunitense.
Le novità sulla piazza italiana non eliminano tuttavia il problema
di fornire una informazione corretta all'azionista. Nel caso di
Finmatica, ad esempio, la parte delle azioni destinata alle
istituzioni finanziarie e' stata velocemente piazzata al prezzo di
collocamento 5 euro e quando il prezzo e' balzato verso l'alto un
nutrito gruppo di fortunati si e' trovato per le mani un titolo dal
valore quasi decuplicato. Lo ha venduto per ricavarne un utile e ha
fatto riprecipitare il prezzo con il risultato che chi ha iniziato la
corsa dall'inizio ha ottenuto guadagni strepitosi mentre chi e'
arrivato in seguito ha avuto delle perdite molto consistenti.
Il caso di Finmatica dimostra le potenzialità di questo nuovo
mercato ma anche i rischi per gli investitori, soprattutto per quelli
inesperti. Un mercato che catalizza grandi risorse ma che allo stesso
tempo preoccupa molti operatori.
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