Combattere il razzismo in Rete

Tutti contro Yahoo!

La "lista" di Jew Watch

Dietro la facciata del sito "di studio", Jew Watch raccoglie forse la più ampia e atroce ricostruzione delle tante forme di attacco al popolo ebraico.

di Wanda Marra e Luigi Bertolo

Ufficialmente è una biblioteca non profit per studi privati, borse di studio, ricerche. Ma a scorrerne le pagine si scopre che è forse la più completa rappresentazione in Internet dell'antisemitismo mondiale. E tuttavia gli organizzatori del sito non esitano ad attribuirgli, con una certa impudicizia, una funzione educativa. Il sito si chiama Jew Watch, che tradotto significa più o meno "Osservatorio sull'Ebreo". Il sottotitolo recita "Per una stretta sorveglianza delle comunità e delle organizzazioni ebraiche in tutto il mondo".

In sostanza si tratta di una lista di affermazioni calunniose nei confronti degli ebrei, che ricordano i tempi oscuri del nazismo. Gli ebrei vengono distinti in sionisti (definiti "spie anti americane"), governanti e killer comunisti, terroristi, assassini di cristiani, "leader, uomini di potere, cospiratori", banchieri. Crimini di tutti i tipi - accuratamente divisi per categorie - vengono attributi al popolo ebraico: genocidi di oggi e di ieri, atrocità, cospirazioni. Con la scoperta intenzione di riscrivere la storia, togliendo credibilità alle fonti, si indica tutta la stampa che sarebbe controllata dagli ebrei e vengono individuati i meccanismi che questi possederebbero per manipolare le menti (tra cui si citano giudaismo, marxismo, comunismo, omosessualità).

Addirittura c'è l'elenco dettagliato di tutti gli "artisti" di origine ebraica. Ad aprirlo è Woody Allen. A scorrerlo si trovano altre fra le più note e celebrate personalità del mondo dell'arte internazionale. Da Robert De Niro (che, si precisa, è "ebreo per parte di madre") ad Harrison Ford, da George Gershwin ad Harvey Keitel, da Mel Brooks a Walter Matthau, da Kirk Douglas a Robert Redford (che si dichiara "ebreo a metà").

Altre pagine raccolgono una maleodorante accozzaglia, la summa di tutti i più diffusi luoghi comuni dell'antiebraismo. E così nei "testi di riferimento" vengono messi insieme la Torah, il Capitale e i libri di Freud. Non manca la voce Olocausto (in realtà "Dibattito sull'Olocausto degli ebrei"), cliccando sulla quale si arriva a due sottocategorie: "Revisionismo" - 6.000.000 di Ebrei non morirono e "Olocaustismo" - 6.000.000 di ebrei morirono. Secondo gli archivisti di Jew Watch, dunque, l'Olocausto non è che un opinabile argomento di dibattito.

L'aspetto più sconcertante di questo sito è la veste semplice ed essenziale. Apparentemente ci si trova di fronte ad un freddo elenco diviso per categorie. Nessuno dei segni che caratterizzano solitamente i siti antisemiti è qui presente. Non una svastica, un insulto, un'immagine violenta. Il giudizio è implicito, sono i fatti che parlano. Siamo di fronte a un razzismo freddo, estremo, addirittura ossessivo, nel suo proposito di dimostrare la natura maligna dell'ebreo.

Siamo andati a cercare in Rete di chi è e dove è controllato il sito. Su Networksolutions il sito risulta appartenere a tale Mohammed Von Goldstein. E l'indirizzo cui si fa riferimento è "Internet Education" di St. Luois nel Montana (Stati Uniti).

Jew Watch, la prova più ardua fornita dal popolo antisemita che naviga su Internet, fa paura.

E invita a riflettere.


Mercoledì 6 Dicembre 2000

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