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Tema del 03 marzo 2000

Maastricht digitale

E-europe: nuove tecnologie per la vecchia Europa

Per l'Unione europea diventa sempre più urgente accelerare la transizione al mondo digitale del vecchio continente e recuperare il terreno perduto nei confronti degli Stati Uniti

di Antonio Leonardi, Michele Alberico, Elena Capparelli

Comunità EuropeaIn un recente articolo apparso sul sito di Repubblica.it è presente un grido d'allarme per l'Europa dell'era telematica che rischia di diventare generalizzato: "Un destino da colonia per l'Europa on line". L'articolo apre con un intervento di Erkki Liikanen, Commissario europeo per la società dell'informazione e braccio destro di Romano Prodi per la New Economy, che dichiara:

"Nella storia dell'economia non si era mai visto niente di simile. Mai le tecnologie e i mercati si erano mossi a una tale velocità. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo: finora gli effetti delle politiche degli Stati e della Commissione sono stati troppo lenti".

Ormai ciò che avviene nei nodi della Rete ha un effetto immediato su Wall Street e Piazza Affari tanto quanto la variazione del prezzo del petrolio. Per essere protagonisti in questo mondo bisogna trasformarsi in cittadini digitali. E per riuscirci bisogna agire a tutti i livelli: nelle scuole, nelle università, sui posti di lavoro e soprattutto prendendo decisioni politiche mirate. 

In tutto questo, l'Europa è, e rischia di restare, troppo indietro rispetto agli Stati Uniti. Effettivamente il quadro non è molto confortante e segnala se non altro qualche difficoltà. Ma la buona notizia è che i politici europei stanno prendendo coscienza del problema e sembrano intenzionati ad affrontarlo con una certa energia. Il 23 e 24 marzo prossimi, a Lisbona, ci sarà un Consiglio europeo straordinario dedicato a questi temi, cui seguirà una conferenza intergovernativa. E l'Unione europea ha lanciato anche e-Europe, un'iniziativa per incentivare la diffusione delle nuove tecnologie nei paesi membri. 

Ai programmi e progetti bisogna inoltre far seguire anche fatti e iniziative concrete. E soprattutto bisogna poter valutare la strada percorsa e quella che rimane ancora da fare. Per questo, entro giugno, saranno messi a punto degli indicatori per valutare il livello di trasformazione digitale delle strutture e delle economie dei vari paesi europei. Per prepararsi al Consiglio Europeo Straordinario di Lisbona del 23 e il 24 marzo, il Forum per la società dell'informazione e i vari ministeri, sono attualmente al lavoro per stendere Il Piano d'Azione Italiano per la Società dell'informazione che verrà presentato durante l'iniziativa europea. 

Un contributo importante alla stesura del documento è stata dato durante la Conferenza "L'Italia e il progetto e-Europe", tenutasi a Roma, organizzata dall'Isimm (Istituto per lo studio dell'Innovazione nei Media e per la Multimedialità), in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia e Scienze della Comunicazione dell'Università di Roma La Sapienza. La Conferenza è stata patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Forum dell'Informazione

Scuola, lavoro, infrastrutture, il lavoro non manca di certo e l'upgrade tecnologico deve investire praticamente ogni settore della nostra società. Si tratta di uno sforzo complessivo che richiede investimenti e scelte politiche e strategiche. L'iniziativa politica è quindi fondamentale per indirizzare, stimolare e incentivare la crescita digitale del nostro paese. Tra l'altro, non bisogna dimenticare che le istituzioni pubbliche stesse devono a loro volta rinnovarsi e trasformarsi per far fronte alle richieste e ai bisogni di una società tecnologicamente avanzata. 

Ma va anche detto che i primi a rendersi conto delle enormi potenzialità del Web e soprattutto dell'impatto che avrebbero avuto le tecnologie informatiche sono stati gli operatori economici. Dopo essere stato per lunghi anni il regno di scienziati e ricercatori, Internet è diventato oggi una sorta di nuova e fertilissima frontiera. Una buona idea, il coraggio di investire e un pizzico di fortuna, sempre indispensabile, sono stati gli ingredienti di successi economici spesso clamorosi. Basta pensare a realtà come Amazon, Yahoo, eBay o America Online. Anche in Italia, pur con qualche anno di ritardo e con dimensioni minori rispetto agli Stati Uniti, non sono mancate le iniziative di successo. E oggi il mondo dell'e-business tricolore appare in pieno fermento.

 

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