Prima si pagava per
navigare on line, poi sono arrivati i providers gratuiti
ed ora addirittura qualcuno è disposto a pagare l’utente per stare
qualche ora su Internet. Società come All
Advantage.com infatti, con 6 milioni di iscritti, o MValue,
o BlueTree.net
regalano 50 centesimi per ogni ora passata sull’autostrada
informatica. In cambio basterà sopportare un po’ di pubblicità
sullo schermo del computer. Michelle Slack della Jupiter comunication,
massima autorità in materia di Internet, spiega come funzionano
esattamente tali network:
“Essenzialmente le società come All Advantage.com arruolano i
consumatori e li pagano per navigare. Se poi questi portano un amico,
vengono pagati, in media, 15 centesimi per il nuovo cliente, e poi
ancora 5 per l’amico portato dall’amico.Ciò vuol dire che le
persone vengono retribuite sia per il tempo che passano ‘on line’;
sia per aver venduto l’idea a qualcun'altro. Sull’altro fronte ci
sono le società che cercano pubblico per i loro prodotti e cosi’
comprano spazio pubblicitario dalle varie All Advantage”.
Chi pubblicizza su
questi network vuole un bersaglio da bombardare con
pubblicità mirata. Quando ci si arruola infatti si forniscono una
serie di informazioni. E grazie a queste si riceveranno solo i
messaggi promozionali
che possono interessarci. In questo modo lo studente non vedrà
comparire sul suo schermo la pubblicità di un’agenzia immobiliare e
la massaia non vedrà lo spot per l’ultimo modello di surf sul
mercato. Il fenomeno è diffuso ed in via di espansione. Sulla scia
del successo di All Advantage, prossima alla quotazione in borsa, in
molti si sono lanciati in avventure simili. RadioFreecash paga gli
utenti perché ascoltino messaggi pubblicitari via radio, altri
regalano gettoni per ogni e-mail, altri ancora mandano la pubblicità
sullo schermo del computer quando non è on line.
Sempre Michelle Slack descrive chi sono gli utenti di queste nuove
società e come possono funzionare tali strategie:
“Dalle nostre ricerche possiamo affermare che si tratta
principalmente di gente attratta dal guadagno, anche se basso.
Studenti universitari e gente con molto tempo a disposizione. I
risparmiatori, quelli che stanno attenti alla spesa. Dal punto di
vista dei consumatori, il sistema funziona, nel senso che non è
difficile trovare la gente. Basta pagare. Il problema è un altro.
Possono sopravvivere queste società con tali esborsi? Si, ma solo se
le entrate pubblicitarie sono consistenti . E questo è tutto da
provare. Le società in questione sono ancora troppo giovani. È
difficile però, pensare che i produttori di beni di lusso
considereranno tali forme di comunicazione.
Perchè chi vuole essere pagato per navigare , difficilmente è chi
poi si
compra un’auto molto costosa o un gioiello. In altre parole le fasce
di
utenti più corteggiate dai pubblicitari, per il momento non sembrano
interessate.”
Secondo
la Slack per il futuro i Providers cercheranno di accaparrarsi utenti
in tutti i modi possibili. Regalando, divertendo, ed anche e
soprattutto, fornendo un servizio migliore e a più basso costo. La
chiave sarà invece proprio nell’offerta del servizio migliore e più
completo. Perchè in questo modo si potrà raggiungere quel pubblico
più sensibile alla pubblicità e più disposto a spendere.
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