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Finche' il web non vi separi

Rino Genovese



Chatto, sempre chatto, fortissimamente chatto. Il 75% degli utenti di internet ha dichiarato che potrebbe rinunciare a tutto ma mai ad una chat. Ma cos'ha di tanto intrigante una chat? Perché il 37% degli italiani chatta? Semplice: perché ormai in chat si può fare di tutto. Ci si incontra, si scambiano due chiacchiere, foto, documenti, ci si conosce e, perché no? Ci si innamora. Una rivoluzione degli approcci da far impallidire Casanova e che sta mettendo a dura prova sociologi e psicologi.
Una fuga dalla realtà? Forse. Indubbiamente in chat si possono assumere titoli e nomi a proprio piacimento e costruirsi l'immagine che si preferisce. Ma i dati pubblicati dalle indagini di settore parlano chiaro: sesso resta sempre la parola più cliccata nella ricerca per profilo dei chattatori. Comunità enormi si ritrovano in rete soprattutto nelle ore serali. La chat di C6 vanta oltre 1 milione di iscritti in Italia, ma altre centinaia di migliaia di italiani si incontrano su chat come Odigo, mIRC, Messenger, Yahoo. Tutti programmi che permettono ricerche mirate per arrivare
all'obiettivo più ambito.
Intanto una cosa è certa: c'è chi, grazie (o a causa) delle chat ha stravolto la sua vita di relazione.
Basta dare uno sguardo alla page di ICQ, 140 milioni di iscritti nel mondo, per sobbalzare. C'è l'elenco completo di tutte le coppie che si sono conosciute su questa chat e sono convolate a nozze. Nozze reali, beninteso. Australiani e italiane, italiani e giapponesi, con le chat la dimensione spazio non ha più senso. Persone distanti migliaia di chilometri programmano la loro vita come se abitassero nello stesso palazzo. L'elenco è impressionante, sono centinaia, migliaia.
E il bisogno di sentirsi parte di una stessa storia diventa così forte che cercare l'anima gemella, mandarle cartoline virtuali con fiori e musiche, vederla in cam, persino fare sesso virtuale, sembra bastare sempre meno. Se la realtà non permette scelte drastiche, si passa alla fase numero due: la creazione di una vera e propria seconda vita virtuale. E' ciò che permette, ad esempio, MatrimoniOnline, il primo sito al mondo finalizzato alla celebrazione di matrimoni virtuali. In pochi mesi quasi 80.000 persone hanno così coronato il loro sogno d'amore in rete, giurando eterna fedeltà virtuale all'user conosciuto in chat. Tra i novelli sposi anche qualche personaggi famoso, come J.Ax degli articolo 31, che è convolato a nozze virtuali con Fanny, presentatrice di MTV.
Persino il portale cattolico TantumErgo ha dovuto adeguarsi alle nuove esigenze. Giovane virtuosa cerca uomo onesto e di chiesa: cambiano i toni dei messaggi, ma il fine è lo stesso.
Ma chi forma il popolo dei chattatori? In maggioranza uomini, in genere giovani con meno di 30 anni, spesso studenti. Ma abbondano anche i laureati e i professionisti. E una categoria tutta particolare si sta diffondendo a macchia d'olio: i chattatori dal posto di lavoro, un incubo per i datori di lavoro, che stanno organizzando sistemi sempre più sofisticati per cercare di arginare questo fenomeno. Un fenomeno che non può più essere considerato una moda, ma un nuovo stile di comunicazione, una rivoluzione sociale. Non è un caso che l'uso delle chat è più frequente nel sud Italia, in particolare tra gli adolescenti calabresi. E le maggiori concentrazioni di chattatori si ritrovano proprio in quelle città carenti di strutture sociali di aggregazione, come cinema, teatri, discoteche.
La chat sta dunque sancendo la sottomissione della realtà all'ebbrezza del piacere virtuale? Tinto Brass non sembra esserne così sicuro: "Mi piace l'idea della webcam, del guardare e farsi guardare. Peccato che mancherà sempre un particolare: l'odore!"