Recentemente il Presidente della Camera Luciano
Violante, ha proposto di usare il sito della Camera
per segnalare le presenze e le assenze dei deputati. I cittadini potrebbero, così, capire
se la persona per cui hanno votato segue, realmente, i lavori della Camera, a proposito
degli argomenti che li riguardano.
La proposta di
Violante, mette in evidenza uno dei modi in cui, strumenti come Internet, possono
aumentare la partecipazione democratica del cittadino e la sua possibilità di incidere
sull'operato dei politici. Ma, è davvero possibile che la telematica rivoluzioni il
nostro rapporto con le istituzioni? Bisogna distinguere tra due tipi di servizi che
possono essere offerti al cittadino attraverso l'uso di Internet. Da un lato ci sono servizi
di tipo informativo, che facilitano l'accesso ai dati ed ai documenti pubblici
legati alle attività del governo e dei ministeri, come leggi, bandi di concorso.
Dall'altro ci sono servizi legati alla partecipazione del cittadino alla
democrazia, come i servizi che permettono di seguire l'attività del parlamento.
Il problema dell'informazione è vitale per superare gli ostacoli e le lungaggini della
burocrazia. Nel sito del Ministero di Grazia e
Giustizia ad esempio è stata introdotta una guida che serve al cittadino per
orientarsi e per risolvere alcuni dei più elementari e comuni problemi legali. Ma se uno
volesse, ad esempio, seguire, in Rete, l'iter di una legge mentre ancora non è stata
approvata, che cosa dovrebbe fare?
Una possibilità è quella che viene offerta dagli archivi informatici del Senato. Questi archivi, sono
consultabili in Rete come ci spiega Mauro Fioroni, consigliere parlamentare e responsabile
del sito del Senato: "Il servizio telematico consente di seguire tutto l'iter di un
disegno di legge. Delle schede riassuntive mostrano tutte le date di approvazione e di
discussione. Una parte del sito è dedicata alle leggi approvate che è realizzata in
collaborazione con la Camera. In questo modo le leggi approvate appaiono prima su Internet
che sulla Gazzetta Ufficiale. I vari gruppi del Senato hanno uno spazio sul sito che
gestiscono in maniera autonoma. La posta elettronica consente poi uno scambio di
informazioni fra gli elettori e gli eletti. Oltre ad un servizio di aggiornamento
informativo automatico, alimentato dai sistemi informatici interni, il sito offre vero e
proprio servizio giornalistico che si chiama "Notizie dal Senato"".
Il sito del Senato nasce nel dicembre del 1996, dopo un periodo di sperimentazione. A
differenza di altri, il sito del senato ha privilegiato una scelta stilistica sobria ed
essenziale, ma non mancano gli elementi innovativi. Il sito infatti è concepito come uno
strumento di lavoro concreto per chi ha davvero necessità di accedere all'informazione
parlamentare come spiega l'onorevole Nicola Mancino Presidente del Senato: "Il sito
produce un effetto straordinari. Gli accessi sono stati infatti monitorati e risultano in
graduale aumento: 200.000 contatti di fine dicembre '96, ai ben 5 milioni rilevati nel
marzo del '99. Il nostro sito consente un facile approccio alla documentazione che può
essere utile a chiunque. In futuro pensiamo di intensificare la nostra attività anche in
senso più spettacolare". In parte il sito si sta già orientando verso una forma di
comunicazione più divulgativa: "All'interno del sito c'è una parte dedicata ai
ragazzi - spiega Marta Lavarone redattrice del sito - in cui si spiega con parole semplici
e disegni animati che cosa succede in Parlamento e in Senato. Un ipotetico senatore romano
guida i ragazzi in una visita virtuale del Palazzo. Accanto al linguaggio classico e
formale alcune parti utilizzano un linguaggio più divulgativo. Ad esempio nell'elenco
delle leggi più consultate chiamiamo i disegni di leggi con un "soprannome",
per esempio "il Bassanini", "La mucca pazza", per renderli più
individuabili e facili da ritrovare".di Rossella Li Vigni
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I siti del parlamento, come quello del Senato e
quello della Camera cominciano, dunque, ad offrire servizi per stimolare la partecipazione
del cittadino e la sua attenzione alle attività dei parlamentari. In altri paesi come
negli Stati Uniti questa possibilità esiste da anni. L'Italia è destinata a seguire
l'esempio americano? L'abbiamo chiesto all'onorevole Furio Colombo:
"Credo che la vera risposta verrà
col tempo, attualmente in Italia abbiamo una situazione relativamente virtuale. Il ritorno
dei cittadini c`è, non necessariamente nella stessa direzione, al momento si potrebbe
dire si scavano gallerie, tunnel, da una parte verso l'altra e dall'altra verso il centro,
ma non vanno necessariamente a ritrovarsi; si direbbe che l'impegno fondamentale nell'uso
di Internet è: "lo uso come voglio io e vado dove voglio io". D'altra parte il
modo in cui si è sviluppato negli Stati Uniti la partecipazione e la presenza, ci dà
delle indicazioni su ciò che accadrà da noi. Nello spazio di tre anni negli Stati Uniti
da poche migliaia si è passati a molti milioni di utilizzatori. Non si vede perché la
stessa tendenza non debba verificarsi anche da noi".
Oltre alla Rete, tuttavia, anche altri media, come televisione e radio, possono fornire
servizi utili alla partecipazione civile del cittadino come ad esempio, il nuovo canale
satellitare dedicato ai lavori della Camera. Attraverso il satellite Hot Bird 2 è
possibile seguire i lavori dell'Aula di Montecitorio. Chiunque può ricevere il canale
gratuitamente, basta un'antenna parabolica puntata sui satelliti Eutelsat a 13 gradi est,
e un ricevitore digitale.
Ma cosa c'è dietro
questa trasmissione televisiva? Nella sala video della Camera dei Deputati arrivano - e
vengono ritrasmessi sia all'interno del palazzo sia verso il satellite - i segnali di
tutte le postazioni di ripresa di Montecitorio: l'Aula, ma anche le Commissioni
Parlamentari. Una fila di schermi presenta proprio i segnali video che vengono da ciascuna
delle 14 aule delle Commissioni permanenti.
Per quello che riguarda l'Aula, la regia televisiva è completamente automatizzata ed è
situata in una piccola stanza, la sala di regia, al primo piano del Palazzo da cui si
controllano quattro telecamere: una fissa puntata sul banco della Presidenza, e tre
mobili, in grado di inquadrare al meglio tutti i banchi dei deputati. Una volta,
l'informazione rapida sullo svolgimento delle sedute riguardava solo l'interno della
Camera, ed era affidata alle cosiddette 'strisce' stampate, contenenti una prima, veloce
trascrizione del lavoro degli stenografi e distribuite nel Palazzo attraverso un
bellissimo sistema di posta pneumatica, ancora funzionante. Su queste strisce, e sui
resoconti a stampa, lavoravano i giornali, ai quali era fondamentalmente demandata
l'immagine 'esterna' dei lavori del palazzo. Poi è arrivata la radio, sia interna (la
cosiddetta Radioaula) che esterna, grazie a Radio
Radicale e ora anche al canale Gr Parlamento. In questi anni, anche grazie alle
trasmissioni della Rai dedicate ai lavori del Parlamento la possibilità di informazione e
di partecipazione del cittadino sembrano aumentate. La televisione satellitare rappresenta
solo l'ultimo passo. L'ultimo? Forse no: accanto al satellite c'è infatti già oggi anche
Internet, che trasmette in diretta - anche se con qualità molto più bassa - lo stesso
audio e video delle sedute che sono confezionate nelle stanze di regia.
Abbiamo visto dunque che il canale satellitare parlamentare svolge una funzione di
documentazione sulle attività della Camera. Tra i pionieri di questa attività c'è stata
un'emittente radiofonica: la radio del partito radicale, RadioRadicale. Oggi Radio
Radicale ha un suo sito dal quale è possibile vedere e ascoltare le sedute della Camera
in formato Real Video.
La Rete e le nuove tecnologie dunque possono essere utilizzate per migliorare la
comunicazione tra istituzioni e cittadino.
Ma ci sono anche dei rischi legati alle nuove tecnologie, dal punto di vista della
partecipazione democratica e del peso dei cittadini nella vita politica? L'abbiamo chiesto
al Presidente della Camera Luciano Violante: "Naturalmente come tutte le grandi
innovazioni tecnologiche, la tecnologia va governata. Ciò non vuol dire mettere barriere,
o lacci e così via. Bisogna fare un costante bilanciamento di diritti. La riservatezza è
un diritto di fondo e quindi non va offesa; la comunicazione è un altro diritto e quindi
il rapporto tra diritto e comunicazione è oggetto di uno degli aspetti del governo della
tecnologia telematica. Non ne farei un mito, non lo metterei sull'altare, lo considererei
uno strumento che ci serve e che deve essere utilizzato al servizio dei valori e dei
grandi interessi. Non bisogna piegare i valori e gli interessi alla tecnica, bisogna
invece piegare la tecnica ai valori e agli interessi".
Effettivamente le
potenzialità della Rete e delle nuove tecnologie per migliorare il rapporto con le
istituzioni dei cittadini sembrano moltissime. Eppure, in Italia, si sta cominciando a
conoscerle ed a metterle in pratica solo ora. Questa situazione di parziale ritardo
rispetto a paesi come gli Stati Uniti, può essere, tuttavia, sfruttata in maniera
favorevole. Le esperienze maturate altrove possono essere messe a frutto in Italia e
possono servire ad evitare errori e sopravvalutazioni del ruolo delle tecnologie. In
fondo, non si tratta solo di invitare il cittadino a partecipare, ma anche di fornirgli
degli strumenti che siano il più possibile semplici e diretti nel rapporto con le
Istituzioni. |
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