Mercoledi' 11 aprile 2001

Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Donne in Rete

Donne e computer: i mille modi di navigare

Benvenute in Rete

Web woman press


Donne in Rete

Non è una rivoluzione, sta succedendo un po' alla volta, mese dopo mese, statistica dopo statistica. E con molte varianti a seconda dei Paesi e latitudini. Però, ormai, la tendenza è marcata e il dato è certo: Internet è sempre più donna, nel senso di chi la frequenta. E questo non succede solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa. A conferma di ciò un'interessante ricerca, curata da Tom Ewing, analista di Nielsen/NetRatings ha dimostrato - confrontando i numeri di 9 Paesi europei - una "femminilizzazione" sempre più marcata della Rete.

Quante donne?
Negli States le donne che navigano in Internet sono ormai il 51%. E in Europa? Ewing ha verificato che le signore sono online due ore e mezzo in meno al mese rispetto agli uomini, con un 30-40% in meno di pagine visitate. La tendenza però è netta: sono le donne a fermarsi un po' di più sulla singola pagina: a dedicarle più tempo ed attenzione. Sono sempre loro che cercano in modo mirato informazioni precise e lo fanno per lavoro, studio o interesse personale, ma sempre in modo finalizzato.

Stando ai dati della NetSmart-Research, nel 2005 il numero di donne collegate in Rete sarà superiore a quello degli uomini. Attualmente negli Stati Uniti le donne rappresentano il 38% dell'utenza Internet, mentre in Europa le navigatrici sono il 22% del totale e trascorrono tre ore alla settimana online. I lavori divenuti più usuali sono quelli che vedono le donne impegnate nei call center (strutture efficienti costituite per lo più da lavoratrici ingaggiate per mantenere i rapporti con il mercato attraverso il telemarketing, effettuando vendite telefoniche ed attivando un mirato customer service), nei telelavoro (anche qui la scelta cade sempre di più sulle donne, che svolgono il lavoro direttamente da casa, isolando ancora una volta, la donna dal contesto lavorativo, sociale e relazionale proprio di qualsiasi figura professionale). Per finire, la galassia Internet nella sua universale dimensione si è proposta come l'opportunità per creare relazioni - tanti casi di p.r. al femminile attraverso la Rete - e fare business. Aziende, imprese, prima inesistenti, grazie a questa moderna tecnologia ed all'intuizione di alcune donne sono nate e si sono sempre più imposte sul mercato in modo deciso.

Mollo tutto
Le nuove tecnologie, quindi, se da una parte si propongono di migliorare la qualità della vita, aprendo nuovi scenari lavorativi, dall'altra si pongono anche come trampolino di lancio per donne 'in carriera'. Ma è proprio di questi giorni invece il caso emblematico di Fabiola Arredando, una giovane donna, una manager di successo, direttore generale ormai dimissionario per le attività europee di Yahoo, il portale Internet n. 1 al mondo, che dopo un'intensa attività durata 4 anni ha deciso di "mollare tutto" per dedicarsi forse a se stessa, alla famiglia? Non si sa bene. Fabiola in questo momento ha deciso di non rilasciare interviste e noi rispettiamo questa sua scelta, però ci è sembrato significativo citarvi questo caso di donna che decide dopo un esaltante successo professionale di ricercare, a 35 anni, una dimensione di vita più umana.

Donne & lavoro
È noto che le donne per secoli hanno vissuto in condizioni di schiavitù politica, civile e domestica. Solo verso la metà dell'800 si è cominciato ad affermare l'ideale della parità fra i due sessi. Il primo paese a riconoscere il diritto al voto fu la Nuova Zelanda nel 1893, cui seguì l'Inghilterra nel 1928, in seguito alla creazione del movimento delle suffragette e in l'Italia solo dopo la caduta del fascismo. Nel tempo comitati per le pari opportunità sono sorti un po' in tutto il mondo e l'attenzione per la donna come madre, moglie e lavoratrice ha interessato studiosi e storici del costume. Tanto che in Germania a breve sarà istituito un registro delle donne che operano in emigrazione e che verranno riunite in un Coordinamento Federale vista la loro consistente presenza, verrà anche valutata l'importanza della donna come fonte economica e trait d'union culturale tra il paese d'origine ed il nuovo. Persino in Tunisia il diritto e la legge non sono più un ostacolo all'affermazione sociale e professionale delle donne. Così come in Islam, si registrano i primi segnali di cambiamento. E si devono al ciclone di Benazhir Bhutto, se oggi le donne pakistane possono occuparsi di commercio e partecipare attivamente alla guerra. Non solo, nella convinzione che l'autonomia economica porti come conseguenza maggiore dignità e libertà alle donne, il governo pakistano ha voluto aprire una banca speciale di sviluppo che concede prestiti solo alle donne ed ha al suo interno personale esclusivamente di sesso femminile. Oggi grazie ai crediti concessi sono sorte diverse Aziende gestite da donne. Dall'Afghanistan, invece, arriva via Internet un corale grido di dolore di donne oppresse, vessate e desiderose solo di morire. E l'invito a firmare la petizione allegata perché questo sconcio finalmente abbia fine. Un ultimo dato ci viene dai paesi dell'Est (Russia e Romania specialmente) dove le donne hanno trovato grazie ai computer, per lo più macchine scartate dai paesi ricchi e qui riciclate, ed all'utilizzo di Internet la possibilità di creare contatti commerciali, reti e quindi business.

Conclusioni
Sappiamo che l'emancipazione femminile nei paesi più industrializzati è pressoché raggiunta, ma va sottolineato che anche nei paesi in via di sviluppo ciò stia pian piano avvenendo. Le rivendicazioni nascono in particolare nei ceti sociali più elevati, ma si tratta anche di iniziative popolari, come ad esempio il caso della Costa d'Avorio, dove le donne hanno ripreso il vecchio sistema delle "tontine", ossia la raccolta di offerte per le donne deboli, come sistema di sostegno reciproco. C'è ancora chi sostiene, come il Prof. Giuliano Amato che, a volte, i primi nemici delle donne sono proprio loro stesse poiché non hanno piena fiducia nelle proprie capacità. Dopo anni di battaglie, i risultati raggiunti sono sicuramente significativi anche se ciò che è ancora da sconfiggere è una certa cultura maschile imperante, prima e vera barriera alla parità dei sessi. Internet come si pone?. Non ci sono più limitazioni agli scambi ed ai confronti nella Rete, ma fuori?