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Tecnologia - Navigazione del 02/04/99 

Simulatori di volo

di Michele Alberico

Servizio
Volo virtuale
di Rossella Li Vigni


Nella simulazione l’aspetto ludico e quello didattico sono inscindibili. Il pilota virtuale sceglie la rotta, gestisce le apparecchiature, combatte ed è per questo che la simulazione ha sempre un valore di gioco perché mette in scena un ambiente ed affida dei ruoli alle persone che vi interagiscono.

E infatti la simulazione, specie quella di volo, non ha mai smarrito i suoi aspetti ludici. Gli aeromodelli si sono evoluti nel corso degli anni e anche la grafica per computer ha fatto passi da gigante. Le schede di accelerazione grafica 3D, i nuovi set di istruzioni per i processori, l’arrivo del Dvd (che ha 10 volte le capacità di memoria dei cd-rom) hanno rivoluzionato il mondo della realtà simulata.

Cosa fanno questi giochi? Simulano, ma cosa simulano? La realtà è una cosa complessa ed ogni simulazione è a suo modo una riduzione. Ci sono stati giochi che privilegiavano il versante ludico, evitando di cercare un realismo estremo che non sarebbero, in ogni modo, stati in grado di raggiungere. E ce ne sono stati altri che, in virtù del rispetto al modello, hanno cercato di moltiplicare all’infinito il numero delle funzioni dei loro simulatori con il risultato che per iniziare a far partire il proprio velivolo simulato era necessario sfogliarsi manuali di svariate centinaia di pagine.

Oggi la tendenza è quella di compenetrare aspetto ludico e verosimiglianza e questo lo si fa essenzialmente con la creazione di ambientazioni il più possibile accattivanti; non ci si accontenta più di volare ma si vuole volare come il barone rosso o come un top gun in azione di guerra. Da un lato allora ci si rivolge al passato con prodotti di simulazione delle battaglie aeree dei bei vecchi tempi andati. Velivoli più semplici da pilotare, ambientazione storica di sfondo e il fascino di essere riportati in un’epoca in cui l’esito di uno scontro aereo era ancora deciso dai piloti e non dalla tecnologia.

Ci sono due prodotti sul mercato di simulazione della II guerra mondiale: uno è WWII, della Jane’s, probabilmente la migliore casa produttrice di software ludico di simulazione al mondo con una grafica che lascia letteralmente senza fiato. L’altra è Combat flight simulator della Microsoft, che vanta un grande realismo nella ricostruzione dei modelli e degli scenari di guerra con le maggiori capitali europee semidistrutte che fanno da sfondo agli scontri.

Dall’altro lato ci si rivolge al presente con un occhio attento agli sviluppi più recenti. Ed ecco che escono prodotti come Israeli Air Force o Falcon 4, che simulano l’esperienza dei piloti della più agguerrita flotta aerea del mondo, quella israeliana, e un falcon F-16 statunitense in missione in Corea del sud. Entrambi i giochi vantano di motori ambientali avanzatissimi, cioè di ricostruzioni sceniche del suolo molto dettagliate. Israeli Air Force ha addirittura utilizzato dati satellitari stereoscopici del Medio Oriente per la ricostruzione del terreno di scontro.

L’ambientazione ha in qualche modo oltrepassato la simulazione in sé del mezzo. Iaf (Israeli Air Force) ad esempio, non simula più soltanto un singolo velivolo, ma un’intera forza aerea riproducendone tattiche e stili di combattimento. Molti di questi giochi consentono le opzioni multiplayer o persino il gioco via Internet. In Italia questo è altamente sconsigliato a causa della nota lentezza della rete nostrana.

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