Tema del 29 dicembre 1999
Musica di fine millennio
Il cantautore siciliano è sempre stato
un'artista all'avanguardia nell'utilizzo delle tecnologie digitali
di Michele Alberico e Elena Capparelli
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Videocassette,
programmi, documenti e dati non funzionano allo stesso modo. Un
videoregistratore commercializzato in Italia, la maggior parte delle
volte, non è in grado di leggere una videocassetta acquistata negli
Stati Uniti. Oppure un documento scritto in Birmania non viene neppure
visualizzato da un computer europeo in modo corretto ed in più
esistono programmi protetti dalle legislazioni degli stati. La musica
no. La musica sembra godere di uno statuto giuridico particolare, in
special modo oggi, nell'era delle tecnologie digitali. Un cd musicale
infatti non è altro che è un contenitore di informazioni audio che
qualsiasi lettore di compact disk, in ogni parte del mondo, è in
grado di leggere. Esiste una relazione profonda tra la musica e il
digitale che accomuna in qualche modo la loro natura. Entrambe hanno
infatti un legame privilegiato con la libertà: informazione e musica
non ammettono barriere o limitazioni di campo. Per questo il loro
incontro all'interno di quella ridicola scatola in grado di elaborare
dati che è un computer è stato così dirompente.
E
proprio nel momento in cui i nasi di mezzo mondo si trovavano rivolti
all'insù a guardare l'ultima eclissi del millennio, Franco
Battiato ha registrato al computer e in soli due giorni il suo
ultimo album, Fleurs. Questo nuovo lavoro del cantautore siciliano è
il più digitale dal punto di vista della produzione e il meno
digitale da quello della composizione. Nella sua lunga carriera ha
sperimentato numerosi usi del computer durante il suo percorso
musicale e adesso ha scelto di realizzare un album che ripropone
vecchie canzoni.
Mentre la fine del millennio si caratterizza come fenomeno
prettamente occidentale e rimane uno degli aspetti di separazione tra
le culture, tra oriente e occidente, quello di Franco Battiato
rappresenta invece un valido tentativo di superare queste barriere
culturali. La musica diventa un possibile momento di integrazione tra
mondi diversi, nella scelta dei suoni e nella libertà di mescolare i
timbri e le atmosfere. La musica diventa il più evidente esempio di
globalizzazione.
E
forse anzi è proprio questo il punto d'incontro tra musica e cultura
globale: integrare mondi sonori diversi e trovare nuove strade
musicali da percorrere. L'arrivo del 2000 viene salutato da molti come
l'epoca della globalizzazione realizzata. Paradossalmente però, il
nuovo millennio è nuovo per meno di un decimo della popolazione
mondiale. Rappresenta il più evidente esempio di una integrazione ben
lontana dal realizzarsi. E alla fine si presenta nient'altro che come
la festa di una minoranza privilegiata. Una minoranza che pero' si
prepara all'evento con un'enfasi straordinaria.
Per quanto indifferenti si possa rimanere nei confronti di questo
avvenimento e per quanto le opinioni in merito siano diverse, quello
che è certo è che la musica continuerà anche in futuro a svolgere
il ruolo di guida e di ponte tra culture.In questa fine dell'anno, del
secolo e del millennio, una canzone presente nell'ultimo album di
Franco Battiato, La chanson des vieux amants, sembra più di ogni
altra descrivere l'epoca che stiamo per salutare: "Ci è voluto
del talento ad invecchiare senza diventare adulti?".
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