Combattere il razzismo
in Rete
L'allarme razzismo colpisce Internet. Ma intanto
l'anti-razzismo in Rete è organizzato e molto attivo.
di Wanda Marra
Mentre in Europa aumentano in maniera inquietante gli episodi di odio
razziale, l'intolleranza si affaccia vistosamente anche sui siti
Internet. È degli scorsi giorni la decisione del tribunale di Parigi
che dà a Yahoo! tre mesi di tempo per rendere inaccessibile ai
navigatori francesi un sito Internet americano che mette all'asta cimeli
del nazismo. E in Italia è stata di recente ordinata la chiusura di
Holywarsvog, sito chiaramente antisemita. Si è trattato di un
precedente importante: per la prima volta è stato rintracciato,
sequestrato e poi oscurato un sito antisemita. Ed è anche stata la
prima volta che la legge Mancino del 1993, che prevede pene fino a tre
anni per chi diffonde idee fondate sulla discriminazione per motivi
etnici, morali e religiosi, viene applicata per reati online.
La diffusione di materiale illecito in Rete pone non pochi problemi.
Sulla regolamentazione di Internet il dibattito resta aperto,
soprattutto per l'oggettiva difficoltà di tracciare un confine preciso
tra difesa della legalità e interventi censori. Per di più l'episodio
di Yahoo! ha messo in luce un'altra questione non facile da sciogliere:
è giusto applicare alla Rete, per sua natura globale, una legge
nazionale?
Se i dubbi sulla liceità di regolamentare Internet lasciano ampio
spazio alla diffusione di materiali illegali, dall'altra permettono
spesso di sfuggire alla censura in Stati dove la libertà di espressione
è limitata o non esiste affatto. Per quel che riguarda il razzismo, la
Rete mostra più che mai una doppia faccia: se è certamente facile per
i movimenti razzisti conquistarsi uno spazio pressoché indisturbato, la
Rete costituisce, tuttavia, uno strumento essenziale di informazione e
di coordinazione per combattere in maniera congiunta i razzismi di tutto
il mondo.
I siti destinati a combattere il razzismo non sono certo pochi, e
spesso e volentieri si tratta di veri e propri network, nei quali
trovano spazio organizzazioni di tutto il mondo. All'antirazzismo è
dedicato il recente progetto dell'americana Igc
Internet (Institute for global communications), nata per favorire e
promuovere il lavoro di organizzazioni che lottano per la pace, la
giustizia, i diritti umani."Anti-racism.Net"
fornisce informazioni e supporto tecnico a tutti coloro che sono
interessati alle problematiche anti-razziste. Su questo sito, che
pubblica anche una serie di articoli, sono reperibili notizie su
iniziative di sensibilizzazione alla tolleranza.
Ma soprattutto "Anti-racism.Net" contiene un database di
tutte le associazioni online che combattono il razzismo, in giro per il
mondo, divise per categorie, introdotte da una breve recensione e
debitamente linkate. Lo stesso tipo di servizio offre Carf
(Campaign against racism & fascism), una rivista indipendente
inglese che documenta la resistenza contro il razzismo, e fornisce una
serie di link ad organizzazioni che lavorano con questi stessi
obiettivi. Gemany Alert offre
un'informazione indipendente sul razzismo in Germania. Sul sito di Icare
(Internet centre anti-racism in Europe), centro dedicato a combattere il
razzismo online, si possono trovare tutte le informazioni sulla
'Conferenza mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la
xenofobia e l'intolleranza', che si terrà in Sud Africa, dal 31 agosto
al 7 settembre 2001, con link ai lavori di tutte le nazioni coinvolte.
Accanto a siti per così dire ufficiali, come questi, e molto
moderati, ci sono anche siti con un'impostazione più dura, per non dire
violenta. Per esempio il sito della Anti-Nazi
League, pubblica foto di presunti colpevoli di episodi di razzismo.
Un network quanto meno inquietante è HateWatch,
l'"Osservatorio dell'odio", un'organizzazione americana nata
per monitorare e combattere il razzismo online. Divisi accuratamente per
Paesi e per categorie ('supremazia bianca', 'musica razzista', 'skinheads',
'neo-nazismo', 'antisemitismo', 'negatori dell'olocausto', 'difensori
dell'identità cristiana', 'razzismo nero', 'anty-gay', 'anti-cristiani',
'anti-musulmani', 'anti-arabi', 'anti-donne') si possono trovare link a
centinaia di siti razzisti sparsi per il mondo, la cui natura e i cui
obiettivi sono fin troppo evidenti. Link dopo link, partendo da
Hatewatch, si compie un viaggio tra gli slogan e le immagini più trite
e ottuse del razzismo mondiale, che trasudano violenza e
auto-compiacimento. Un'operazione piuttosto ambigua, che pone un altro
interrogativo: qual è il confine tra denuncia e pubblicità?
Mercoledì 6 Dicembre 2000
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