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Il Future Film Short

Di Wanda Marra

Le strade dell'animazione sono infinite: la tradizione spesso si unisce alle innovazioni tecniche, inventando nuovi modi di raccontare, dando forme inedite e originali a sentimenti e situazioni universali, che fanno parte dell'immaginario collettivo e danno voce alle pių profonde fibre degli esseri umani.

Il Future Film Short, ospitato al Future Film Festival di Bologna, ha proposto una selezione di corti animati realizzati sia da studenti, che da grandi produzioni, e appartenenti alle pių diverse tradizioni culturali, con l'intenzione di fornire una panoramica del campo del digitale.

Hanno aperto la manifestazione due episodi di Tony e Maria, la nuova serie di Bruno Bozzetto realizzata in Flash per Internet, con lo stile inconfondibile dell'autore. Tony e Maria sono i protagonisti di dodici cortometraggi bidimensionali, della durata di tre minuti ciascuno, che con le loro avventure attraversano i diversi generi cinematografici: dall'horror, ai film di guerra, dal western al noir. Nientemeno che Kennet Branagh ha prestato la voce a The Periwig-maker della tedesca Ideal Standard Films, una storia a tinte cupe, dall'ambientazione tenebrosa, dominata dagli occhi malinconici del protagonista e dal rosso dei capelli della protagonista. I pupazzi sono ispirati ai disegni dell'animatore ceco Jiri Trnka. Effetti digitali sono stati realizzati per il ritocco delle immagini, per la creazione delle atmosfere; le fiamme sono state realizzate in stop motion. I protagonisti del cartone animato Avenue Amy ep.6 prodotto dall'americana Curious Pictures Animation, sono il risultato del dettaglio fotografico stilizzato di attori in carne e ossa e inscenano una storia quotidiana di flirt e gelosia, fatta al computer in 3D. Un'estrema leggerezza comunica il corto Swingy & the Magic Hat, del francese Franck Laurin, dall'animazione semplice e dal ritmo leggiadro, che mette in scena una sorta di clown che danza insieme ad un coniglio, di quelli che colpiscono l'immaginazione e inteneriscono grandi e piccini. Un fumetto tradizionale č Headless di Wojtek Wawsczcyk che racconta con grazia e malinconia un incubo comune a molti: la storia di un uomo la cui testa viene distrutta da una macchina e che cerca invano di trovarne un'altra. Un immaginario onirico inquietante offre materia allo short in bianco e nero Ring of fire di Andreas Hykade. Le immagini trasudano violenza, durezza, danno corpo ai desideri pių brutali, rimandano a simboli primigeni terrorizzanti. Il corto gioca sul genere western e utilizza le tecniche tradizionali di animazione accanto a quelle digitali. Immagini di sintesi che sembrano pongo offrono allo spettatore coreografie dI consistenza plastica nel brevissimo Creatures di Tomoyuki Yonishi.

Una gioia per gli occhi e per la fantasia, una sequenza preziosa e divertente. Rimane solo da chiedersi quale sia esattamente il filo conduttore di questo mini-festival nel festival. Forse per scoprire che non c'č, e che alla selezione pių rigorosa, ma anche limitata, si č preferito uno sguardo a tutto tondo, una panoramica globale che affascina e incuriosisce.