L'opinione di Umberto Rapetto
Non succederà quasi nulla
Intervista curata da Giuseppina Rossi |
"Succederà poco e molto più facilmente addirittura nulla". Sui
rischi del "codice errore 9999" è questa l'opinione di Umberto Rapetto,
ufficiale della Guardia di Finanza e attualmente direttore del progetto di sicurezza
dell'Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione (AIPA)."Soltanto software di preistorica generazione
accettano date come 9/9/99 perché qualunque programma odierno (si pensi ad un comune
foglio di calcolo come Excel) traduce immediatamente una simile digitazione in 09/09/99 e
quindi va a scongiurare qualsivoglia rischio di sorta".
Sarà difficile porre rimedio agli eventuali danni provocati dal
"codice 9999"?
"Se qualche elaboratore viene trafitto dal codice 9999 probabilmente soffre anche di
altri malanni sicuramente di più grave natura e allora sarà necessario un intervento
drastico di rivisitazione delle procedure o quantomeno di aggiornamento. Se poi si è
curiosi di scoprire come si fa "dal vivo", basta domandarlo a chi gestisce il
sistema informativo dell'Università "La Sapienza" di Roma, che non ha dovuto
attendere il 9 settembre per provare un discreto brivido da malfunzionamento e a cui è
bastato l'anno 99 per innescare un micidiale "end of file"...".
Si possono individuare delle responsabilità?
"Il "boia" saprebbe subito guardare negli occhi il responsabile del sistema
informativo e poi, se c'è corda sufficiente, a salire sul patibolo toccherebbe in sorte
anche a chi non si è accorto della approssimazione operativa di chi sovrintende al
settore informatico e telematico: i giuristi parlano in questo caso di culpa in eligendo
(si è scelta la persona sbagliata) e di culpa in vigilando (non la si è controllata a
sufficienza)".
Ci sono state, in precedenza, altre date "a rischio" per i sistemi
informatici?
"Abbiamo avuto il GPS Rollover il 21 agosto scorso. Allarme per i naviganti e per chi
utilizza antifurto satellitari ma poi a farne davvero le spese sono stati soltanto gli
automobilisti giapponesi che sembra tornino a casa senza conoscere la strada ma
affidandosi ai sistemi di posizionamento GPS. Giornali con gli occhi a mandorla sono stati
capaci di strabuzzarli raccontando che qualche automobilista di Tokyo ha passato la notte
nella sua autovettura per non aver ritrovato il percorso verso la propria abitazione. E, a
quanto pare, ha sognato per un attimo Pollicino..." |