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News - Servizio del 21/05/99

Il Salone del libro di Torino

di Antonia Moro e Adriano Albano

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Imparare a scrivere in Rete
di Elena Capparelli 


Fiera del libro di TorinoAnche quest'anno la più grande rassegna nazionale dal mondo dell'editoria, la Fiera del Libro di Torino, ha presentato diverse novità nel settore della produzione multimediale.

Il Centro studi della Telecom, Cselt, oltre ad aver messo a punto una serie di servizi telematici per i disabili, ha preparato un cd-rom che uscirà con l'inserto "Tutto scienza" del quotidiano La Stampa, il 24-5-1999, incentrato sulle utilizzazioni della voce digitale e sui dialoghi digitali.

Cselt"Per realizzare un dialogo digitale - spiega Gianpaolo Balboni, direttore comunicazione Cselt - servono due componenti: la sintesi vocale e il riconoscimento. La sintesi si basa sulla capacità di far dire al calcolatore determinate parole, facendogli concatenare i suoni della lingua italiana che le realizzano; il riconoscimento, invece, richiede da parte del calcolatore un'analisi delle informazioni che riceve dalla voce umana per poter capire prima i simboli, poi le parole e successivamente le intere frasi".

Le tecnologie adottate in questo sistema sono direttamente applicabili in termini di servizi.

"Nel cd-rom -continua Balboni - oltre agli elementi di "Tutto scienze '98", abbiamo inserito anche dell'informazione sulla tecnologia vocale; e, ricostruendo un piccolo ambiente di casa virtuale, abbiamo voluto illustrare come una semplice tecnologia vocale possa portare a delle attuazioni a comando vocale anche nella vita quotidiana, in ambienti a noi del tutto familiari: a casa, per esempio, con dei comandi vocali possiamo accendere o spegnere il televisore; mentre le operazioni più complesse avvengono per telefono".

La voce digitale è, dunque, sempre più simile a quella umana. Alla Fiera del libro è stato presentato anche un macchinario che rivoluzionerà le tecniche di stampa. Si tratta di una sorta di tipografia digitalizzata, un sistema di stampa e rilegatura presentato dall'Ibm, che segna senz'altro un cambiamento nel modo stesso di pensare al libro e alla sua pubblicazione.

666 pagine al minuto, risoluzione a seicento punti grafici per pollice: queste le credenziali di Infoprint 4000, il nuovo sistema di stampa presentato dalla Ibm alla Fiera del libro di Torino.

La macchina, di dimensioni decisamente ridotte rispetto alle macchine tipografiche tradizionali, permette la stampa e la rilegatura di un volume in meno di dieci minuti. Una caratteristica che consente all'editore o allo stesso libraio di stampare velocemente un numero di copie sufficiente a soddisfare le richieste dei clienti. In pratica, con questo sistema, sarà possibile in pochi minuti consegnare al lettore copie di un libro del quale non si hanno scorte in magazzino. Infoprint 4000, inoltre, è in grado di personalizzare le copie realizzando anche testi misti, ovvero comprensivi di documenti presenti in edizioni differenti; e può anche stampare copie di libri rarissimi semplicemente scannerizzando la copia campione per poi immettere i dati nel software della macchina. Dopo la stampa, il testo viene affidato ad una rilegatrice che in pochi minuti consegna il prodotto finito. Il sistema informatico di supporto consente di mantenere un controllo su tutto il ciclo di produzione del libro. Il software, infatti, è programmato per creare il file, costituire una biblioteca ottica e seguire la commercializzazione del libro, registrando, per esempio, fatturazione e distribuzione del testo. Tra le opzioni sicuramente più innovative c'è quella di poter aggiornare il testo ciclicamente, senza ricorrere a una ristampa in massa dell'edizione. Un'operazione che si rende necessaria, spesso, nel settore della manualistica universitaria.
Un libro di giurisprudenza, infatti, potrà essere integrato con la nuova legislazione, modificando, semplicemente i dati su supporto digitale.
A quel punto per ottenere il nuovo testo basterà stampare con Infoprint 4000 la copia aggiornata. L'ingresso nel mercato dell'editoria di questo sistema di stampa calibrato alle esigenze reali della domanda dovrebbe ridurre sensibilmente costi fissi come quelli riferiti al deposito e allo stoccaggio delle copie obsolete rimaste invendute. Variabile il prezzo di Infoprint 4000. Tutto dipende dal software che il cliente sceglie. Si parte dai settecento milioni di lire per superare la soglia del miliardo.

A cambiare non sembra destinato solo il libro; anche la radio si sta trasformando. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un connubio inedito tra radio e Internet che, oltre a darci spesso notizie aggiornate sul conflitto nei Balcani, ci fa riflettere sulla portata innovativa dell'interazione tra media tradizionali e nuovi mezzi di comunicazione. Golem, ad esempio, la trasmissione radiofonica di Gianluca Nicoletti, si serve unicamente di Internet per comunicare con gli ascoltatori. In questo modo il pubblico, potendo intervenire in ogni momento alla trasmissione inviando messaggi per posta elettronica o attreverso i newsgroup e i canali chat, ne diventa parte integrante. Nicoletti utilizza infatti i messaggi ricevuti come suggerimenti attivi per laTeche Rai programmazione.

Alla storia della radio è dedicata la nuova pubblicazione delle Teche Rai, presentata con grande successo alla Fiera del libro.

"E poi venne la Radio, Radio Orario 1925/1929" -questo il titolo del volume- è coadiuvato da tre cd-rom che raccolgono, digitalizzate e compresse, 16.000 pagine della nostra memoria, quelle legate al primo settimanale che in Italia illustrava la radio degli esordi, "Radio Orario" appunto, considerato il precursore del Radiocorriere, uscito in edicola dal 1930 al 1995. Nel pacchetto multimediale realizzato dalle Teche Rai per le edizioni Eri troviamo, oltre al libro che contiene alcuni saggi sul mezzo, sul suo rapporto con il regime fascista, sulle vicende della radiofonia nel mondo, anche tre preziosi cd-rom che permettono di visitare quegli anni, sfogliando i documenti dell'epoca.

Radio Orario"Questo cd-rom - dice l'autore del software, Massimo Fontanelli - non è un cd d'arte, ma un utility di consultazione di tutti i numeri di Radio Orario. Il primo, composto nel 1925, contava 24 pagine e aveva principalmente funzione di "use organ" della radio italiana che allora si chiamava Uri. Dalle pubblicazioni degli anni 1925-29 risulta evidente la trasformazione dell'iconografia di un mezzo che da use organ della radio era passato a use organ del regime. L'iconografia sintetizza i valori che il regime voleva propagandare quali lo sport, l'aratro, la chiesa, le armi".

Molto forte è emerso il parallelo tra la radio degli inizi e le nuove tecnologie, Internet, soprattutto. Non a caso, agli albori, si parlava di "navigazione" a proposito della radio; e proprio sulle nuove tecnologie, sull'uso di fonti storiche su supporto digitale va a collocarsi il valore aggiunto di "E poi venne la radio".

Anche secondo Pierluigi Celli direttore generale della Rai il parallelo radio-Internet è sempre più attuale: "via Internet - dice - passerano le nuove forme di radio, quelle più settoriali; è e sarà uno spazio totalmente nuovo e quindi meno generalista, più specializzato. Stiamo compiendo un enorme sforzo anche tecnologico perché crediamo che il progetto - che pensiamo terminerà intorno al 2004-05- sia all'avanguardia in Europa: lo dimostra il fatto che le grandi Tv straniere sono venute a visionarlo".

Il progetto di digitalizzazione degli archivi Rai, sia radiofonici che televisivi, con circa 400.000 ore di immagini e 300.000 ore di radio, procede di pari passo con l'esigenza di trasformazione della Tv, che vede nella Rete internet un alleato capace di raccogliere le istanze innovative e di mercato di questi anni.

Secondo Giancarlo Santalmassi, direttore programmi Radio Rai "la televisione è destinata a cambiare profondamente: così come la conosciamo non è più niente. La televisione diventerà un terminale, attraverso il quale si faranno prenotazioni e acquisti. In America su dieci dollari che incassa il cinema, otto provengono dalla televisione; il contrario, cioè, di quello che è accaduto in Italia, dove si dice che la televisione abbia distrutto il cinema. Quando alcuni canali a pagamento, pay per view, pay tv metteranno a disposizione dei consumatori, per esempio, i film in bianco e nero di prima della guerra, quelli a colori, i polizieschi, i western, la televisione sarà un terminale sul quale si risponderà meglio alle richieste dell'individuo. La televisione non morirà, solo si trasformerà in un terminale dove ci sarà anche la televisione".

I media si integrano e si trasformano. Nella storia della comunicazione, infatti, nessuno strumento ne ha mai soppiantato un altro. Assistiamo ad una stratificazione continua che nulla toglie all'oggetto libro. Tra le novità editoriali segnaliamo quella di Alberto Castelvecchi che ha portato a Torino un saggio sul rapporto tra giovanissimi e nuove tecnologie in Giappone.

"Otaku è un libro sul futuro prossimo venturo - ha spiegato Castelvecchi. Abbiamo voluto esplorare con Massimiliano Griner e Rosy Isabelle Furnari, due giovanissimi studiosi di questo fenomeno, la Otaku generation: la generazione dei ragazzi che adesso hanno tra i 16 e i 19 anni e che sono cresciuti con il Tamagotchi, con i videogame della Nintendo, con una realtà sempre più virtualizzata. Il loro mondo è, come dicono i sociologi, autoconcluso, nasce e si esaurisce nella loro camera da letto. Gli Otaku sono in qualche modo la risposta iper-ansiosa e iper-individuale a un futuro sempre più collettivista. Il Giappone è la metafora di questo mondo ipertecnologico".

di Antonio Moro

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