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Tiscali: il difficile comincia adesso

I commenti di Turani, Losi, Mainetti sulle possibili prospettive di sviluppo della neo-colosso guidato da Soru

di Mila Cataldo

L'8 gennaio di quest'anno Tiscali fa un blitz su Liberty Surf acquisendo il 72,94 del secondo Internet service provider francese. E' questo l'ultimo colpo della società guidata da Renato Soru, nata nel 1998 grazie alla geniale intuizione di affittare linee telefoniche per offrire, primi in Italia, l'accesso ad Internet gratis. Nell'ottobre 1999, quando viene quotata in Borsa, Tiscali attiro' l'attenzione degli investitori sul titolo. In breve la valutazione dell'Isp sardo schizza dai 1.900 miliardi della quotazione ad un picco di ben 38.000 miliardi, fornendo a Soru un capitale tanto ingente da permettergli progetti di ampliamento. Sul finire del 2000 la Borsa dei titoli tecnologici subisce un drastico crollo e perde addirittura il 50 per cento, è la fine del credito sulla fiducia, le idee debbono tradursi in utili concreti. Dai massimi Tiscali perde il 60 per cento, ma con abile mossa sfrutta a proprio favore la caduta dei prezzi in Borsa e realizza all'inizio di dicembre la fusione con l'olandese World Online. La dimensione paneuropea di Tiscali viene quindi sancita dal recente acquisto di Liberty Surf, operazione che vale quasi 900 milioni di euro (pari a 1742 miliardi di lire), dei quali 200 milioni cash e il resto in azioni Tiscali. La società di Soru conquista così la seconda posizione in Europa (con una presenza in 16 paesi, anche se in nessuno con posizione dominante e con un bacino di 10,7 milioni di abbonati). "Fino ad ora non ha sbagliato un mossa - dice Giuseppe Turani editorialista della Repubblica - è il numero due, con buone possibilità di diventare il numero uno in Europa. Dopo non è chiaro cosa farà Fiscali, però Soru è molto fiducioso." Infatti per Tiscali il difficile comincia adesso, dopo la realizzazione delle ultime fusioni, quando dovrà decidere quale strategia adottare per generare fatturati. Dovrà scegliere se rimanere un Internet player puro o se puntare ai contenuti, fornendo servizi di valore aggiunto, anche a pagamento. "Insomma se vince, vince una grandissima scommessa, se perde, perde tutto - continua Turani - Però il primo obiettivo che Soru si era dato, ossia quello di diventare il numero uno in Europa, è un obiettivo ormai abbastanza vicino." "Soru ha un obiettivo ambizioso e direi anche intelligente, se riuscirà a centrarlo in modo chiaro e definitivo - rilancia Mattia Losi Chief contents officer del Sole 24 Ore Net web - che significa non soltanto avere un gran numero di utenti, ma anche riuscire a ricavarvi un po' di fatturato e meglio ancora degli utili. Tuttavia, non so se sarà così semplice. Sicuramente fare shopping in questo momento è una buona idea perchè le quotazioni borsistiche della new economy sono molto basse e comportano degli esborsi nettamente inferiori rispetto a quanto accadeva 12 mesi fa." Anche per il Professore Stefano Mainetti, Direttore del MIP del Politecnico di Milano i numeri ci sono, Tiscali è riuscita ad aggregare una massa critica di oltre dieci milioni di utenti, dei quali ben 5 milioni attivi, ma a questo punto il problema è quello di generare revenues. "Il vantaggio strategico di Tiscali - sostiene Mainetti - rispetto alle concorrenti che sono società di telefonia tradizionali, è di poter intraprendere un percorso di fusione tra le tecnologie di telefonia tradizionale e telefonia su Internet, ovvero voice over Ip. Per Tiscali tutto questo è possibile perché non andrà a cannibalizzare una propria rete di utenti, ma potrà fornire servizi a valore aggiunto e probabilmente servizi a pagamento ad un numero di utenti estremamente elevato". Anche se i futuri sviluppi di Internet sono incerti e imprevedibili, Soru ha mete ambiziose da raggiungere: per il 2001, infatti, intende ottenere ricavi per 1 miliardo di euro e diventare il primo provider europeo, sottraendo la leadership alla tedesca T-Online, sapendo di potersi giocare anche la carta dell'Umts grazie alla partecipazione al consorzio Andala. 'Dovrei avere ancora in tasca un foglietto scritto da Soru medesimo - conclude Turani - dove è contenuto il suo slogan: content is king, distribution is king-kong. Soru è convinto di essere il vero vincitore, perché ha il controllo della distribuzione'.