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Party in rete

di Mila Cataldo

Grande evento fieristico e solo a tratti luogo di vera partecipazione corale, Fest@Internet si è rivelata un'immensa, luminescente, dispersiva vetrina frequentata più dagli addetti ai lavori che da un pubblico di curiosi o appassionati. E' stata una manifestazione ben confezionata, ricca di stand espositivi, allestita con gusto sapiente. Quasi perfetto il connubio tra la cornice ottocentesca delle strutture architettoniche della ex stazione ferroviaria Leopolda di Firenze e l'high-tech di schermi, video-wall, postazioni multimediali e installazioni in ferro e acciaio. Anche il carismatico Gino Paoli, tra gli ospiti illustri intervenuti, ha fatto la sua apparizione alla manifestazione fiorentina proponendo in anteprima un assaggio del suo nuovo singolo "Marinù", presentato con un'accattivante animazione realizzata dalla società MelaZeta. "Parlando di innovazioni e di tecnologie, faccio sempre l'esempio del martello - dice Gino Paoli - il martello in sé non è né buono né cattivo; se viene usato per attaccare un chiodo è positivo, se viene usato per rompere una testa è negativo. Quindi non è possibile esprimere un giudizio sul mezzo. I vecchi pittori dicevano che gli Impressionisti, che usavano i tubetti, stavano uccidendo la pittura. Si è visto che non è stato così, anche perché non hanno vinto i tubetti, bensì i pittori. Oggi bisognerà vedere chi vincerà, se l'uomo o la macchina." Tra archi a tutto sesto e possenti pilastri segnati dal tempo, è stato un turbinio incessante di avvenimenti organizzati in simultaneità: convegni, dibattiti culturali, work-shop, intrattenimento, esposizioni, concerti e un flusso continuo di immagini e suoni, confluiti tanto nell'ambiente reale quanto in Rete attraverso Motore Azione che ha dato agli internauti un resoconto dettagliato in streaming-video, catturato dagli occhi indiscreti delle molte telecamere disseminate all'interno dei cinquemila metri quadrati a disposizione della festa. "Abbiamo pensato di sfruttare questo evento per sperimentare le tecnologie multimediali - dice Marco Pratellesi, Direttore di Quotidiano.net - in particolare offrendo a tutti i visitatori di Fest@internet l'opportunità di realizzare, o meglio di leggere un TG in diretta web, attraverso il nostro sito, utilizzato in questo caso come se fosse un gobbo. Insomma si tratta di una sorta di sperimentazione di web-telegiornale. Penso che di solo Internet forse si possa anche morire - rilancia Pratellesi - quindi l'idea è che tutte le imprese editoriali stiano puntando davvero tutto sulla multimedialità, ovvero sull'utilizzo di Internet come uno strumento che possa produrre contenuti, indipendentemente dal tipo di fruizione e di linguaggio, quindi contenuti audio, video o contenuti scritti." Interessanti le riflessioni critiche patrocinate da Fringe.it e UnDo.net sulla net-art e le sue provocazioni, gesti di autentica protesta creativa come il sito invaso da banner contenenti graffianti messaggi ironici per denunciare una pubblicità prepotente e invasiva, o il sito dell'oracolo, con un uccellino interattivo al quale porre quesiti e ottenere risposte venate di sarcasmo e il sito burla RAM Show con le finte persone scomparse, così realistiche da sembrare storie vere. Di impatto visivo notevole Map50, una sorta di cyber-spazio, un territorio dell'immaginario costituito da una sovrapposizione e stratificazione di immagini inserite dagli artisti che navigano il sito, o ancora un luogo virtuale come Bakery che ospita tracce sonore composte dagli interventi dei cyber-nauti di passaggio. "Net-art è una parola molto usata e al tempo stesso molto nuova - afferma Anna Stuart Tovini, del gruppo UnDo.net - L'arte in Rete si è sviluppata ed è nata tanti anni fa con le BBS, con i caratteri ASCI e le e-mail. Poi con la nascita del www, del World Wide Web, a partire dal '94, si sono aperti degli spazi nuovi e inesplorati. Le cosiddette TAZ, zone temporaneamente autonome, di Hakim Bey sono quindi diventate luoghi virtuali che tanti artisti possono usare per esprimersi e per proporre lavori che siano una particolare miscela di discipline tradizionali e nuove tecnologie, progetti originali che hanno un senso solo se vivono in Internet e solo a patto che siano davvero interattivi, che garantiscano una possibilità di fruizione alternativa e inedita attraverso qualsiasi altro strumento." UnDo.net è un laboratorio composto da artisti contemporanei, designer, ricercatori ed esperti del web uniti dalla medesima passione: sperimentare nuovi orizzonti per la produzione artistica e inventare modi alternativi per la sua fruizione. Fondamentale l'apporto prezioso degli artisti coinvolti nelle varie iniziative, affiancati da un pubblico di navigatori attenti e sensibili che contribuisce in maniera interattiva a esperimenti e work-in-progress collettivi, a spazi di confronto e dialogo, a punti virtuali d'incontro di processi creativi e idee. "Credo che siamo ancora nell'era pre-cambriana di Internet - continua la Stuart Tovini - sicuramente in futuro si utilizzeranno strumenti ben più potenti e soprattutto resi accessibili a un maggior numero di persone. Forse potremo anche vedere le opere d'arte digitale con una qualità migliore e una velocità superiore a quella attuale. Tre parole d'ordine potrebbero essere: comunità, connessione, condivisione. " Naturalmente non potevano mancare convegni sul cinema e sulle animazioni, terreno fertile per sperimentazioni e contaminazioni tra mezzi espressivi diversi. Insomma una spasmodica attività che ha spaziato da iniziative commerciali a momenti di creatività artistica.