KPNQwest: il mercato italiano è irrinunciabile
Il business della banda larga ha attratto in
Italia numerosi operatori internazionali. Tra questi KPNQwest, joint
venture tra KPN, il principale operatore telefonico olandese e l'americana
Qwest, società leader nella fornitura di servizi di rete e di e-commerce.
Intervistiamo Marco Fiorentino, country manager italiano
Quindici società si stanno impegnando rendere disponibile
la banda larga. Non c'è forse troppa competizione?
Non c'è già abbastanza competizione in Italia fra
le varie società per attrarre anche dei gruppi dall'estero?
Certamente la competizione è molto forte tuttavia il mercato
italiano è il quarto mercato europeo e per una società
come la nostra che ha intenzione di essere uno degli operatori dominanti
in Europa l'Italia è irrinunciabile.
Non c'è troppa competizione? Non sarebbe più conveniente
da un punto di vista sia economico di posa dei cavi sia poi di fornitura
dei contenuti?
Noi pensiamo che ci sia un vero vantaggio nel possedere la propria
infrastruttura sia a livello economico che a livello di qualità
del servizio. Per altro pensiamo che in realtà gli operatori
che sopravviveranno saranno pochi e i più grossi, noi contiamo
di essere uno di questi.
Perché alle singole società conviene avere la
proprietà del canale invece che semplicemente l'usufrutto,
affittandolo da qualcun altro?
È una decisione che dipende soprattutto dall'evoluzione
di questo mercato: alcuni pensano che ci sarà un numero sufficiente
di operatori locali per cui conviene essere dalla parte dell'acquirente,
mentre altri invece ritengono che ciò non accadrà,
cioè non ci sarà un numero sufficiente di fornitori
per far sì che la concorrenza abbassi il livello dei prezzi
al punto in cui conviene invece essere dall'altra parte. Dipende
tutto da questa considerazione.
Successivamente si andrà a caccia di contenuti.
Assolutamente sì, soprattutto nel settore del consumer del
mercato. Parliamo delle aziende che si rivolgono agli utenti finali
non corporate/non business. Sicuramente chi possiede i contenuti
avrà sempre di più il coltello dalla parte del manico.
KPNQwest offre un sistema misto, costituito in parte dalla dorsale
in fibra ottica, in parte l'ultimo miglio di DSL, come mai questa
scelta?
Pensiamo che i vari segmenti di mercato vanno serviti con la giusta
tecnologia, i clienti principali in ambito urbano li colleghiamo
in fibra. Tuttavia per una certa fetta di mercato di clienti una
soluzione DSL può essere sufficiente ed in tal caso si riesce
ad avere una copertura più capillare e più rapidamente
con queste seconde tecnologie.
Negli Stati Uniti la DSL pare non stia funzionando molto bene.
Ci sono degli aspetti pratici come, ad esempio, l'installazione
dei modem presso le centrali telefoniche, ma non bisogna dimenticare
che la struttura delle città americane è molto più
ampia di quella italiana per cui ci sono anche delle distanze da
coprire sul rame maggiori. Questo sicuramente ha causato dei problemi.
Si risolverà il problema "dell'ultimo miglio"
nei confronti di Telecom Italia?
Ci sono due questioni: una riguarda la logistica, cioè i
tempi e le modalità attraverso i quali è possibile
veramente avere accesso ai doppini rame, che vanno dalle centrali
al cliente finale, e i tempi e le modalità per installare
nelle centrali le apparecchiature, i modem ADSL, che servono per
far passare dati sui fili di rame, L'altro problema è quello
che viene chiamato "il problema del mezzo miglio", cioè
i costi dei canali trasmissivi che servono per collegare i modem
presso queste centrali a i propri pop in ogni città. Allora,
è vero che c'è una forte concorrenza e parecchi operatori
che stanno stendendo la fibra in parecchie città, però
la realtà dei fatti è che questa fibra sarà
disponibile in tempi soltanto lunghi per cui al momento l'unica
soluzione è comprare linee affittate dall'operatore dominante,
e purtroppo qui c'è un problema di costo.
C'è un problema anche di antitrust?
Ci sono stati vari provvedimenti antitrust a riguardo l'ultimo
dei quali riguarda la larga banda dove l'antitrust ha determinato
che ci sono state delle violazioni sulla legge della concorrenza
e ha dato una multa a Telecom Italia di trecento miliardi.
Quando sarà disponibile a tutti la possibilità
di connettersi?
La bounding è già partita, a fase sperimentale a
cui noi abbiamo partecipato è incominciata addirittura l'anno
scorso. In questo momento sono stati aggiudicati gli spazi in un
certo numero di centrali, però i tempi sono abbastanza lunghi
nel senso che ci sono proprio dei problemi di provvigioni. Prima
di tutto bisogna installare i modem nelle centrali Telecom Italia,
sulla base di procedure di assegnazione degli spazi e di costruzione
degli spazi; poi ci sono le procedure per potere sganciare il doppino
da Telecom Italia e riagganciarlo ai modem dell'operatore; infine
c'è il problema di raggiungere tutte queste centrali sul
territorio italiano con dei collegamenti che si raccordano alla
rete del provider. Stiamo procedendo a una velocità relativamente
buona, però la realtà dei fatti è che per coprire
in modo consistente il territorio ci vuole parecchio tempo.
Quali saranno i tempi perché la fibra ottica sia realmente
diffusa?
In Europa, l'infrastruttura a livello europeo e i collegamenti
fra le varie città ormai esiste e se non esiste sta per essere
messo in piedi in tempi veramente brevi. Nel nostro caso, l'area
del Sud Europa sarà conclusa entro la fine dell'anno. In
alcune nazioni soprattutto nel Nord Europa è presente una
quantità di fibre notevolissima che copre quasi tutti i palazzi,
perché è stata seguita una politica a livello governativo
di un certo tipo. In Italia purtroppo siamo più indietro,
a Milano che è la città più cablata si incomincia
adesso ad avere una buona copertura della città, a Roma come
abbiamo visto ci sono vari operatori, nelle città un po'
più piccole ci vuole più tempo, ma per una vera copertura
di fibra a livello italiano parliamo veramente di anni: non prima
del 2005 - 2008.
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