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"Io parlo italiano": per un uso consapevole della lingua

Il progetto realizzato da Rai Educational che utilizza televisione e Internet per insegnare l'italiano agli immigrati

Televisione e Internet insieme per un unico scopo: insegnare l'italiano agli immigrati. Questo, in sintesi, il progetto di "Io parlo italiano", promosso dal Dipartimento per gli affari sociali  e realizzato da Rai Educational , con la collaborazione del Ministero della Pubblica istruzione  e dei Centri Territoriali Permanenti per l'educazione degli adulti.

Il diritto alla cittadinanza passa in gran parte attraverso l'uso consapevole della lingua, che significa essenzialmente possibilità di capire e di farsi capire: senza questo strumento essenziale per interagire, per comunicare, per scambiarsi non solo informazioni, ma soprattutto pensieri e sentimenti, è impensabile anche solo parlare di integrazione. Si tratta di un problema che soprattutto un Paese con un passato di emigrazione come l'Italia è tenuto a sentire fortemente e sul quale deve essere in grado di intervenire. Senza poi voler "rimuovere" il fatto che quaranta anni fa erano molti gli italiani emarginati a causa di una condizione di analfabetismo: oggi quelle problematiche sono le stesse di chi in Italia vive la condizione di immigrato.

L'obiettivo del corso proposto da "Io parlo italiano" consiste, dunque, nel far diventare l'italiano l'idioma di una nuova cittadinanza e non più la lingua dell'emergenza e della necessità. Si tratta di un percorso didattico che conduce i partecipanti - a partire dalla valutazione del loro livello di ingresso - alla certificazione di competenze linguistiche acquisite, coerente ai livelli standard stabiliti dal Consiglio d'Europa del 1996 nel documento sull'apprendimento, l'insegnamento, la valutazione dei linguaggi moderni.

Il corso consiste in quaranta lezioni della durata di un'ora che vengono trasmesse dal canale satellitare tematico di Rai Educational. I corsisti, assistiti dai tutor, dopo la lezione televisiva, continuano il percorso didattico nell'ora successiva, grazie alla rete costituita dai Centri territoriali per l'educazione permanente degli adulti. Sul sito è possibile trovare i testi e i materiali di tutte le lezioni, nonché partecipare a forum di discussione e reperire tutte le informazioni sui centri di educazione. Inoltre è in fase di costruzione una biblioteca, un archivio di testi e documenti multimediali a disposizione dei tutor e di chiunque voglia approfondire l'argomento.

Come sottolinea il professor Ugo Gregoretti, "Io parlo italiano" è anche uno scambio di emozioni, un'opportunità di conoscenza: "Quando qualcuno mi chiede cosa sta facendo, gli rispondo: 'Sto partecipando ad un corso d'insegnamento a distanza d'italiano per gli immigrati'. Tutti generalmente reagiscono, dicendo: "Ah che bella cosa!". Ecco, io dico lo stesso. Mi viene in mente, prima tra tutte le possibili cause di quest'entusiasmo, per esempio, la possibilità di conoscere direttamente gli immigrati avendo con loro un rapporto nuovo, unico che non si ripeterà più e che consente una scoperta reciproca altrimenti impossibile".

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