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Europa in crescita tecnologica

Il progetto e-Europe

Le iniziative concrete della Comunità Europea nel settore delle nuove tecnologie sono riunite in progetto che coinvolge tutti i paesi membri

di Tommaso Russo

Progetto e-EuropeUn'Europa elettronica, unificata e protagonista del mercato globale grazie alla Rete. Secondo, i promotori di e-Europe, progetto europeo per la crescita della società dell'Informazione nel nostro continente, oggi questo è uno scenario possibile. Bisogna, tuttavia, cominciare da subito a sviluppare le strutture ed a diffondere la cultura legata all'uso delle nuove tecnologie.

Romano ProdiIn un discorso tenuto l'8 Dicembre alla Commissione Europea il Presidente Prodi si è fatto promotore dell'iniziativa. Questo è il decalogo delle iniziative legate al progetto: al primo punto sta la scuola e l'alfabetizzazione informatica, un obiettivo culturale da cui non si può prescindere. Seguono un accesso ad Internet più economico, l'accelerazione del commercio elettronico, Internet ad alta velocità per ricercatori e studenti, nuove electronic cards per l'accesso ai servizi di Rete, lo sviluppo delle piccole e medie imprese impegnate nel settore tecnologico, l'accesso al computer per i disabili, lo sviluppo della telemedicina, trasporti ed amministrazioni digitalizzati ed on line.

Il primo passo verso e-Europe e’ stato fissare un incontro e così, per iniziativa della Commissione Europea, il 23 e il 24 marzo, a Lisbona si svolgerà un Consiglio europeo straordinario dal titolo “e-Europe: una società dell’informazione per tutti”. Qui verranno presentati i Piani d’azione dei paesi della Comunità per favorire lo sviluppo di una Società dell’Informazione, a livello nazionale ed europeo. Obiettivi principali dichiarati: promuovere una diffusione capillare dei personal computer, creare una cultura informatica con il sostegno economico del mondo imprenditoriale, potenziare la coesione sociale attraverso il coinvolgimento di tutti i cittadini nell’intero processo di informatizzazione. Si tratta di obiettivi ambiziosi, che richiedono in primo luogo il superamento, come ha sottolineato
Erkki Liikanen, commissario europeo per la Società dell'Informazione e braccio destro di Romano Prodi sul fronte delle nuove tecnologie, di forti diseguaglianze presenti all’interno della Comunità Europea. Paesi dove la penetrazione di Internet è molto forte come la Svizzera e l'Inghilterra si affiancano a Paesi come Portogallo e Grecia dove è ancora poco pronunciata.

Bill clintonSullo sfondo c’è, d'altra parte, lo scenario economico che è stato discusso da Clinton e Prodi al vertice di Seattle. Un’America che detiene il monopolio nel campo dell'informatica e delle telecomunicazioni ed un 'Europa che cerca di salvaguardare le sue porzioni di mercato e che è in attesa del boom telematico. L'Europa non ha, quindi, scelta: deve saltare sul carro delle nuove tecnologie. E lo deve fare anche perché i dati raccontano che negli USA le nuove tecnologie hanno determinato un impatto significativo sulla crescita e sull’occupazione, vale a dire nuovi posti di lavoro (1.8 milioni solo nel ’98) e un aumento di produttività che ha aperto la strada ad una crescita economica duratura.
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