I creativi del mondo dell'advertising cercano, in continuazione, nuovi tipi di messaggi
promozionali, adatti ai nuovi media ed in particolare alla Rete. E, così, alcune tra le
marche più note di prodotti di largo
consumo sperimentano un modo diverso di fare pubblicità. Il sito dei Baci Perugina per reclamizzare i celebri
cioccolatini punta al binomio romanticismo e gola per attirare potenziali clienti.
E' tra questi due poli che deve oscillare il pubblicitario che vuole rendere un buon
servizio al prodotto della Perugina. Il target dei Baci che unisce tutti coloro che amano
il cioccolato a chi è innamorato o si vuole innamorare è, davvero, potenzialmente
infinito. Dalle pagine del sito si può scaricare l'intero filmato dell'ultimo spot televisivo dei Baci firmato dalla
agenzia Ata Tonic. Ci sono molti modi per ricordare al pubblico i pregi di un prodotto e
la Rete dà spunti per comunicare questi contenuti in modo originale.
T'amabaci, ad esempio, è il nome
della recente campagna della Perugina, che sfrutta la fama crescente del noto
scacciapensieri sentimental-popolare giapponese:
il tamagotchi. Ossessione e amore, attaccamento e ripetitività sono questi gli
ingredienti che hanno reso famosi i piccoli esseri virtuali da sfamare e da curare perché
non deperiscano, e che si possono regalare al partner. Ed è, forse, partendo dall'idea
che il binomio amore-cioccolatini può sfruttare ingredienti simili che i creativi della
Perugina hanno creato un piccolo tamagotchi da scaricarsi on line.
Il minuscolo personaggio vuole cure ed affetto, altrimenti potrebbe arrabbiarsi e
piantarvi in asso. A differenza dei tamagotchi reali, tuttavia, il "t'amabaci"
ama soprattutto i Baci perugina e compare in un mini riquadro sul vostro computer,
accompagnandovi mentre lavorate o navigate in Rete.
Ancora una volta abbiamo visto come la pubblicità, anche quella in Rete, rispecchi gli
stereotipi sociali, anche se deve farlo senza scadere nell'ovvio, altrimenti non colpisce
il telespettatore. La sua natura di strumento di persuasione e di condizionamento
dell'opinione pubblica è stata più volte criticata e il sito adbuster.com raccoglie molte di queste critiche.
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