Che la riforma dell'esame di maturità fosse un problema non se l'è nascosto nessuno
fin dal primo momento: centinaia di migliaia di studenti privi di punti di riferimento e
altrettanti docenti, abituati all'eterno ripetersi delle ritualità scolastiche, alle
prese con qualcosa di completamente nuovo. Ma quando gli ispettori ministeriali hanno
presentato il nuovo esame di maturità ai docenti è scoppiato il caos e per rendersene
conto basta leggere la divertente cronaca di
Sabina Minardi su Repubblica.it.
Per diffondere
il più possibile le informazioni sul nuovo esame il Ministero
della Pubblica Istruzione ha pubblicato un libretto illustrativo molto dettagliato, lo
ha stampato e diffuso nelle scuole ma prima di tutto lo ha messo in Rete.
Il Ministero della pubblica istruzione, con
un certo ritardo per la verità, ha pubblicato sul suo sito una brochure telematica. Si tratta di un
documento informativo molto dettagliato, diviso in 5 parti che riporta tutte le
informazioni disponibili sul tema: dal quadro normativo alle pubblicazioni, alle
indicazioni pratiche sullo svolgimento delle prove. Particolare cura è stata rivolta a
cercare di fornire risposte agli interrogativi che la semplice esposizione della normativa
poneva.
Il sito Cede ha svolto in questa campagna informativa
un ruolo di primo piano. E' stato infatti il primo spazio in cui sono state diffuse le
norme e soprattutto le prime esemplificazioni della terza prova scritta, il punto, forse,
in cui si addensano tuttora la maggior parte dei dubbi di studenti e docenti riguardo al
nuovo esame. La terza prova infatti non avrà carattere nazionale ma verrà decisa in
piena indipendenza da ogni istituto. Questo grande arbitrio decisionale lasciato agli
istituti ha in breve tempo seminato il panico.
E la situazione si è fatta anche più
grave perché per un certo periodo addirittura le sole informazioni disponibili sul nuovo
esame di maturità erano reperibili soltanto in Rete sul sito del Cede (Il Centro Europeo dell'Educazione). Per scelta o
molto più probabilmente per grande disattenzione delle istituzioni Internet si è trovata
al centro di un grande processo di distribuzione dell'informazione e in alcuni casi, visto
il suo attuale sviluppo, da lei si è preteso veramente troppo.
Ne sono un indice abbastanza preciso le aree di discussione aperte un po' ovunque nei
siti ufficiali dedicati all'istruzione. Il forum
del ministero, a due mesi dall'esame, non è ancora attivo (tanto per fare un
esempio).
Anche sul Cede lo spazio di discussione è
decisamente poco frequentato. Gran parte dei messaggi si sono accumulati nell'area
lamentele e la maggior parte degli intervenuti sono studenti di vari istituti che fanno
una serie di sensatissime osservazioni sui problemi che il nuovo esame porterà a tutti
loro.
Molto si è smosso
invece lontano dalle istituzioni. Gli insegnanti, dal canto loro, si sono sforzati in
alcuni casi di usare in maniera collaborativa Internet per proprio conto nel tentativo di
trovare, da soli, soluzioni ai problemi che ministero e provveditorati tardavano anche a
riconoscere. Il sito di Dario Cillo, uno
dei luoghi più frequentati per chi si interessa di tematiche legate alla didattica, è un
esempio di questi focolai di collaborazione spontanea in Rete.
Sul versante opposto si può citare Studenti.it
il sito che l'associazione studenti medi ha dedicato al
nuovo esame e che si apre con questa affermazione "Sicuramente le nuove regole hanno
portato anche a confusione e disorganizzazione nelle scuole, oltre a dei momenti di
disinformazione. Gli opuscoli distribuiti dal Ministero, infatti, non sono completi e in
alcune parti sono addirittura sbagliati. Qui troverete le informazioni necessarie per
arrivare all'esame sapendo cosa vi può aspettare".
In risposta ai molti dubbi e alle moltissime critiche il Ministero della Pubblica
Istruzione ha recentemente istituito un pool
di esperti e lo ha messo a disposizione delle scuole per chiarire tutti i problemi sul
Nuovo Esame di Stato. |