Il confine fra cibo naturale e cibo
artificiale
Nonostante la legislazione europea preveda
che gli alimenti contenenti geni e proteine modificati debbano essere dichiarati sulla
confezione, un'indagine della rivista Altroconsumo, condotta su cinquanta prodotti in
vendita nei supermercati italiani, ha rilevato elementi transgenici non segnalati
sull'etichetta nell'8% di essi. Ma quali alimenti possono essere dichiarati transgenici?
E' questo uno dei punti attualmente al centro del dibattito, visto che in Europa è in
discussione l'introduzione di una nuova norma, che prevederebbe una soglia minima per
applicare al prodotto l'etichetta "Contenente Organismi Geneticamente
Manipolati".
Facciamo un esempio: un mais che contiene proteine transgeniche, al di sotto del 2% del
totale, in futuro potrà non essere considerato un alimento manipolato, perché la
presenza di queste sostanze potrebbe essere di origine accidentale. Insomma, forse è già
troppo tardi per stabilire un limite fra il naturale e il geneticamente modificato, tanto
più che in un'economia di scambi planetaria, la legislazione di un'area non può essere
automaticamente applicata ovunque.
E così - per fare un esempio - i cibi geneticamente manipolati provenienti dagli Stati
Uniti sono comunque indistinguibili da quelli naturali. Negli Usa infatti il problema è
stato risolto considerando equivalenti gli alimenti transgenici autorizzati - come soia e
mais- e quelli non manipolati. L'etichetta, in questi casi, non dà alcuna informazione.
Tommaso Russo |
|