Wozniak: "Vincerà il computer che
aiuta l'uomo"
Erano gli anni settanta e nei garage della Silicon Valley giovani
ingegneri e pionieri dell'informatica davano vita a quelle che sarebbero
diventate le grandi aziende hi-tech. In uno di questi laboratori
un po' bohemien Steve Wozniak fondava la Apple assieme all'amico
Steve Jobs: e per qualche anno, di fronte alla nuova concorrente
nella costruzione di computer, il colosso Ibm ha davvero tremato.
Wozniack, detto Woz o the Wizard of Woz (il suo sito ufficiale è
www.woz.org), intervistato
oggi dalla Stampa, tira il suo personale, disincantato, bilancio
venti anni dopo l'avvento del personal computer. Fiero di essere
un ingegnere, progettare pc è sempre stata la sua passione
ma non ha mai veramente digerito il mondo degli affari. "Credevamo
che la nuova macchina avrebbe cambiato il mondo, la società,
noi stessi. Adesso l'utopia è finita. La speranza era che
consentisse il libero accesso di tutti a enormi risorse, dando a
tutti maggiore potere sulla propria vita. Oggi ci troviamo a dover
ammettere che si è deviato da questa strada quando le grandi
corporation hanno preso il sopravvento con l'unico fine di fare
soldi, riuscendo a controllare ogni cosa: dove si va, a fare cosa,
per quanto tempo".
Dell'idea originaria dei computer che lavorano con gli uomini per
aumentarne le potenzialità, prosegue Wozniak, non è
rimasto molto: "Oggi i software sono pigri, cadono spesso,
recapitano ironie e messaggini. Il software ha preso il sopravvento
sull'umanità. La verità è che i computer sono
diventati meno utili, disponibili e gentili di quanto può
essere una persona".
Cosa dovrebbero fare allora le corporation, a questo punto della
storia? Secondo Mister Apple un'inversione di tendenza è
difficile ma non impossibile: "Dovrebbero presentare come nuovo
e più avanzato il computer che aiuta l'uomo. Credo che dovrebbero
farlo, perché, procedendo sulla strada attuale, stanno perdendo
terreno".
Oggi Woz insegna e si occupa di progetti umanitari.
Internet a prezzo fisso entro l'autunno
Entro il prossimo autunno Telecom Italia dovrà garantire
ai provider una tariffa a forfait per il collegamento ad Internet.
Lo ha dichiarato il presidente dell'Autorità per le comunicazioni
Enzo Cheli. I provider, spiega il Sole 24 Ore, confidano
in un prezzo di 105-106 mila lire mensili per ogni accesso. Con
il nuovo sistema gli utenti potranno pagare un prezzo fisso, sganciato
dalla durata della connessione: la cosiddetta "flat".
Telecom intanto ha annunciato che il 3 settembre partirà
il servizio Easy Net (vedi Rassegna
Stampa del 3 agosto) che introduce il prefisso 709 per collegamenti
al web e consente ai provider di fatturare direttamente ai propri
clienti.
Bow-lingual, traduttore canino
L'industria giapponese Takara ha inventato un sensore che, se applicato
al collare, permette di tradurre il linguaggio dei cani in quello
umano. Per ora l'apparecchio funziona solo con il dizionario canino-giapponese,
ma e' in arrivo la versione inglese. I primi esemplari saranno in
vendita in Giappone dal prossimo febbraio. (La Repubblica)
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