Nel 1997 il Ministero della
Pubblica Istruzione ha dato ufficialmente il via al programma di sviluppo delle
tecnologie didattiche che entro il 2000 coinvolgerà tutte le scuole italiane lavorando
sulla alfabetizzazione dei docenti alle nuove tecnologie e sull'introduzione di laboratori
informatici nelle scuole di tutti i livelli.
"Il programma di sviluppo delle tecnologie didattiche - spiega Mario Fierli,
responsabile del Piano del Ministero - è un contenitore di attività, gran parte delle
quali sono destinate a promuovere l'uso delle tecnologie nelle singole scuole italiane.
Naturalmente questa parte del programma prevede dei finanziamenti alle scuole
differenziati a seconda del livello di esperienza della scuola e a seconda che le scuole
siano più o meno esperte e prevede, fra l'altro, anche formazione dei docenti, scuola per
scuola, a livello di base, man mano che le scuole entrano nel programma. Una volta che un
progetto pilota di grado avanzato è arrivato a maturazione fornisce automaticamente
materiale per tutte le scuole italiane. Faccio un solo esempio fra i tanti: il primo
progetto che è partito, "MultiLab",
coinvolge 140 scuole di tutti gli ordini, dalla scuola materna fino alla scuola secondaria
superiore. In questo momento stiamo preparando un'antologia multimediale delle migliori
esperienze svolte all'interno del sistema "MultiLab" e metteremo in circolazione
questo materiale".
La scuola elementare Jean Piaget - che fa parte del circolo didattico n. 145 di Roma,
25 classi per 527 alunni è uno degli istituti che ha partecipato al progetto
di sviluppo della multimedialità nella scuola, del Ministero della Pubblica Istruzione per luso della
tecnologia nella scuola. La scuola ha ottenuto un finanziamento di 42 milioni.
La direttrice didattica Franca Lombardi ci spiega come hanno utilizzato questi soldi:
"Sono stati acquistati dieci
nuovi Pc che sono stati distribuiti nelle scuole del circolo didattico (4 alla Piaget). Le
classi che usano il computer sono 14. Abbiamo tre server, macchine fotografiche digitali,
masterizzatori, usati per riprodurre gli ipertesti realizzati dagli alunni, con lavagne
digitali e penne ottiche che riproducono il segno del bambino sul computer e anche uno
scanner".Bruna Barocci, una delle insegnanti, ci racconta quali sono le principali
attività svolte dai bambini: Il computer è inteso come strumento
didattico-formativo. Sono state pensate attività diverse a seconda delle classi. Alcune
partecipano con dei programmi collegati alle varie discipline, programmi tutoriali che
sviluppano molto laspetto interattivo. Un programma molto usato, anzi probabilmente
il più utilizzato, è quello di video-scrittura che è impiegato per la redazione del
giornalino: limpiccione viaggiatore; importante è anche la creazione di
ipertesti, di mappe concettuali accompagnate da immagini e file audio. Per
lapprendimento delluso del computer e delle lingue straniere il modello di
riferimento metodologico è quello pragmatico - anglosassone del learning by
using ossia imparare usando gli strumenti, che comprende anche lidea
dellimparare giocando, attraverso i giochi interattivi.
Ognuna delle 14 classi ha nel calendario settimanale un orario stabilito per usare
laula multimediale. Nonostante il bilancio positivo e limpegno del personale
docente, ci sono dei problemi di ordine pratico e culturale che non si è ancora in grado
di risolvere. Secondo Luciano di Miele, un altro insegnante della scuola, la pesantezza
burocratica - ci vogliono milioni di richieste per acquistare una semplice cartuccia - e
la mancanza di tecnici che possano aiutare in caso di problemi con il computer sono i due
fattori negativi che rallentano il lavoro degli insegnanti.
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Nel teatro Salieri di Legnago, invece, è stato allestito uno spettacolo per bambini
che fa un uso divertente delle nuove tecnologie.
Nella sua casa, un robot le fa da
maggiordomo. Sulle pareti del salotto, al posto dei quadri, ha scelto di appendere uno
schermo sul quale scorrono immagini realizzate al computer. La signora Atlanta è la
protagonista di "Fantastica", uno spettacolo che si ispira all'opera letteraria
di Gianni Rodari.
Le storie e le filastrocche raccontate dalla casalinga e dal robot, sono uno
spunto per ripassare le materie studiate a scuola.
Guardando lo schermo i bambini scoprono come scrivere una determinata parola. Due
marionette raccontano quanti equivoci possono nascere da un errore di ortografia.
Attraverso una serie di perché, l'attrice e il robot spiegano ai bambini concetti
complicati come la legge di gravità. Ogni fase del racconto è semplificata attraverso le
immagini.
Creatività ed interattività sono, dunque, probabilmente le parole chiave di questa
rivoluzione digitale all'interno della scuola italiana. L'introduzione delle nuove
tecnologie tende infatti a scardinare il concetto classico di comunicazione del sapere
dalla cattedra, dal docente verso il discente e a favorire forme di comunicazione
orizzontale o circolare in cui stimolare la creatività personale dello studente. In molti
casi le nuove tecnologie non hanno fatto altro che portare a galla esperienze e
sperimentazioni già da tempo percorse, hanno cioè in qualche modo potenziato un processo
da molto tempo in atto: l'ipertesto ha sostituto il lavoro collaborativo di classe, la
comunicazione telematica quella epistolare e il giornalino in Rete quello su carta.
I ragazzi della scuola media Calliari di Verona ad esempio hanno prodotto
un giornalino che in un secondo momento potrà essere messo in Rete. Preparando il
giornale di classe imparano come si impagina un giornale, come scrivere un titolo o una
didascalia o come raccogliere informazioni per un articolo. La macchina fotografica
digitale e la telecamera, arricchiscono di foto e filmati il giornale on line. Per
questi giornalisti in erba, le nuove tecnologie si rivelano una fonte di informazioni.
Nell'aula multimediale della scuola possono navigare e trovare notizie e curiosità da
inserire nel giornale di classe. Usando le chat e la posta elettronica, ci si può mettere
in contatto con ragazzi che abitano in altri paesi.
di Valeria Pini
Servizio
del 10/05/99 |
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