Mercoledi' 11 aprile 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Donne in Rete

Donne e computer: i mille modi di navigare

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Donne e computer: i mille modi di navigare

Se le donne sono partite in ritardo nell'approccio con le nuove tecnologie, ciò è dovuto innanzitutto ai modelli dominanti di uso del computer che la società veicolava. Oggi non è più così: ce lo spiega Cristina Lasagni, docente universitaria di sociologia della comunicazione, e ricercatrice attenta alla condizione della donna nel mondo delle nuove tecnologie

È cambiato qualcosa nel rapporto tra donne e nuove tecnologie?

A me interesserebbe, piuttosto che dire "le donne sono il 30, il 40% dei navigatori" e stupirsi di questo, che ci fermassimo un attimo a cercare di capire perché rispetto alle nuove tecnologie le donne sembrano arrivare sempre in seconda battuta. Non credo che le donne arrivino dopo perché sono più sceme degli uomini, ma che ci siano dei motivi di ordine strutturale, e altri un pochino più complicati e nascosti. Le donne sono entrate in Internet, e hanno cominciato a usarlo attivamente dopo gli uomini e meno degli uomini, innanzitutto perché le donne nel mondo lavorano meno degli uomini, nel senso di lavoro pagato fuori casa, e molto uomini hanno cominciato ad usare le nuove tecnologie attraverso il lavoro; poi, le donne hanno salari più bassi degli uomini, hanno meno soldi e anche questo è un limite; infine c'è il problema del tempo: le donne hanno meno tempo libero degli uomini, e molte ricerche dicono che, per esempio, una donna che torna a casa non si sente legittimata a sedersi al computer e giocherellare, ha molte altre cose da fare. Questo deriva da una divisione sessuale del lavoro di vecchissima data.

Queste sono le differenze di carattere strutturale; le altre hanno a che fare con la diversa relazione che le donne e gli uomini hanno intrattenuto con la tecnologia, non solo con le nuove tecnologie. Questo deriva da una divisione del sapere anch'essa molto antica, per cui le donne si sono specializzate, volenti e nolenti, con una serie di competenze che avevano a che fare con la cura, l'accudimento, il cibo e via dicendo, mentre l'uomo con altro. Allora succede che quando esce una nuova tecnologia, essa è circondata da un alone di immaginario che riproduce molto strettamente quello che è l'immaginario maschile della tecnologia. Quando si è cominciato a parlare di Internet, l'immaginario che lo circondava era quello degli hacker, di questi giovani potenti, coraggiosi, navigatori di Internet, fanatici, che passavano ore e ore al computer. Questo è un immaginario maschile, tanto che gli hacker sono in grandissima parte maschi, e una ricerca di Sherry Turkle al Mit ha dimostrato che molte studentesse mostravano una "reticenza al computer", pur essendo molto capaci. Ciò era dovuto al fatto che non provavano quella dedizione che il modello maschile dell'hacker invece proponeva, e sembrava non potessero esserci usi più "laici" del mezzo. Molte donne non si sentivano prese in considerazione. Se poi ci mettiamo il fatto che le prime pubblicità erano rivolte agli uomini, è abbastanza chiaro che questa "computer reticence" non è un gene mancante, ma è davvero un rapporto diverso.

La quota di donne che navigano in Internet è in forte crescita. A cosa porterà questo dato?

C'è da chiedersi come le donne e gli uomini usano Internet: non lo usano allo stesso modo, così come non usano la televisione allo stesso modo. È interessante chiedersi quanti modi possibili ci sono di utilizzare Internet. Internet, per esempio, è una grande opportunità per le imprese femminili. Una delle grosse difficoltà per le imprese femminili è quella dell'accesso al credito. Se ci sono imprese che possono godere del fatto di non avere un avvio così oneroso, queste sono le imprese online. Questa è una grande opportunità. Così come il fatto che le donne usino Internet per fare quello che da sempre è nella loro cultura, cioè le relazioni, fa si che le imprese di donne che utilizzano Internet per le pubbliche relazioni e cose di questo genere, abbiano successo, perché viene piegato il mezzo alle attitudini, alle passioni, alle voglie. Credo che queste siano opportunità vere, a patto che non si torni indietro e si pensi che c'è un solo modo di usarlo, e quindi che se non passo le nottate al computer, non sono adatta a usare Internet. Non è così. Lo userò per quello poco, o per quel tanto che mi serve, in base alle mie esigenze e alle mie caratteristiche. Le tecnologie possono essere usate in tanti modi, non c'è un modo prescrittivo.