Anche quest'anno la più
grande rassegna nazionale dal mondo dell'editoria, la Fiera
del Libro di Torino, ha presentato diverse novità nel settore della produzione
multimediale.
Il Centro studi della Telecom, Cselt, oltre ad aver messo a punto una serie di servizi
telematici per i disabili, ha preparato un cd-rom che uscirà con l'inserto "Tutto
scienza" del quotidiano La Stampa, il 24-5-1999, incentrato sulle utilizzazioni della
voce digitale e sui dialoghi digitali.
"Per realizzare un dialogo digitale - spiega Gianpaolo Balboni,
direttore comunicazione Cselt - servono due componenti: la sintesi vocale e il
riconoscimento. La sintesi si basa sulla capacità di far dire al calcolatore determinate
parole, facendogli concatenare i suoni della lingua italiana che le realizzano; il
riconoscimento, invece, richiede da parte del calcolatore un'analisi delle informazioni
che riceve dalla voce umana per poter capire prima i simboli, poi le parole e
successivamente le intere frasi".
Le tecnologie adottate in questo sistema sono direttamente applicabili in termini di
servizi.
"Nel cd-rom -continua Balboni - oltre agli elementi di "Tutto scienze
'98", abbiamo inserito anche dell'informazione sulla tecnologia vocale; e,
ricostruendo un piccolo ambiente di casa virtuale, abbiamo voluto illustrare come una
semplice tecnologia vocale possa portare a delle attuazioni a comando vocale anche nella
vita quotidiana, in ambienti a noi del tutto familiari: a casa, per esempio, con dei
comandi vocali possiamo accendere o spegnere il televisore; mentre le operazioni più
complesse avvengono per telefono".
La voce digitale è, dunque, sempre più simile a quella umana. Alla Fiera del libro è
stato presentato anche un macchinario che rivoluzionerà le tecniche di stampa. Si tratta
di una sorta di tipografia digitalizzata, un sistema di stampa e rilegatura presentato
dall'Ibm, che segna senz'altro un cambiamento nel modo stesso di pensare al libro e alla
sua pubblicazione.
666 pagine al minuto, risoluzione a seicento punti grafici per pollice: queste le
credenziali di Infoprint 4000, il
nuovo sistema di stampa presentato dalla Ibm alla Fiera del libro di Torino.
La macchina, di dimensioni decisamente ridotte rispetto alle macchine tipografiche
tradizionali, permette la stampa e la rilegatura di un volume in meno di dieci minuti. Una
caratteristica che consente all'editore o allo stesso libraio di stampare velocemente un
numero di copie sufficiente a soddisfare le richieste dei clienti. In pratica, con questo
sistema, sarà possibile in pochi minuti consegnare al lettore copie di un libro del quale
non si hanno scorte in magazzino. Infoprint 4000, inoltre, è in grado di personalizzare
le copie realizzando anche testi misti, ovvero comprensivi di documenti presenti in
edizioni differenti; e può anche stampare copie di libri rarissimi semplicemente
scannerizzando la copia campione per poi immettere i dati nel software della macchina.
Dopo la stampa, il testo viene affidato ad una rilegatrice che in pochi minuti consegna il
prodotto finito. Il sistema informatico di supporto consente di mantenere un controllo su
tutto il ciclo di produzione del libro. Il software, infatti, è programmato per creare il
file, costituire una biblioteca ottica e seguire la commercializzazione del libro,
registrando, per esempio, fatturazione e distribuzione del testo. Tra le opzioni
sicuramente più innovative c'è quella di poter aggiornare il testo ciclicamente, senza
ricorrere a una ristampa in massa dell'edizione. Un'operazione che si rende necessaria,
spesso, nel settore della manualistica universitaria.
Un libro di giurisprudenza, infatti, potrà
essere integrato con la nuova legislazione, modificando, semplicemente i dati su supporto
digitale.
A quel punto per ottenere il nuovo testo basterà stampare con Infoprint 4000 la copia
aggiornata. L'ingresso nel mercato dell'editoria di questo sistema di stampa calibrato
alle esigenze reali della domanda dovrebbe ridurre sensibilmente costi fissi come quelli
riferiti al deposito e allo stoccaggio delle copie obsolete rimaste invendute. Variabile
il prezzo di Infoprint 4000. Tutto dipende dal software che il cliente sceglie. Si parte
dai settecento milioni di lire per superare la soglia del miliardo.
A cambiare non sembra destinato solo il libro; anche la radio si sta trasformando.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un connubio inedito tra radio e Internet che, oltre
a darci spesso notizie aggiornate sul conflitto nei Balcani,
ci fa riflettere sulla portata innovativa dell'interazione tra media tradizionali e nuovi
mezzi di comunicazione. Golem, ad esempio, la trasmissione radiofonica di Gianluca
Nicoletti, si serve unicamente di Internet per comunicare con gli ascoltatori. In questo
modo il pubblico, potendo intervenire in ogni momento alla trasmissione inviando messaggi
per posta elettronica o attreverso i newsgroup e i canali chat, ne diventa parte
integrante. Nicoletti utilizza infatti i messaggi ricevuti come suggerimenti attivi per la programmazione.
Alla storia della radio è dedicata la nuova pubblicazione delle Teche Rai, presentata con grande successo alla Fiera
del libro.
"E poi venne la Radio, Radio Orario 1925/1929" -questo
il titolo del volume- è coadiuvato da tre cd-rom che raccolgono, digitalizzate e
compresse, 16.000 pagine della nostra memoria, quelle legate al primo settimanale che in
Italia illustrava la radio degli esordi, "Radio Orario" appunto, considerato il
precursore del Radiocorriere, uscito in edicola dal 1930 al 1995. Nel pacchetto
multimediale realizzato dalle Teche Rai per le edizioni Eri troviamo, oltre al libro che
contiene alcuni saggi sul mezzo, sul suo rapporto con il regime fascista, sulle vicende
della radiofonia nel mondo, anche tre preziosi cd-rom che permettono di visitare quegli
anni, sfogliando i documenti dell'epoca. "Questo cd-rom - dice l'autore del
software, Massimo Fontanelli - non è un cd d'arte, ma un utility di consultazione di
tutti i numeri di Radio Orario. Il primo, composto nel 1925, contava 24 pagine e aveva
principalmente funzione di "use organ" della radio italiana che allora si
chiamava Uri. Dalle pubblicazioni degli anni 1925-29 risulta evidente la trasformazione
dell'iconografia di un mezzo che da use organ della radio era passato a use organ del
regime. L'iconografia sintetizza i valori che il regime voleva propagandare quali lo
sport, l'aratro, la chiesa, le armi".
Molto forte è emerso il parallelo tra la radio degli inizi e le nuove tecnologie,
Internet, soprattutto. Non a caso, agli albori, si parlava di "navigazione" a
proposito della radio; e proprio sulle nuove tecnologie, sull'uso di fonti storiche su
supporto digitale va a collocarsi il valore aggiunto di "E poi venne la radio".
Anche secondo Pierluigi Celli direttore generale della Rai il parallelo radio-Internet
è sempre più attuale: "via Internet - dice - passerano le nuove forme di radio,
quelle più settoriali; è e sarà uno spazio totalmente nuovo e quindi meno generalista,
più specializzato. Stiamo compiendo un enorme sforzo anche tecnologico perché crediamo
che il progetto - che pensiamo terminerà intorno al 2004-05- sia all'avanguardia in
Europa: lo dimostra il fatto che le grandi Tv straniere sono venute a visionarlo".
Il progetto di digitalizzazione degli archivi Rai, sia radiofonici che televisivi, con
circa 400.000 ore di immagini e 300.000 ore di radio, procede di pari passo con l'esigenza
di trasformazione della Tv, che vede nella Rete internet un alleato capace di raccogliere
le istanze innovative e di mercato di questi anni.
Secondo Giancarlo Santalmassi, direttore programmi Radio Rai "la televisione è
destinata a cambiare profondamente: così come la conosciamo non è più niente. La
televisione diventerà un terminale, attraverso il quale si faranno prenotazioni e
acquisti. In America su dieci dollari che incassa il cinema, otto provengono dalla
televisione; il contrario, cioè, di quello che è accaduto in Italia, dove si dice che la
televisione abbia distrutto il cinema. Quando alcuni canali a pagamento, pay per view, pay
tv metteranno a disposizione dei consumatori, per esempio, i film in bianco e nero di
prima della guerra, quelli a colori, i polizieschi, i western, la televisione sarà un
terminale sul quale si risponderà meglio alle richieste dell'individuo. La televisione
non morirà, solo si trasformerà in un terminale dove ci sarà anche la
televisione".
I media si integrano e si trasformano. Nella storia della comunicazione, infatti,
nessuno strumento ne ha mai soppiantato un altro. Assistiamo ad una stratificazione
continua che nulla toglie all'oggetto libro. Tra le novità editoriali segnaliamo quella
di Alberto Castelvecchi che ha portato a Torino un saggio sul rapporto tra giovanissimi e
nuove tecnologie in Giappone.
"Otaku è un libro sul futuro prossimo venturo - ha spiegato Castelvecchi. Abbiamo
voluto esplorare con Massimiliano Griner e Rosy Isabelle Furnari, due giovanissimi
studiosi di questo fenomeno, la Otaku generation: la generazione dei ragazzi che adesso
hanno tra i 16 e i 19 anni e che sono cresciuti con il Tamagotchi, con i videogame della
Nintendo, con una realtà sempre più virtualizzata. Il loro mondo è, come dicono i
sociologi, autoconcluso, nasce e si esaurisce nella loro camera da letto. Gli Otaku sono
in qualche modo la risposta iper-ansiosa e iper-individuale a un futuro sempre più
collettivista. Il Giappone è la metafora di questo mondo ipertecnologico".
di Antonio Moro |
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