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Eleonora Giordani

Dagli amori dei vip ai retroscena politici ai "rumors" di Borsa: viaggio al confine tra pettegolezzo e contro-informazione

Cos'è il pettegolezzo se non un'informazione amplificata, condita di peperoncino, modificata, deformata e, alla fine, falsificata? D'altro canto la vita insegna che spesso le fonti più attendibili sono le voci di corridoio e i migliori informatori appartengono alla categoria dei portinai. E' quindi naturale che la professione più in contatto con questo fenomeno sia quella del giornalista. E l'ampiezza che può assumere una voce su Internet fa della Rete il medium privilegiato per la diffusione del gossip. Sia di quello innocuo, da spiaggia, sia di quello più vizioso, diffamatorio, fuorviante, che tende a far passare per vera una falsa notizia, sia di quello che parte da una "soffiata" e finisce col rivelare uno scandalo.

Emblematico in questo senso è il caso Clinton-Monica Lewinski, portato alla luce nel 1998 dal magazine online Drudge Report : "si scriverà forse un giorno che l'affare Clinton-Levwinski sta ad Internet come l'assassinio di Kennedy sta alla televisione, l'evento fondatore di un nuovo media d'informazione" ha notato Ignacio Ramonet, direttore del mensile francese Le Monde Diplomatique, nel suo libro La tirannia della comunicazione. Puntando su un'informazione in grado di mobilitare le folle, diffondendola in rete prima di verificarla, Matt Drudge è riuscito a suscitare l'invidia di tutti i media tradizionali. Anche se, sempre nel 1998, aveva dovuto pagare 40 mila dollari di multa per aver pubblicato online articoli calunniatori sul consigliere della Casa Bianca, Sydney Blumenthal.

Non è tanto strano allora che molti siti si pongano proprio su questo confine sottile tra pettegolezzo e contro-informazione, alla ricerca di un piccolo o grande scoop, sfruttando l'istantaneità della comunicazione, l'ansia di novità degli utenti e l'effetto valanga di Internet, in cui la ripetizione di una notizia si sostituisce alla sua dimostrazione.
Il fatto che la Rete dia la possibilità a tutti di esprimersi, lascia all'intuito e alla sensibilità dei naviganti il compito di discernere l'attendibilità delle notizie e stabilirne la verosimiglianza o la veridicità. Se su Gossipnews sgorgano amori, corna e capricci dei vip, su Dagospia già si affaccia qualche indiscrezione su onorevoli e senatori, mentre Affari Italiani e La Mescolanza si dedicano soprattutto al "dietro le quinte" della politica. Questione di gusti.

Internet è anche un'occasione unica per l'informazione non ufficiale di far sentire la propria voce. Sul Barbiere della Sera, giornalisti free-lance e professionisti mascherati da uno pseudonimo mettono in luce tutti i giorni pettegolezzi rigorosamente verificati e notizie saporite (mai perfide insinuazioni) che riguardano le stanze del potere. Penne affilate e nessuna riverenza. Un percorso seguito, anche se con minore verve stilistica, dai siti dei media indipendenti e underground, come lo "storico" Indymedia o Censurati.it che danno spazio a fonti spesso troppo trascurate dai circuiti tradizionali.

Ma i "rumors", le voci incontrollate su Internet possono essere un pericolo?
Le malelingue del web sembrano non costituire un problema. Una recente sentenza del tribunale di Teramo, ha assolto dall'accusa di diffamazione un imprenditore che aveva insultato sulla home page del suo sito Internet i dipendenti di un istituto di credito, considerati autori di una truffa ai suoi danni. Motivazione: la rete è meno seguita di stampa e tv e consente di vedere un messaggio solo se si è a conoscenza del sito che lo riporta, o se chi naviga vi si imbatte casualmente.

Il discorso cambia se l'oggetto dei rumori sono non le persone ma i titoli di Borsa. Accade a volte che i "pirati finanziari" prima diffondono via Internet false informazioni finanziarie, poi aspettano che il titolo preso di mira cambi quotazione per le transazioni fatte da chi ha creduto alle notizie, infine speculano sul titolo. Per contrastare il problema, la Sec (la Security Exchange Commission, l'organismo di controllo della Borsa di New York) aveva deciso qualche anno fa di utilizzare un sistema automatico che controllasse la provenienza delle notizie finanziarie diffuse in Rete, nei siti e nei newsgroup a tema, provocando però polemiche sulla violazione della privacy. In Italia, il sito Borsarumors raccoglie i sussurri che appaiono quotidianamente delle principali testate online e offline italiane ed estere, ne riporta la sintesi e ne indica le fonti, in modo da permettere all'investitore di valutare l'informazione e la sua credibilità.

A proposito di credibilità: gli Ufo esistono? Gli avvistamenti sono veri, inventati o leggende metropolitane? Su Zona Magica tutti i materiali per farsene un'idea.