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Tema del 24 marzo 2000

Web entertainment

Cinema digitale

Il legame tra il mondo digitale e quello del cinema diventa sempre più stretto e coinvolge settori sempre più ampi della produzione cinematografica attuale

di Antonio Leonardi, Antonella Marrone

The Blair Witch ProjectIl rapporto tra il mondo digitale e quello della celluloide è nato ormai già da qualche anno, da quando cioè la computer grafica e gli effetti speciali digitali sono diventati un ingrediente fondamentale praticamente in ogni film. L'avanzata dei bit però procede e si prepara a coinvolgere porzioni sempre più vaste della produzione cinematografica. A partire dalle tecniche di ripresa, visto che alcuni registi cominciano a lasciare, almeno in certi casi, la pellicola per utilizzare le telecamere digitali. Si iniziano a sperimentare anche nuove forme di distribuzione attraverso il Web, con la nascita di siti che permettono agli utenti di vedere cortometraggi e animazioni sul proprio computer. Senza dimenticare che l'importanza del Web è crescita anche per quanto riguarda la promozione dei film per così dire classici, che vengono trasmessi nelle sale. Infatti le case di produzione dedicano budget sempre più cospicui alle strategie di pubblicità online. Proprio un film uscito recentemente nelle sale italiane deve buona parte del suo successo alla Rete. Stiamo parlando di The Blair Witch Project, i cui registi Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez, fino ad un anno fa erano due illustri sconosciuti orbitanti intorno al mondo del cinema, ed oggi sono tra i più venerati giovani registi del panorama internazionale. Il loro merito? Un film che non è un film, né un documentario, né la ricostruzione di un fatto ma un progetto mediatico che, con la complicità di Internet, secondo alcuni ha rivoluzionato il mondo del cinema.

Ma anche le star e i grandi registi di Hollywood, cominciano ad accorgersi delle potenzialità dei mezzi digitali che finora avevano considerato un po' come fratelli minori. A usare telecamere digitali o a produrre opere destinate a essere diffuse attraverso la Rete, non sono più solo giovani aspiranti, ma anche alcuni tra i maestri affermati.

Un altro aspetto interessante del rapporto tra cinema e Web è quello della distribuzione. Negli ultimi mesi sono nati diversi siti che raccolgono cortometraggi e li diffondono poi agli utenti che si collegano. Sono stati presentati anche veri e propri festival dedicati a questi prodotti. Ancora una volta si tratta di una opportunità in più per chi non può contare sui canali di distribuzione classici e ha così una chance per farsi conoscere. Certo, siamo agli inizi: la qualità e le dimensioni delle immagini non sono eccezionali, soprattutto perché la velocità di trasmissione dei dati non è ancora sufficiente. Ma la strada sembra aperta.

Steven SpielbergE i siti che distribuiscono opere cinematografiche via Internet sono tra i primi esperimenti di questi possibili canali di distribuzione. Eppure, gli investimenti sono già colossali. Atom.com, per esempio, ha ricevuto finanziamenti per circa venti milioni di dollari, mentre per lanciare Pop.com, un sito patrocinato nientemeno che da Steven Spielberg, si parla addirittura di cento milioni. Anche in Italia le cose si muovono. Per esempio, l'associazione "l'Archivio", assieme allo staff del sito Ragdoll.it, ha organizzato il "Roma Cinema Web Festival", dal 3 al 9 aprile prossimi, uno dei primi concorsi italiani dedicati ai filmati sul Web.

Ma c'è un altro elemento su cui vale la pena riflettere. E' probabile che la commistione tra cinema e Internet non porterà semplicemente a vedere delle sequenze sul monitor di un computer anziché su grande schermo. È prevedibile immaginare una fusione più profonda, forse addirittura la nascita di un medium del tutto nuovo, con caratteristiche, contenuti e regole ancora tutte da definire e inventare. Con un po' di immaginazione è ipotizzabile una sorta di cinema interattivo con storie che anziché seguire una trama lineare si dipanano su percorsi ramificati e incrociati. Oppure opere progettate per essere viste dal display di un telefonino o di un computer palmare. Indubbiamente per gli autori che hanno fantasia e voglia di sperimentare il lavoro non mancherà.

In ogni caso sia il cinema che il Web hanno segnato una rivoluzione nel loro tempo. Il cinema, nato all'inizio del secolo, portò per la prima volta la magia delle immagini in movimento e da allora ha fatto sognare, piangere, emozionare e innamorare miliardi di spettatori nel mondo. Il Web è molto più giovane, naturalmente, ma la rivoluzione che ha portato promette di essere altrettanto profonda e sta ridisegnando il mondo dello studio, del lavoro, degli affari e, ora, anche quello del divertimento. Vedere come quali strade prenderà e come si svilupperà l'incontro tra queste due rivoluzioni, sarà probabilmente una delle sorprese più interessanti dei prossimi anni.

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