Mercoledi' 18 aprile 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Net Art

La Net.Art? Nasce da un virus

La Net Art secondo Marc Napier

I browser alternativi


Net Art

Protocolli di rete, browser, interfacce, linguaggi di marcatura ipertestuali, pagine web, pacchetti IP: sono un po' i mattoncini sui quali è costruita la rete; sono termini che siamo abituati ad associare a descrizioni tecniche e che difficilmente penseremmo possano essere oggetto di ricerca artistica. Tuttavia da qualche anno a questa parte le cose non stanno così. Inevitabilmente la storia dell'arte ha sempre fatto i conti con le innovazioni tecnologiche, a volte modificando o integrando vecchi canoni altre volte ricercando all'interno di territori aperti dalla definizione di nuovi media come è successo per il cinema o la fotografia o la videoarte. Bene, è successo anche per la rete.

 

Alcune definizioni
Partiamo quindi con una definizione di campo, distinguendo tra 'net art', 'art of the net' e 'webart' All'inizio del 1997, sulla mailing list di nettime si accende un intenso dibattito tra artisti, critici e appassionati. La discussione ruotava intorno ai due termini net.art e art on the net: una diatriba apparentemente solo terminologica, ma che celava concezioni della rete diametralmente opposte. Da un lato la rete come nuovo mezzo di distribuzione delle informazioni, dall'altro come nuovo modello di relazione sociale. La net.art come "arte di fare network" dunque e non solo come arte che veniva veicolata e diffusa attraverso Internet. La net.art dunque ha spesso a che vedere con concetti strutturali: un gruppo o un individuo progetta un sistema che può essere espanso da altre persone. Art on the net definisce invece la rete come strumento accessorio, mezzo di illustrazione e distribuzione di opere preesistenti o prodotte altrove.

Infine se si elimina la possibilità di una comunità di intervenire nel processo creativo di un'opera e l'artista torna il protagonista del processo, ci si sposta sul versante della fruizione web, e allora staremo facendo webart.

L'ars electronica center
Il punto di riferimento internazionale per chi si occupa di netart è sicuramente l'Ars Electronica Center di Linz che ogni anno organizza un premio, il Prix Ars Electronica che in diverse categorie, si occupa di tutte le diverse forme che può assumere un'arte legata all'elettronica

L'Ars Electronica Center è un progetto unico al mondo nato con l'intento di favorire forme di collaborazione tra arte tecnologia e società. Anche se l'edificio che lo ospita è stato aperto solo nel 1996 nella città di Linz il centro ha radici ben più antiche. Nei 20 anni di storia del suo festival Ars Electronica ha costituito un punto di riferimento imprescindibile a livello internazionale sull'arte dei media in generale e dei nuovi media in particolare. Il suo museo del futuro rappresenta un interessante modello di diffusione della cultura e dell'informazione sugli attuali sviluppi tecnologici; 5 piani proiettati in avanti nel tempo, 5 livelli per conoscere, provare, sperimentare, giocare, personalizzare, imparare. Un edificio interamente cablato in fibra ottica, stazioni grafiche di ultima generazione, centri multimediali, archivi digitali rendono questo luogo un vero e proprio atelier dell'innovazione. Ma la vera anima del centro è il prix ars electronica che nell'autunno di ogni anno fa il punto sulla ricerca artistica legata all'innovazione tecnologia. Il sito internet del prix presenta un archivio ricchissimo di tutti i lavori presentati nel corso di oltre 2 decenni di attività, due decenni nel corso dei quali l'attenzione si è progressivamente spostata dall'elettronica e l'informatica in genere alla creatività del net in particolare. Tra vincitori della sezione net delle ultime edizioni ci sono stati: Gli etoys con i loro rapimenti virtuali, i giapponesi del progetto sensorium e persino i creatori di un sistema operativo. Linux premiato nel 1999

Questa premiazione non deve certo stupire perché se Linux non è nato con uno scopo estetico, tuttavia rappresenta un prodotto aperto e modificabile da chiunque, cioè è il prodotto di un network. Questo premio ha esteso i confini della net.art oltre i limiti dell'arte tradizionale, in un dominio molto più accessibile a tutti coloro che "mettono le mani" sulla tecnologia. Non solo artisti quindi, ma anche hackers, smanettoni e attivisti.

Conclusioni
Netart dunque come arte di fare network, un grande calderone che è difficile racchiudere in un'unica definizione. Non esiste una netart ma diverse forme di netart. Non abbiamo l'ambizione nel corso di questa puntata di raccogliere tutti i fili che compongono questo variegato movimento ma solo di mostrarvi alcune delle esperienze più significative degli ultimi anni lasciando a critici ed esperti il compito di ricomporre tutto all'interno di un quadro unitario.

Se il vero centro di questa forma d'arte è ciò che viene prodotto da un network e a volte viene prodotto per la rete stessa potremmo dire che la prima e la più gigantesca opera di netart sia stata Internet, la rete nella sua interezza. Un'opera in continua evoluzione i cui meccanismi generativi, i cui protocolli, le cui regole vengono definite costantemente attraverso la collaborazione più o meno anarchica di una pluralità di persone sparse in tutto il mondo.