Nel 1983, nei laboratori Ibm di Zurigo, inizia
a prendere una forma concreta il progetto di Feynmann. Gerd Binning e Heinrich Roher, i
due fisici che furono insigniti nel 1986 del premio Nobel per la fisica, concludono
l'esperimento al quale stanno lavorando da anni: lo Scanning Tunneling Microscope Stm,
un microscopio a scansione tunnel.
Si tratta di un microscopio senza lenti e assai lontano per forma, dimensioni e
funzioni dai microscopi tradizionali. Grazie a particolari leggi della fisica quantistica,
il microscopio a scansione tunnel permette di vedere singoli atomi sulla superficie di un
materiale conduttore, un materiale cioè che permette il passaggio della corrente
elettrica grazie alla sua particolare struttura molecolare.
E'
questo il primo passo compiuto, almeno in maniera ufficiale, dalle nanotecnologie. Una
miniaturizzazione sempre maggiore, nel campo dell'ingegneria informatica, appare la
frontiera da raggiungere. E il fatto che attraverso il microscopio a scansione tunnel,
finalmente, si vede cosa succede nel mondo dell'ultrapiccolo, non è un fatto irrilevante,
soprattutto per lo sviluppo della nanotecnologia. Sempre nella sede Ibm di Zurigo, viene
scoperto, qualche anno dopo, esattamente nel 1986, l'Afm, ovvero l'Atomic Force
Microscope. In questo caso, il microscopio permette di vedere, con una risoluzione
atomica, le superfici dei materiali non conduttori.
Ai profani, la differenza sembrerà insignificante: ma è questa seconda scoperta che
fa sperare gli scienziati, ancor più della prima. L'obiettivoè quello di aumentare
indefinitamente la capacità di conservazione dei dati dei computer.
Dobbiamo arrivare al 1989 e spostarci nel Almaden
Research Center di San José in California, per iniziare a vedere i primi risultati
concreti di tutti questi progetti di ricerca. E' qui che il fisico Dan Eigler perfeziona il
microscopio a scansione tunnel. Grazie al suo lavoro, attraverso l'Stm modificato non solo
gli atomi si possono individuare e vedere ma si possono anche spostare.
Dan Eigler evidenziò
il funzionamento del suo strumento deponendo alcuni atomi di xenon su uno strato di
nichel. Ma non li depose casualmente: essi, infatti, formavano la scritta Ibm. I progetti
di Feynmann, grazie alle nanotecnologie, iniziavano così a realizzarsi.
Anche in Italia una grande attenzione viene dedicata agli studi che vanno in questa
direzione. La fondazione El.b.a, creata nel
1990 per iniziativa del professor Claudio Nicolini, è forse l'organo di riferimento
principale per chi si occupa di nanotecnologie in Italia.
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