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Scuola e Media - Servizio del 10/05/99

Multigiornali

di Michele Fabbri

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Giornalini di classe on line
di Giampiero Moncada


MultigiornaliIl giornale è una forma di comunicazione tutto sommato recente.
Risale infatti al '700, quando si diffusero le "gazzette". E va ricordato che la sua nascita è un fatto storicamente e politicamente importante, perché con i giornali un numero crescente di persone - non solo i nobili - prese parte attivamente alla vita pubblica. Con la nascita della radio, della televisione, e da ultimo di Internet, sono nate altre forme di giornalismo.

Eppure, nonostante questa abbondanza, ci si lamenta che i giovani leggano poco e siano poco informati. Sembra che non sappiano approfittare di questa "democrazia dell'informazione" non certo per rifiuto o disinteresse ma più probabilmente per una sorta di rifiuto che deriva da un sovraccarico di informazioni. Proprio per questo eccesso di informazioni è necessario che i ragazzi "imparino a leggere" il giornale.

Allo scopo di creare un'abitudine alla lettura critica dei giornali si sono sviluppate molte iniziative. RAIContribuisce anche la Rai, che ha creato addirittura una trasmissione sia in radio che in Tv: "Giornali in classe". Ogni giorno su Rai 3, alle 9.45, classi di studenti analizzano e commentano le notizie del giorno.

I giovani studenti si appassionano se sono protagonisti, parte attiva di un processo. "Diventare giornalisti", capendo il processo che sta dietro la creazione di un giornale, i ragazzi si avvicinano più volentieri all'informazione.

I ragazzi della scuola media Calliari di Verona ad esempio hanno prodotto un giornalino che in un secondo momento potrà essere messo in Rete. Preparando il giornale di classe imparano come si impagina un giornale, come scrivere un titolo o una didascalia o come raccogliere informazioni per un articolo.

La macchina fotografica digitale e la telecamera, arricchiscono di foto e filmati il giornale on line.

Per questi giornalisti in erba, le nuove tecnologie si rivelano una fonte di informazioni. Nell'aula multimediale della scuola possono navigare e trovare notizie e curiosità da inserire nel giornale di classe. Usando le chat e la posta elettronica, ci si può mettere in contatto con ragazzi che abitano in altri paesi.

di Valeria Pini

Con l'arrivo di Internet è aumentato l'interesse per questo tipo di lavoro sui giornali. Internet consente di far conoscere a tutti il proprio prodotto. E poiché si scrive per essere letti, questo dà una grande soddisfazione ai giovani giornalisti. Inoltre cimentarsi con le pagine Web vuol dire scoprire un nuovo modo di comunicare fatto di testi scritti, immagini, link ipertestuali.

Su Internet ora si trova una grande varietà di giornali prodotti dalle scuole. Il fenomeno è talmente cresciuto che l'Istituto tecnico "Rosa Luxemburg" di Torino ha organizzato alla fine di marzo il primo convegno nazionale. Anche a Trieste una scuola media ha prodotto qualcosa di molto interessante.

Istituto Tecnico Industriale Alessandro VoltaAlle 9 di mattina la redazione di "380", il giornale dell'Istituto Tecnico Industriale Alessandro Volta di Trieste, si riunisce come in un vero e proprio giornale. Si deve decidere che immagini e che articoli pubblicare. Si può scegliere di affrontare un problema della propria città, oppure di parlare di una gita scolastica, di uno spettacolo o di un campionato sportivo. Nel giornale c'è anche un'ampia sezione dedicata al gioco. Una volta impaginato, "380" potrà essere stampato su carta e, subito dopo, pubblicato sul sito della Scuola.

Internet ha dato un grande impulso alla nascita dei giornali scolastici e richiede anche un nuovo modo di scrivere. Cambia infatti il rapporto fra parola scritta e suono, fra immagine statica e animazione, ecc. Le generazioni che oggi si esercitano con i giornalini in Internet saranno i futuri comunicatori di domani. Forse la cosa più interessante da seguire oggi sono le fasi di passaggio, le nuove soluzioni che, con fantasia e sperimentazione, si cercano fra vecchi e nuovi media, fra carta, radio e bit.

Scuola Internazionale Superiore di Studi AvanzatiA Trieste ad esempio il "Master in comunicazione della scienza" della "Scuola Superiore di Studi Avanzati", punta a formare gli studenti a un giornalismo scientifico specializzato. Gli allievi si esercitano a scrivere notizie scientifiche, spesso difficili da spiegare, in modo semplice al pubblico. "Cerchiamo di formare un professionista - spiega Stefano Fantoni direttore del laboratorio interdisciplinare della Sissa - che sia un'interfaccia fra il mondo scientifico e la società. Gli allievi di questo corso possono lavorare nei giornali, negli uffici stampa di case editrici specializzate nel settore oppure per aziende".

Oltre a seguire una serie di lezioni su argomenti scientifici, gli allievi del Master in Comunicazione della Scienza creano un giornale. Si chiama jekyll ed esiste su carta, ma anche in versione elettronica. Creare un giornale on line implica anche una riflessione sulla struttura dei collegamenti ipertestuali - capire ad esempio in che modo collegare fra loro approfondimenti e articoli su uno stesso tema.

di Valeria Pini

Una delle cose interessanti dell'esperienza di Trieste è dunque la sperimentazione di diverse forme di comunicazione dalla carta stampata, al giornale on line. Il giornalista del futuro affiancherà alla capacità comunicativa l'abilità tecnica necessaria per poter lavorare con le nuove tecnologie. Senza dubbio i giornalisti di domani avranno una familiarità con i nuovi media sorprendentemente superiore a quella della leva precedente.navigazione

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