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Tecnologia - Servizio del 02/04/99 

Volo virtuale

di Rossella Li Vigni

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Simulatori di volo
di Michele Alberico


Il desiderio di volare è antico quanto il mondo e dai progetti di Leonardo fino ai giochi di simulazione di volo, gli uomini hanno sempre cercato soluzioni nuove per ingaggiare un’eterna sfida con il cielo. Ma come possiamo avvicinarci al volo, da profani? Il modo più semplice, offerto dalle nuove tecnologie, è attraverso il computer: nel 1979 il programmatore Bruce Artwick inventò il primo Flight Simulator e da quel momento l’interesse per le ali virtuali è diventato un fenomeno di massa.

Nel centro di addestramento personale navigante Alitalia i piloti imparano a conoscere il funzionamento dei nuovi tipi di aereo grazie al computer, che permette di simulare ogni fase di volo. I simulatori possono essere utilizzati 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, e sono messi a disposizione delle persone con due programmi specifici; il primo, per coloro che hanno paura di volare, ha un orientamento didattico e terapeutico; il secondo, unico esempio al mondo, è proprio quello dedicato ai piloti virtuali che hanno l’occasione di sperimentare uno strumento sofisticato con la guida di comandanti istruttori. Il comandante dell’Alitalia Francesco Costantino, ci spiega come avviene l’addestramento:

“C’è una fase iniziale di addestramento teorico con un corso base, poi fasi intermedie in cui gli allievi piloti si addestrano sui simulatori e infine la fase finale di addestramento sugli aerei. Nel centro di addestramento ci si occupa dell’attività didattica e della parte dei simulatori: abbiamo tutte le macchine che riproducono gli aerei di linea della compagnia, quindi, l’Md80, l’airbus321, l’Md11 e il 747. Anche i piloti virtuali partecipano ai corsi con grande interesse per il volo e, dal computer di casa, dove usano programmi tipo flight simulator, si cimentano poi con i simulatori utilizzati dai veri piloti. Anche per i piloti virtuali c’è un addestramento teorico e pratico ai simualtori con cinque lezioni: quattro di addestramento e un esame finale con il quale si ottiene un brevetto solo per divertimento, quindi non bisogna confondere questa attività con quella di linea perché nel caso dei piloti virtuali l’addestramento è fatto in maniera leggera e non approfondita”.

s02_2.jpg (12272 byte)La passione per il volo non è quindi appannaggio dei soli professionisti; intorno al volo virtuale si sono create organizzazioni alle quali aderiscono persone di tutte le età che trovano il tempo e l’occasione di incontrarsi, magari attraverso Internet, e di volare da casa, oppure in luoghi dove vengono allestite postazioni per veri e propri voli di gruppo. Fra queste associazioni siamo andati a visitare quella dei Piloti Virtuali Italiani.

La cabina di pilotaggio virtuale è molto simile a quelle degli aerei. C’è una sola differenza: qui si vola stando seduti davanti a uno schermo. La strumentazione di volo riproduce esattamente quella di un vero aereo. Uno dei motivi di fascinazione della simulazione di volo è il desiderio di provare emozioni molto simili a quelle che provano i veri piloti, in altre parole vedere quanto il virtuale si avvicini al reale. Inoltre la simulazione di volo è qualcosa che va oltre il semplice gioco come ci spiega Giorgio Palenzona segretario nazionale Pvi: “Un gioco è, in genere, qualcosa che tu affronti direttamente e ti dà una forma di distrazione senza impegno. La simulazione, invece, è tutto il contrario. La simulazione cerca di emulare una realtà molto complessa che richiede anche uno studio, una preparazione. Gli appassionati della simulazione sono tutte persone infatti che hanno una certa maturità”.
di Valeria Pini

La Federazione Italiana di Volo Simulato invece è un’altra associazione il cui fine è diffondere la filosofia del volo virtuale in vari modi: innanzitutto attraverso una rivista specializzata, “Simula”, poi attraverso Internet e infine, mediante incontri diretti fra gli iscritti, nelle sedi della Federazione sparse sul territorio italiano. SimulaLa Federazione opera anche nel settore del volo reale, e alcuni piloti virtuali sono in possesso del brevetto di pilota. Ma vediamo cosa si propone la Federazione di cui ci parla Pino Finizio, consigliere delegato della Federazione:

Federzione italiana di Volo Simulato “La Federazione Italiana di Volo Simulato offre agli appassionati la possibilità di accedere alle regole vere del volo attraverso una struttura di base che è una scuola di pilotaggio, presente in varie città e in molti casi negli aeroclub, per favorire il rapporto fra volo simulato e volo reale; molti dei nostri corsi comprendono infatti voli veri su aerei da turismo. La Federazione sta andando verso un’attività agonistica, per cui scuole di volo, licenza di pilota, dopodiché chi lo desidera può accedere alle gare che nel ’99 sono competizioni a carattere regionale. I vincitori parteciperanno alla gara finale chiamata Campionato italiano di volo simulato”.

La dotazione minima consigliata per utilizzare un software di simulazione di volo con un personal computer è un Pentium II da almeno 350 megahertz e una scheda 3Dfx. Se si vogliono installare numerosi scenari il computer dovrebbe avere sui 64 Mega di Ram e un Hard Disk capiente.

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