"L'istituto
Foresight è un'organizzazione educativa, non a
scopo di lucro, creata per preparare la società per l'avvento imminente di tecnologia
avanzate": in questo modo il Foresight Institute presenta la propria missione nel
mondo della scienza, nelle pagine del suo sito.
"Noi utilizzeremo le tecnologie molecolari per la salute dell'uomo, dato che il
suo corpo è fatto di molecole. La persona malata, anziana, o ferita, soffre a causa di
sequenze di atomi non corrette, sia che la loro cattiva disposizione sia stata creata da
virus, dal tempo che passa o da un incidente automobilistico. Strumenti in grado di ridare
l'ordine corretto agli atomi, saranno anche in grado di superare questi mali. Le
nanotecnologie costituiranno un passo fondamentale per la medicina."
Questo brano è tratto da un capitolo del libro, interamente scaricabile dal sito del
Forsight Institute: "Engines
of Creation" (motori della creazione).
Agli stessi principi si ispira Robert Freisas, nel suo libro Nanomedicine, in cui tra le
altre cose, presenta un progetto che prevederebbe la costruzione di globuli rossi
artificiali. Un singolo globulo rosso richiederebbe 18 miliardi di atomi di carbonio, con
una struttura simile a quella del diamante. Il risultato sarebbe un globulo rosso molto
più potente di quelli naturali, perché in grado di trasportare un numero assai superiore
di molecole di ossigeno. E naturalmente questo vorrebbe dire avere la possibilità, ad
esempio, di affrontare apnee prolungate.
Non tutti
sono d'accordo però, sulla scientificità e soprattutto sulla realizzabilità delle
teorie che troviamo nel sito del Foresight Institute. In un articolo che uscì nell'Aprile
del 1996 su Scientific American
il mondo di nanorobot auspicato dai nanotecnologi, e le possibilità di applicazione
specialmente nel campo medico, sono descritti con una certa ironia.
Il Foresight Insitute riporta l'intero dibattito
che seguì alla pubblicazione dell'articolo: è curioso notare che tutto viene descritto
come se si trattasse di un incontro di boxe. L'interrogativo che, comunque, rimane è qual
è il punto di incontro tra le promesse del progresso scientifico e le ipotesi che, da
parte di alcuni vengono presentate come realizzabili in un futuro prossimo e che sembrano,
invece, appartenere ad un mondo fantascientifico.
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