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Handicap - Servizio del 27/04/99

Non vedenti e nuove tecnologie

di Stefania Navacchia

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Software per non vedenti,
di Giampiero Moncada


Alfabeto BrailleLa cultura contemporanea si sta sempre più orientando verso i linguaggi della visione, dell'immagine. Su Internet e nei prodotti multimediali in genere il peso della parola diminuisce a favore dell'immagine.Tutto questo crea non pochi problemi ai non vedenti. Per la sua caratteristica peculiare di essere un deficit relativo alla percezione, uno degli ostacoli, degli handicap principali che il non vedente deve affrontare è di natura linguistica. Con l'introduzione della scrittura, più di duemila anni fa il senso della vista ha acquisito sempre maggiore importanza nella nostra vita quotidiana, nell'apprendimento e quindi nella cultura e nella società. Questo fattore di esclusione per le persone prive di sensazioni visive è stato in parte risolto con l'invenzione del codice Braille che trasforma numeri e lettere del nostro linguaggio in un carattere percepibile dal polpastrello della mano.

La rivoluzione digitale ha reso sempre più facile il trasferimento delle informazione da un codice all'altro: ogni lettera, trasformata in sequenza di 0 e di 1 può essere poi riconvertita dall'elaboratore in formato Braille o letta da un sintetizzatore vocale. In questo modo sono nati tutta una serie di ausili.

Istituto Francesco CavazzaDa oltre un secolo e precisamente dal 1881 l'Istituto Francesco Cavazza di Bologna si occupa dell'assistenza, della formazione e della crescita delle persone non vedenti, con lo scopo sostanziale di aumentare il loro livello di autonomia. In particolare dalla metà degli anni '80 l'Istituto ha avviato un'attività sperimentale che individua nelle nuove tecnologie una fonte di integrazione sociale e culturale dei ciechi. Tale attività è ancora oggi mirata alla ricerca sull'hardware e sul software che facilitino per queste persone l'accesso, la produzione e la gestione delle informazioni. Da un punto di vista hardware videoingranditori per gli ipovededenti, terminali Braille e sintetizzatori vocali consentono un maggior controllo di ciò che appare sullo schermo del computer sia quando la persona scrive e quindi per avere una immediata verifica del lavoro che sta compiendo, sia per accedere ad altri tipi di informazione come testi scritti da altri, siti Internet, ecc. In questo caso la codifica digitale consente di trasformare qualsiasi tipo di carattere alfanumerico in formato Braille e pertanto di operare una traduzione in tempo reale. Seguendo lo stesso principio le stampanti Braille e soprattutto la tecnologia Ocr permettono, almeno in linea teorica, di trasformare qualsiasi testo in un linguaggio accessibile ai non vedenti. Ci sono poi programmi pensati appositamente per gliProgetto Telebook ipovedenti che permettono di ingrandire adeguatamente icone e scritte e configurare contrasti particolari per agevolare la vista. Da segnalare sul sito Internet dell'istituto un'iniziativa assai importante il Progetto Telebook, un catalogo di libri in formato digitale e fruibile dai non vedenti. In questo senso la Rete costituisce un ottimo veicolo per la divulgazione della cultura in un linguaggio accessibile anche ai disabili.
di Cristina Bigongiali

Abbiamo osservato come gli ausili traducono ciò che noi percepiamo attraverso la vista, in linguaggi che richiedono l'uso di altri sensi. Ma abbiamo anche iniziato a constatare come la nostra società diventa ogni giorno più complessa e richiede di accedere ad un numero sempre maggiore di informazioni che vengono presentate in formati diversificati. A questo proposito alcuni non ritengono che il cyberspazio sia necessariamente un luogo d'incontro, ma che esso possa condurre ad un isolamento in grado quindi di creare nuove barriere, non solo per i non vedenti e per i disabili ma per tutti.

"Le prospettive sono, per certi versi, le stesse di tutti - sostiene Andrea Canevaro, professore di Pedagogia Speciale all'Università di Bologna - nel senso che per tutti c'è una maggiore possibilità di comunicazione. Ci sono comunque alcuni rischi legati a questo tipo di comunicazione. Per la rapidità con cui essa avviene può essere troppo disinvolta se non è accompagnata dalla giusta riflessione. Inoltre bisogna stare attenti, quando ci si trova di fronte a una persona disabile, che per superare certe barriere non se ne creino poi delle altre. Per esempio crediamo di essere in gran contatto, mandandoci messaggi molto frequenti ma non ci incontriamo più. Credo che l'incontro sia quasi sempre un incontro dei cinque sensi che per posta elettronica non sono esercitati. Bisognerebbe potere farlo diventare un elemento complementare agli incontri, e mai sostitutivo agli incontri".

Si tratta di un dibattito importante che non riguarda tanto l'aspetto tecnologico, quanto quello culturale: ma sicuramente voler stare al passo delle innovazioni tecnologiche per chi ha un deficit richiede uno sforzo superiore.

Gli ausili per i non vedenti devono quindi rincorrere questo sviluppo. Ad esempio l'esplosione degli ambienti grafici di Windows hanno creato una barriera tecnologica poiché questi sistemi operativi trattano anche il testo come immagine. Ci sono voluti un po' di anni per adattare gli ausili a questi nuovi sistemi di codifica. Ancora oggi però il software che gestisce la trasformazione dei dati e dei programmi di Windows richiede operazioni più macchinose rispetto all'ambiente Dos.

cast.orgQuesta problematica è sentita in modo ancora maggior nel caso di Internet e della multimedialità: con questi nuovi strumenti, infatti, diminuisce sempre più il peso della parola a favore dell'immagine; a volte anzi la parola stessa si fa immagine. Vi sono software di screen reader (come Windots o Jaws) che riescono a tradurre pagine web interpretate da comuni browser come Natscape o Explorer in alfabeto braille oppure le leggono con la sintesi vocale. In alternativa vi sono programmi di navigazione che funzionano sotto Dos. In entrambi i casi, però, esistono ancora siti che rimangono inaccessibili ai non vedenti poiché l'architettura della pagina è molto articolata. Il sito cast.org ad esempio ha proprio la funzione di verificare se una pagina Web può essere fruibile dai programmi a disposizione dei non vedenti.

 

Corriere della Sera on line Corriere della Sera on line

A volte ciò che rende difficoltosa la navigazione non sono tanto le immagini, quanto la struttura della pagina, cioè la disposizione degli oggetti al suo interno, come nel caso del Corriere della Sera on line. La presenza di frame, cioè parti in cui viene suddiviso lo schermo, di menu a tendina, di settori in cui è previsto lo scorrimento testo, rende difficoltoso al non vedente orientarsi all'interno del video con gli ausili che ha a disposizione. Ricordiamo, infatti, che il senso della vista non è solo utile alla visione di immagini o alla lettura di testi, ma anche alla percezione dello spazio in cui è inserito il nostro corpo ed alla regolazione del nostro movimento. Se nel mondo reale questo compito di orientamento può essere sostituito da altri sensi, non sempre questo è possibile in quello virtuale.

Il costante sforzo da parte dei non vedenti di interagire con le tecnologie, deve trovare pero' un riscontro nella disponibilità dei Web master o dei progettisti multimediali a fare più versioni di uno stesso sito o di uno stesso prodotto, come si è spesso soliti fare fornendo gli stessi contenuti in più lingue.

Con minimo sforzo tecnologico è possibile anche l'adeguamento di bancomat, telefonini cellulari, totem telematici che si trovano nelle stazioni o nei musei; tutto ciò non richiede altissima innovazione tecnologica ma solo l'acquisizione di una mentalità più flessibile. Solo così si può giungere ad una cultura del dialogo e dell'integrazione. Mario Censabella, presidente dell'Unione Italiana Ciechi, spiega in quale direzione ci si stia muovendo per colmare la distanza che ancora c'è fra non vedenti e le strutture pubbliche e lavorative.

Unione Italiana Ciechi"La nostra idea è di portare avanti la presenza dell'Unione Italiana Ciechi, dei non vedenti, in questa realtà, cercando di assecondare quelli che saranno gli sviluppi che questa realtà avrà nella vita di tutti i giorni, telelavoro, 'domottica', cioè l'idea di portare Internet come strumento di comunicazione all'interno delle case, che vada a sostituire il telefono, che è uno strumento, a mio avviso, tecnologicamente vecchio, quando squilla occorre che qualcuno sia presente per rispondere, scomodo, economicamente superato, Internet è uno strumento asincrono, uno strumento che non richiede la continua presenza e quindi senz'altro entrerà positivamente nelle case e il nostro obiettivo sarà quello di portarlo anche nelle case dei non vedenti con la stessa funzionalità con la quale sta entrando nelle case dei vedenti. Una risposta più dettagliata a questa domanda è estremamente difficile, cioè quando Leonardo da Vinci ha disegnato il primo aeroplano, ha dato l'idea del volo, ma non poteva pensare alla forma che avrebbe assunto il Concorde, perché la forma che assume la tecnologia non è mai nelle mani di una persona o di un ente, ma è nelle mani dei bisogni che muovono l'umanità in cui questa tecnologia si sviluppa".

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