In che
direzione sta andando Smau?
Si tratta di un
operatore culturale che cerca di facilitare il business del
mercato dell' Information & Communication Technology in
Italia mettendo a confronto, in modo consapevole e
interpretandone le esigenze, la domanda e l'offerta. In vari
ambiti è conosciuto da tutti per la grande manifestazione
milanese, ma in un momento così critico per l'evoluzione nel
contesto nazionale della new economy la sede milanese non ci
bastava più e abbiamo preso la decisione di fare passi
ulteriori. Se un ente culturale, che ha il business al centro
della propria attenzione, si pone il problema di svolgere un
ruolo di stimolo in un contesto del sistema paese italiano, è
chiaro che Roma diventa una tappa fondamentale nel suo iter di
sviluppo per due ordini di motivi. Da un lato la volontà di
giocare una partita a livello complessivo, dall'altro l'aspetto
che ha caratterizzato il contesto romano che ha visto
un'espansione del mercato locale nel Centro Italia, con una
dinamica interessante negli ultimi anni anche nell'ambito dell'
Information & Communication Technology, e il nascere di
fenomeni legati al mondo delle telecomunicazioni. Di conseguenza
l'interesse su Roma non diventa un aspetto episodico o
geografico, ma un elemento coerente di una strategia di
sviluppo.
Come è articolato il sistema
culturale che gravita intorno a Smau?
Smau si trova ad operare su un
mercato che ha avuto uno sviluppo incredibile. Quando ho
cominciato ad interessarmi di Information & Communication
Technology, l'argomento riguardava poche migliaia di persone in
Italia. Attualmente esiste Smau come grande contenitore di
ottobre dove tutte le istanze vengono rappresentate in una
occasione ricca di informazione e di apprendimento, ma poi
queste si mischiano con l'appuntamento business to business che
abbiamo appena tenuto a Milano per le aziende. Un modo di fare
business con una valenza competitiva nell'ambito della new
economy e con una declinazione geografica ha portato a creare
SmauComm Mediterraneo e rientra in questo tipo di strategia.
Milano rappresenta senz'altro una parte significativa del
mercato nazionale, però non rappresenta assolutamente le
istanze che invece riguardano altre parti del paese. Ecco allora
che Smau, rimanendo unico nella sua visione, nell'obiettivo che
si dà, si articola in vari modi per costruire rapporti fattivi
e positivi con le tante sfaccettature che riguardano un mercato
italiano di tale ampiezza, di tale profondità e che riguarda
segmenti così diversi.
Come siete arrivati a SmauComm
Mediterraneo?
Ci siamo dati come obiettivo un
ruolo nell'ambito del paese. Una delle vocazioni che all'Italia
si attribuisce, e che noi cercheremo di mettere in pratica, è
quella di costituire una specie di ponte tra i paesi del
Mediterraneo e l'Europa. Per una entità italiana legata ad un
business come quello dell'Information and Communication
Technology, dove già Smau rappresenta una eccezione poiché è
la seconda esposizione in Europa, diventa difficile darsi ruoli
forti nei confronti del centro e del Nord Europa, mentre è più
facile fare da ponte a tutta una serie di economie in forte
sviluppo (che partono da situazioni di ritardo ma che hanno
dinamismi interessanti come la Turchia, l'Egitto, il Nord
Africa) e favorirle nel contattare l'Europa e nel venire in
contatto anche con piccole e medie aziende Italiane con cui
costruire alleanze. Abbiamo trovato una vocazione ovvia per una
strategia come quella che stiamo sviluppando. Il posizionamento
a Roma è coerente con la presenza nella capitale di una serie
di riferimenti istituzionali, in una posizione centrale
nell'ambito del mediterraneo.
Quel è il ruolo del Paese
straniero partner nell'ambito della manifestazione?
Quest'anno sarà la Tunisia a
svolgere un ruolo di particolare rilevanza in termini di
testimonianza. Nei prossimi anni ci saranno altri paesi e
studieremo ulteriori forme di presenza dell'operatore Smau
nell'ambito di queste nazioni. Cerchiamo di articolare
ulteriormente la modalità di rapportarsi a queste realtà. Ad
esempio dobbiamo mettere a punto una strategia per quanto
riguarda i Balcani, un'area che è stata interessata da fenomeni
distruttivi, ma in cui c'è una grandissima domanda in termini
di ricostruzione e di investimento in termini positivi.
Ovviamente agganciandoci anche ad altre realtà. Abbiamo, ad
esempio, ottimi rapporti con la manifestazione "Tecnorama"
a Bari. Dovremmo cercare di specializzare le funzioni delle
varie entità espositive proprio per costruire un sistema che
sia virtuoso, che dia il massimo di spessore alla azione
italiana in questo contesto.
Come è cambiato con Internet
il linguaggio di chi fa informazione nelle aziende?
Ha generalizzato l'utenza
potenziale, nel senso che mentre prima l'informazione nelle
aziende era gerarchizzata, caratterizzata da un basso tasso di
flessibilità e di interazione tra i fruitori di informazioni e
chi predisponeva l'informazione, oggi invece Internet amplia i
confini. È una struttura che non ragiona più solo con chi ne
ha organizzato i dati all'interno, ma ragiona con l'esterno a
valle e a monte del processo produttivo; mi collego col mercato,
costruisco comunità virtuali situate in tutto il mondo ma che
rappresentano per me aree di dimestichezza maggiore rispetto a
quelle che ho con il mio dirimpettaio. Internet ha dato una
valenza fortissima a quella grande disponibilità di
informazione che all'interno di tanti ambienti chiusi su se
stessi era disponibile ma difficilmente raggiungibile. In Smau
impresa si è parlato di questi concetti, si è parlato della
memoria del pianeta. Migliaia di pagine che oggi sono su
Internet. Tematiche che caratterizzeranno i prossimi anni e che
cambieranno radicalmente i nostri costumi lavorativi e le
relazioni sociali.
In che modo l'Information
Technology sta trasformando la nostra società e i nostri
sistemi di comunicazione?
L'Information Technology sta
trasformando radicalmente la nostra società perché la
convergenza della digitalizzazione ha reso possibile il
passaggio dal passato su carta al futuro digitalizzato. Ha reso
possibile combinare informazioni in modo tale che il modo di
comunicare diventa contenuto stesso di informazione,
apprendimento e applicazione. In questo senso è cambiato il
rapporto tra chi dà l'informazione e chi la riceve. L'Information
Technology in tutti i settori ha modificato tantissimo le
opinioni che gli individui hanno avuto a disposizione. É una
grande iniezione di libertà nel comportamento individuale; e in
questo senso tutte le categorie e i canoni che caratterizzavano
la comunicazione sono in buona misura saltati.
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