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Tema del 31 marzo 2000

Occupazione e nuove tecnologie

Lavoro on line

Viaggio nel regno delle opportunità professionali offerte dalla Rete

di Antonio Leonardi, Michele Alberico, Elena Capparelli

Nell'era digitale dei computer e delle reti, il mondo del lavoro non è più lo stesso. Alcune occupazioni sono sparite per fare posto ad altre che prima non esistevano, mentre tutti i mestieri, in maggiore o minor misura, sono cambiati. Era digitale o no, il problema principale resta sempre quello di trovare un lavoro. Soprattutto il primo. Spesso si tratta di una faccenda lunga e faticosa: preparare un curriculum, spedirne decine di copie, bussare a diverse porte, cercare contatti, fino a ottenere finalmente un colloquio e poi, magari, l'assunzione.Il Web non è certo una bacchetta magica che permette di annullare tutte queste difficoltà. Ma di sicuro è un aiuto in più. E oggi, nell'era digitale, il lavoro si può anche cercare, e a volte trovare. Un lavoro reale attraverso un canale virtuale.

È un dato di fatto ormai acquisito che il mondo delle nuove tecnologie crea nuovi posti di lavoro. E non pochi. Gli analisti prevedono che nei prossimi anni l'Italia avrà bisogno di 60 mila nuovi addetti in questo settore, e addirittura 600 mila in Europa. E probabilmente, molti di questi nuovi assunti entreranno nel mondo del lavoro sfruttando il Web, magari inviando il proprio curriculum a Job Pilot, una delle tante società specializzate proprio nel far incontrare, attraverso Internet, chi cerca e chi offre lavoro.

Ma le versioni digitali delle tradizionali pagine di piccoli annunci non sono l'unica risorsa per chi vuole trovare lavoro attraverso il Web. Infatti, quasi tutte le società che hanno un sito Internet, pubblicano alcune pagine dedicate alla ricerca di personale. E non si tratta solo di aziende legate strettamente all'economia digitale.Cambia quindi il modo di cercare lavoro ma anche quello di reclutare il personale. Le società più legate alla new economy digitale sono alla costante ricerca di nuove professionalità. Infatti lavorare con il Web e sul Web richiede una serie di competenze e conoscenze che fino a pochi anni fa erano del tutto sconosciute. I lavori dell'era digitale si chiamano web master, data miner, content editor. Ma cosa fanno esattamente questi nuovi professionisti e come hanno costruito la loro professionalità? Lo chiediamo a Enrica Arosio, approdata a Virgilio, il motore di ricerca italiano per eccellenza, dopo un interessante percorso professionale:

"Ho 27 anni e lavoro da quando ne avevo 22. Ma lavoro solo da meno di un anno su Internet. I primi 4 anni ho fatto soprattutto progetti che riguardavano software gestionale o comunque gestioni particolari che non riguardavano la Rete. Bisogna dire che gli strumenti di lavoro da quando è arrivata Internet sono parecchio cambiati. Come molti colleghi qui a Virgilio ho imparato da me le conoscenze che mi permettono di lavorare. Comunque ora sto notando che esistono istituzioni, come la Regione ad esempio, che organizzano molti corsi per formare le persone con questo tipo di strumenti e di conoscenze. Quindi direi che i ragazzi di oggi hanno più di un modo per imparare questo mestiere che la nostra generazione ha appreso da autodidatta".

Il profilo del nuovo professionista comunque, afferma Maurizio Sorcioni del Censis, è quello di un lavoratore in continua formazione e apprendimento:

"Una recente indagine del Censis mette in evidenza che tra i 18 e i 24 anni la quota di giovani che è effettivamente alla ricerca di un lavoro è molto bassa, intorno al 10%, poiché la maggior parte è attualmente in attività formativa, o iscritto alla scuola secondaria superiore o frequenta un corso di formazione professionale, o è iscritto all'università. L'ingresso nel mercato del lavoro è posticipato. Un altro elemento che emerge in modo evidente è che i giovani hanno superato la logica del posto fisso per immaginare il proprio percorso di inserimento professionale, appunto, come un itinerario in cui si alternino esperienze di formazione ed esperienze di lavoro. Cioè si pensa alla propria carriera professionale nel medio-lungo periodo immaginando che la formazione svolga un ruolo sistematico. Questo è un elemento piuttosto importante perché modifica una mentalità e mette in condizioni le giovani generazioni di affrontare lo scenario delle nuove professioni con un atteggiamento positivo che è proprio quello della così detta formazione permanente. Formazione che si realizza attraverso un rapporto continuo tra l'attività di formazione e le esperienze di lavoro attraverso gli stage, il tirocinio e anche altre forme di lavoro part-time".

La maggior parte delle esperienze di lavoro che nascono da Internet riguardano quindi professioni che hanno a che fare con i computer e l'informatica. Ma non bisogna dimenticare che il Web è una risorsa di informazioni, consigli e contatti anche per chi non ha affatto intenzione di passare la propria vita professionale dietro a un monitor.

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