Manuale dell'imperfetto cyberviaggiatore
Beppe Severgnini, oltre che giornalista, è
anche un appassionato viaggiatore, e proprio ai viaggi ha dedicato
un libro, "Manuale dell'imperfetto viaggiatore". Ora ci spiega
come la Rete può aiutarci a essere viaggiatori meno imperfetti,
ma non troppo
Come è cambiato con l'avvento di Internet la realtà del viaggiatore?
Ci sono due aspetti: innanzitutto ci divertiamo anche prima,
nel senso che muoversi bene sulla rete prima di un viaggio è parte
del divertimento, mentre una volta il divertimento era confinato
al catalogo in cui ti dicevano, non so: il trasferimento avverrà
con un volo noleggiato, mentre invece era il vecchio charter,
oppure: a confortevole distanza dall'aeroporto, che voleva dire
che un aereo ti decollava sulla testa per tutta la notte; quindi
dovevi leggere e interpretare il depliant di viaggio, mentre adesso
con la rete c'è un'altra forma di divertimento, che è andare a
vedere i posti prima, e questo è l'aspetto ludico della faccenda;
poi ce n'è uno più serio, che è andare a cercare le informazioni:
questo direi che è la vera grande forza della rete accoppiata
al viaggio.
Con quale dettaglio cerchi informazioni in Internet quando
prepari un viaggio?
Io sto per partire per l'America, e non ho cercato l'informazione
sui treni per motivi evidenti, però è vero che le informazione
sui treni in Italia sono una cosa che uso moltissimo, perché uno
digita i nomi delle due città e vengono fuori tutti i treni. Ho
passato la gioventù chiamando i numeri delle ferrovie dello Stato
che non rispondevano, adesso c'è qualcuno che risponde, e bisogna
dargli atto, e ancora più semplice c'è la rete, per controllo
orari e linee aeree. Controllo i biglietti e scopro che pago sempre
troppo, a New York ad esempio c'è un sito bellissimo sugli Alberghi
di New York dove è possibile mettere la zona di New York e avere
tutte le offerte particolari. C'è veramente moltissimo.
Entri mai in contatto con delle persone che vivono nei luoghi
dove tu vuoi andare?
Certo. Io ho una rubrica sul Corriere della Sera, e questo facilita
la cosa, ma anche chi deve andare in un posto sconosciuto può
chiedere informazioni sul clima, sui posti e così via. Prima c'erano
solo telefonate negli orari sbagliati e cose così.
Dicono che uno dei grandi business del futuro sarà il turismo,
il flusso delle persone che si muovono in cerca di varie cose:
in cerca di vacanze, in cerca di business, in cerca di esperienze,
come le chiama Rifkin. È davvero così? Non corriamo il rischio
di passare la vita in snodi come aeroporti, stazioni sempre più
affollati e in fondo sempre meno piacevoli da vivere per coloro
che invece si vogliono muovere stando già in vacanza al momento
in cui escono di casa per fare un viaggio?
Io sono un inguaribile ottimista, e ritengo che più persone
passeranno nelle stazioni più protesteranno se non funzionano
le cose. Poco tempo fa alla stazione di Milano trovo la scala
mobile rotta e, dopo le proteste della gente, finalmente l'hanno
messa a posto. Se gli aeroporti saranno pieni, le società che
gestiscono gli aeroporti ne costruiranno di nuovi. Intorno a Londra
l'aeroporto di Stansted è un gioiello, in Lombardia quando hanno
visto che Linate - Malpensa avevano numerosi problemi hanno messo
in cantiere un aeroporto a Montichiari, vicino a Brescia. Io credo
che l'offerta risponda molto alla domanda.
Tu ti sei definito un imperfetto viaggiatore: con la rete
si è un po' più perfetti?
No, assolutamente no, il perfetto viaggiatore non esiste neanche
con la rete, se esistesse sarebbe noiosissimo.
Però è cambiata la tua maniera di viaggiare? È migliorata?
Si è arricchita?
Ci metto meno tempo. Sembra banale ma la rete supera il problema
dei fusi orari, e questa è veramente una grande rivoluzione. Ricordo
che avevo vent'anni nel '77, dovevo andare in America e affittare
un camper con gli amici e il calcolo dell'orario in cui si poteva
telefonare, sei ore di differenza con l'Est, nove con la California,
era di fatto un lavoro straordinariamente complicato. Con la rete
puoi mandare messaggi in California, la gente dorme, li vedrà
quando si sveglia. Sembra una banalità ma questa è davvero una
rivoluzione.
Possiamo dire che finisce una fase del turismo fai-da-te e
ne comincia un'altra, più organizzata?
Penso di sì, credo che la gente continuerà a fare le stesse cose,
credo che gli italiani continueranno a comprare cose di cui non
hanno assolutamente bisogno, le stesse cose che trovano sotto
casa col 10% di sconto, continueranno a credere che le ragazze
siano innamorate di loro quando puntano ad altre cose e così via,
ma a tutto questo ci si preparerà meglio con la rete, e penso
che complessivamente sia una grande invenzione. Internet è stata
usata per un sacco di cose che sono la brutta copia di cose che
si fanno fuori dalla rete, e i viaggi sono un esempio. Le cifre
che abbiamo sentito prima, i successi anche commerciali dipendono
dal fatto che anche un orangutan capisce se ha le dita abbastanza
piccole da schiacciare i tasti che c'è una rivoluzione e che tante
cose si possono fare.
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