Dalla
        TV alla rete RAI
        Educational
Globalizzazione - Navigazione del 29/04/99

Paesi in via di sviluppo e Internet

di Tiziana Alterio

Servizio
Globalizzazione,
potenzialità e rischi
di Bifo


World Bank GroupLa Banca mondiale, uno degli organismi internazionali che si propongono di aiutare i paesi in via di sviluppo sta spostando il focus del suo intervento dal settore finanziario a quello informativo e formativo.
La Banca mondiale, il cui sito Internet è molto articolato e documentato, vorrebbe essere considerata ed usata come una banca della conoscenza. Per il futuro la Banca si concentrerà sugli aspetti micro e macro della connettività e inoltre cercherà di identificare esempi di utilizzazione positiva delle nuove tecnologie per documentarle e diffonderle quanto più possibile.

GreenNetIl sito di GreenNet, che si propone la promozione di un uso strategico della Rete per sviluppare le economie dell’Africa, dell’America latina e dei paesi asiatici, ed anche dei paesi dell’Europa dell’est.
Green Net si propone di favorire quei progetti che vanno verso uno sviluppo economico ecologicamente sostenibile.

Anche oneworld.org si propone di sviluppare la connettività nei paesioneworld in via di sviluppo per rendere possibile una integrazione più ricca tra quei paesi e l’economia globale.
Oneworld.org offre molta informazione sull’economia del terzo mondo, e dà largo spazio alle critiche che recentemente sono state rivolte contro la politica iperliberista del Fondo Monetario Internazionale.

Ma per riuscire ad agire efficacemente sulla disparità economica e sulla miseria prodotta dall’esclusione, occorre prima di tutto comprendere cosa è la povertà e quali ne sono le cause.
In una pagina della Banca mondiale troviamo una definizione dei livelli di povertà in questa fine secolo.
L’ostacolo principale per lo sviluppo e per una utilizzazione efficace delle nuove tecnologie sembra essere legato alla formazione. Una insufficiente disponibilità di competenze è la causa della sottoutilizzazione delle risorse esistenti, ed in particolare della connettività.

In molti paesi l’alfabetizzazione rimane al di sotto del 40%.
150 milioni di bambini tra 6 e 10 anni, per il 60 per cento femmine, non vanno a scuola.
Solo tre bambini su quattro di quelli che iniziano la scuola primaria nei paesi in via di sviluppo continuano la scuola per più di quattro anni.
Le donne i poveri non hanno le stesse opportunità di ottenere formazione delle persone abbienti.
Molti paesi non hanno ancora inserito l’educazione tra le priorità.

A queste osservazioni della Banca mondiale occorrerebbe aggiungere il fatto che le politiche di tipo liberista, perseguite negli ultimi quindici anni, hanno ridotto le risorse pubbliche destinate all’educazione. Quando si punta tutto sul mercato si rischia di trascurare il settore della formazione, che nei paesi in via di sviluppo deve essere necessariamente affidato al sistema pubblico.

Ecco allora che lo sforzo principale degli organismi che intendono promuovere lo sviluppo nei paesi più poveri si concentra sulla formazione. E la Rete può essere molto utile a questo scopo.
Ma si presenta un paradosso: come usare la Rete per migliorare la preparazione tecnica e la competenza produttiva e comunicativa, quando la connettività rimane bassa?
E’ con questo problema che ci si scontra in primo luogo, quando si sperimentano politiche rivolte allo sviluppo.

puntate
torna
        a calendario
torna
        a tematiche
search

back

home
        page

torna a inizio pagina