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Le regole d'oro della multimedialità

Suor Caterina Cangià, a tutti nota come "Sisternet", da anni lavora col computer nel suo laboratorio "La Bottega d'Europa" e recentemente le sue esperienze sono state raccolte in una pubblicazione presentata proprio alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna, dal titolo: "Teoria e pratica della comunicazione multimediale"

Sorella, che cosa intende per comunicazione nel titolo del suo libro "Teoria e Pratica della comunicazione multimediale"?

Comunicazione è il cuore di questo libro perché voglio che si sappia usare la tecnologia non tanto per fare qualcosa di straordinario, ma per dire e per "dirsi". Dobbiamo vedere la tecnologia come un estensore della nostra comunicazione interpersonale. Nel libro, affronto la teoria e la pratica perché chi sa solo fare ha bisogno di pensare e chi teorizza senza fare deve mettersi a praticare. Se c'è una materia dove la teoria e la pratica vanno d'accordissimo, questa è la multimedialità.

A chi si rivolge questo libro?

Si rivolge al mondo della scuola e della formazione professionale, perché quest'ultima è un trait d'union tra la vita del lavoro e della scuola. Si rivolge in ogni caso a tutti: ai genitori curiosi, ma anche a tutti quelli che vogliono cominciare a dire qualcosa o continuare a dire qualcosa attraverso le linee, i colori e i suoni.

Questo libro si basa sulla sua esperienza didattica?

Sì, sostanzialmente è basato sull'esperienza. Infatti, sono risalita alle dispense che scrivo per gli studenti all'università e ai tirocini per la formazione professionale. Ho condensato tutto in cinque capitoli: la teoria, la fruizione della multimedialità, la progettazione - che è spesso una fase che si scavalca - e come utilizzare le tessere di questo straordinario mosaico (le immagini, le animazioni, i video, i suoni, la voce) per la produzione offline e online.

Dal suo punto di vista, che senso ha parlare di offline e online?

Penso che l'offline abbia ancora senso soprattutto per le piccole produzioni, per le lezioni, per quei condensati che sono perle di monoconcettualità. A livello didattico, un insegnante può preparare la sua lezione, proiettarla, offrirla ai ragazzi; gli amici si scambiano auguri o idee, piccole sceneggiature attraverso l'offline. La grande enciclopedia con l'offline non trova molto terreno perché l'aggiornamento è continuo, è praticamente del momento, per cui l'online prende spazio. L'offline dovrebbe essere un ponte tra la lezione e l'online e aggiornarsi attraverso l'online. L'online è la strada, il percorso del futuro: per il momento, siamo ancora costretti dalla banda ancora debole e ristretta per cui non possiamo veicolare una multimedialità massiccia, totale attraverso l'online.

Quali sono le "regole d'oro" per la realizzazione di un messaggio mutimediale per l'online?

Scrivere per l'online non è assolutamente scrivere per un articolo e neanche per un cd-rom: la prima regola è la semplicità, la seconda è la sobrietà; le informazioni principali vanno nelle pagine principali. Si sta scomodi sul filo del telefono, per cui si ha bisogno di concetti, di informazione precise, piccole perle di concisione: l'online ha bisogno titoli chiari, di liste puntate, di immagini parlanti. L'online deve scaricarsi in fretta e raggiungere il suo pubblico: se si tratta di marketing lo deve dire, altrimenti deve essere preciso e indicare il contenuto. Penso che l'online, man mano che ci si avvicina all'usabilità più totale, cioè alla speditezza nell'informazione, sarà davvero un servizio a tutti i livelli. Attenzione al rosa sul verde, perché è illegibile; attenzione alle immagini pesantissime, si cambia sito; ammettiamo i nostri visitatori con contenuti interessanti e che li raggiungano subito. Quali sono stati dal suo punto di vista i cambiamenti più significativi?

La cosa che mi colpisce di più è che la terza età si sta avvicinando tantissimo alla tecnologia. Conosco corsi di università della terza età e conosco richieste numerosissime di professionisti ormai in pensione che vogliono mettersi a "smanettare", darsi da fare con la Rete. La folla è stata raggiunta nei piccoli da parecchi anni e adesso vengono raggiunte a ondate successive tutte le età.

- La Bottega dell'Europa
- Multidea