Agenzie del Cyberspazio
di Stefano Salimbeni
Di recente il numero di americani che si presentano in aeroporto
senza biglietto è salito in maniera vertiginosa. Tuttavia
la percentuale di sbadati e distratti è rimasta la stessa.
Ad aumentare sono stati quei viaggiatori a cui il biglietto semplicemente,
non serve più.
"Quando devo viaggiare mi collego a Internet. Scelgo il
posto che voglio, la ricevuta esce dalla mia stampante, poi quando
arrivo imbarco il bagaglio e salgo direttamente sull'aereo. E'
molto comodo, non c'è bisogno di trattare con nessuno e
si fa tutto elettronicamente". Queste le parole di uno di
questi nuovi viaggiatori.
Si chiama e-ticket, biglietto elettronico e si acquista, a casa,
in ufficio o all'aeroporto, direttamente sul sito della compagnia
aerea. In questo modo anche stampare la carta d'imbarco diventa
un optional: l'importante è avere con se quella di credito
al momento del check-in.
Ma negli USA, Internet non è solo un mezzo comodo e rapido
per viaggiare: spesso è anche il più conveniente.
In rete si trovano in tempo reale le tariffe più basse
disponibili sul mercato: voli innanzitutto, ma anche crociere,
camere d'albergo, auto a noleggio, pacchetti tutto compreso.
A dominare il mercato sono i siti di Travelocity, che in cinque
anni di attività ha venduto 14 milioni di biglietti aerei,
ed Expedia, che nello stesso lasso di tempo, ha piazzato 5 milioni
e mezzo di pernottamenti in hotel.
Ma non sono gli unici. A fare da terzo incomodo è comparsa
nel 98, Priceline.com, una ditta basata su un metodo di commercio
elettronico assolutamente innovativo.
Dan Schulman, di Priceline, ci spiega in cosa consiste:
"Basta accettare di viaggiare in uno dei posti rimasti vuoti.
In cambio si stabilisce il prezzo e si riesce a risparmiare almeno
il 40 percento sulle tariffe minime. Spesso la differenza ammonta
a centinaia di dollari"
E' il cliente quindi a stabilire il prezzo massimo del biglietto,
con l'impegno, però, una volta trovato, di comprarlo in
ogni caso. In altre parole, digitando in anticipo il numero di
carta di credito, si rinuncia al diritto di cambiare idea. Il
sistema ha preso subito piede permettendo a Priceline di rosicchiare
una fetta consistente di mercato ai due colossi dei viaggi in
rete.
Cresce dunque il numero di americani disposti a fidarsi della
rete pur di risparmiare tempo e denaro al momento di mettersi
n viaggio. Il turismo on line dopo aver preso quota da subito,
ora sembra sorvolare senza problemi la crisi delle dot com.
Le cifre del settore parlano da sole. Si prevede infatti che
il giro d'affari, passato dai sette miliardi del 99, ai 13 dell'anno
scorso, raggiunga quest'anno i 20 miliardi di dollari. Auspici
tanto favorevoli da mettere d'accordo anche chi di solito si fa
concorrenza spietata. E' di questi giorni infatti la notizia del
lancio di orbitz.com, un sito destinato inizialmente alla vendita
di voli interni, sponsorizzato da tutte le maggiori compagnie
aeree americane.
Che ne sarà dunque della vecchia agenzia di viaggi? In
effetti gli operatori tradizionali stanno incassando meglio del
previsto i colpi inferti dalla rete. Secondo Bob Lebovich, agente
di viaggio dal 1970, internet sta cambiando il rapporto con i
clienti, piuttosto che eliminarlo del tutto. In fondo, spiega,
al commercio elettronico manca un aspetto fondamentale.
"Il servizio personalizzato! Con un computer non puoi parlare,
con un agente di viaggio si. Noi possiamo darti consigli, guidarti
a seconda delle tue preferenze: è molto meglio che rivolgersi
ad una macchina"
Un valore aggiunto difficilmente traducibile in codice binario,
al quale, molti viaggiatori sembrano non voler rinunciare. Di
fatto, dei quasi 60 milioni di americani che l'anno scorso hanno
pianificato vacanze e trasferte di lavoro on line, meno della
metà ha schiacciato il tasto di conferma.
Tutti gli altri hanno preferito, spegnere il computer, sollevare
la cornetta ed andare all'aeroporto col biglietto in tasca.
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