Settimanale RAI Educational
Tema - 29 Gennaio 1999

Mondo lotteria

di Emilio Pucci

In una notizia dell’Ansa si legge: "Tra le forme di impulsività incontrollabile provocate dalla depressione figura anche quella per il gioco d’azzardo. Lo ha appurato uno studio condotto presso il dipartimento di psichiatria di Burgos. Su venti pazienti trattati con una pillola di Fluoxetina-Prozac al giorno, nove di queste persone hanno perso completamente il vizio del gioco, e per il resto del campione il vizio si è ridotto notevolmente".
Insomma le inventano tutte per rimediare alla febbre del gioco che a giudicare dalle cifre in Italia sembra inarrestabile.

Su un articolo di Repubblica leggiamo infatti quanti soldi sono usciti per le scommesse lo scorso anno:
"10300 miliardi per il Lotto, 3200 miliardi per il Superenalotto, 2400 per le scommesse ippiche, 1800 per le lotterie Gratta e Vinci, 1750 per il Tris, 1600 miliardi per il Totocalcio, 1500 per il Totogol, 200 miliardi per il Totip e 50 per le scommesse".
In totale 22.800 miliardi, più del doppio di una Finanziaria. Cifre enormi dunque ma che non sono niente se paragonate all’intero volume di affari del mercato dei giochi in tutto il mondo.

Ottocento miliardi di dollari, cioè circa 1.340.000 miliardi di lire. E’ questo l’ammontare del mercato mondiale dei giochi. Guidano la classifica i casinò, con 535 miliardi.
Seguono le lotterie con 118 milardi di dollari. Poi le gare di animali (come cavalli) con 146 milardi. E quindi i giochi a sfondo benefico e le scommesse sportive: dieci miliardi.

La divisione geografica comprende tre grandi aree:

- il Nord America dove si gioca perfino su battelli adibiti a casinò e nelle riserve indiane

- l’Asia in cui si scommette anche su gare di barche o di ciclismo su pista

- l’Europa dove le lotterie rappresentano da sole la metà del mercato mondiale.
ItaliaSono infatti europee le quattro principali organizzazioni di lotterie al mondo. Le troviamo in Inghilterra, Francia, Spagna e in Italia.

Nel nostro paese, in particolare, la passione del gioco è centrata sul Totocalcio, per il quale si spendono annualmente 2000 milioni di dollari.

Insomma, un mercato incredibile.
Ma a chi interessa, in Italia, alimentare questo mercato?
Interessa a noi in quanto cittadini dello Stato italiano. Infatti molti dei soldi che tiriamo fuori dalle nostre tasche per vincerne altri, ci ritornano indietro sotto forma di vari servizi.
Dallo scorso anno si gioca al Lotto due volte a settimana e gli introiti di questa seconda giocata verranno utilizzati per la salvaguardia del patrimonio artistico.
SisalLo Stato si affida ad alcune concessionarie come la Sisal che utilizzano la telematica per gestire questi giochi.

Vediamo adesso un secondo aspetto dell’integrazione fra tecnologie telematiche e gioco.
Oggi attraverso i siti del Lotto e del totocalcio su Internet è possibile giocare anche da casa. Ma come cambiano le modalità del gioco giocando da casa?

Lo abbiamo chiesto al professor Imbucci, docente alla facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università di Salerno: Università di Salerno
"Io credo che sicuramente il gioco rappresenta la società e dunque il gioco telematico va incontro a questo momento della nostra società che è la velocizzazione. Si velocizza tutta quanta la nostra vita, si velocizza anche il gioco. Credo che la dimensione del gioco telematico sottolinei la solitudine e anche la malinconia del gioco. Credo che abbia soprattutto questa funzione e però estremizza, naturalmente, i comportamenti compulsivi e patologici".
Ma c’è anche un altro aspetto importante, un terzo aspetto del rapporto tra la tecnologia telematica, la Rete Internet e i giochi. La Rete non solo facilita l’accesso ai giochi tradizionali con tutte le implicazioni ma permette anche di partecipare a giochi che vivono e prosperano solo nel ciberspazio.

Il fenomeno del gioco d’azzardo in Rete è in forte crescita. Sul mercato statunitense nel ’97 il mercato veniva stimato intorno ai due miliardi di dollari circa. Per mercato intendiamo il volume di affari generato dalle perdite, quindi dalle scommesse dei giocatori su Internet.

Come in tutto il mondo del gioco di azzardo sia virtuale che reale forse, è più facile perdere che vincere.
Il mercato è cresciuto enormemente e si stima che arriverà intorno al Duemila a circa 9000 milioni di dollari, ossia a nove miliardi di dollari. Un mercato in crescita, però sempre piccolo, di nicchia, se confrontato con il grande mercato dell’azzardo tradizionale che negli Stati Uniti dovrebbe valere attorno ai cinquecento miliardi di dollari circa.

Le tecnologie corrono e sono molto veloci, però hanno ancora dei limiti e infatti tutti gli analisti promettono un grande futuro per il gioco d’azzardo sulla Rete, però c’è un limite tecnologico strutturale, che rende ancora limitato il potenziale di sviluppo di questo settore.
Il limite è costituito dall’assenza di sistemi di pagamento flessibili che permettano anche piccole puntate sulla Rete. Oggi un giocatore per giocare in uno di questi casinò virtuali deve aprire un conto depositando tramite carta di credito una somma di denaro, che poi può giocare in diverse puntate, quindi scommettere. Tutt’altro sarà quando il giocatore potrà puntare senza dover aprire un conto, quindi senza lungaggini burocratiche, potrà puntare piccolissime somme. Insomma, al posto del Gratta e Vinci ci sarà il clicca e vinci. I micro pagamenti poi permetteranno grandissimi flussi di puntate sulla Rete.

Notizie curiose

Ma c’è un ultimo aspetto importante: il gioco d’azzardo su Internet si sta integrando con altre attività come il marketing.
Il gioco d’azzardo o il concorso a premi diventerà sempre di più una grande leva di marketing e sarà sempre più frequente sulla Rete.
Il noto motore di ricerca Yahoo! ad esempio organizza una caccia al tesoro attraverso i siti commerciali e di marketing. In questo modo di link in link, nella speranza di vincere, le persone visitano vari siti commerciali.
Il concorso a premi ad esempio diventerà un grande strumento per attrarre utenti e per sviluppare di più la vendita di prodotti o servizi.

Siamo partiti dal gioco d’azzardo e siamo arrivati alla finanza, al marketing, all’intrattenimento. Insomma: la febbre del gioco è sempre più alta in tutto il mondo. Sicuramente non placherà questa febbre la pillola contro il vizio di cui abbiamo parlato all’inizio.

La Puntata

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