La Banca
mondiale, uno degli organismi internazionali che si propongono di aiutare i paesi in
via di sviluppo sta spostando il focus del suo intervento dal settore finanziario a quello
informativo e formativo.
La Banca mondiale, il cui sito Internet è molto articolato e documentato, vorrebbe essere
considerata ed usata come una banca della conoscenza. Per il futuro la Banca si
concentrerà sugli aspetti micro e macro della connettività e inoltre cercherà di
identificare esempi di utilizzazione positiva delle nuove tecnologie per documentarle e
diffonderle quanto più possibile.
Il sito di GreenNet,
che si propone la promozione di un uso strategico della Rete per sviluppare le economie
dellAfrica, dellAmerica latina e dei paesi asiatici, ed anche dei paesi
dellEuropa dellest.
Green Net si propone di favorire quei progetti che vanno verso uno sviluppo economico
ecologicamente sostenibile.
Anche oneworld.org si propone di sviluppare la
connettività nei paesi in via di sviluppo per rendere
possibile una integrazione più ricca tra quei paesi e leconomia globale.
Oneworld.org offre molta informazione
sulleconomia del terzo mondo, e dà largo spazio alle critiche che recentemente sono
state rivolte contro la politica iperliberista del Fondo
Monetario Internazionale.
Ma per riuscire ad agire efficacemente sulla disparità economica e sulla miseria
prodotta dallesclusione, occorre prima di tutto comprendere cosa è la povertà e
quali ne sono le cause.
In una pagina della Banca mondiale troviamo una definizione dei livelli di
povertà in questa fine secolo.
Lostacolo principale per lo sviluppo e per una utilizzazione efficace delle nuove
tecnologie sembra essere legato alla formazione.
Una insufficiente disponibilità di competenze è la causa della sottoutilizzazione delle
risorse esistenti, ed in particolare della connettività.
In molti paesi lalfabetizzazione
rimane al di sotto del 40%.
150 milioni di bambini tra 6 e 10 anni, per il 60 per cento femmine, non vanno a scuola.
Solo tre bambini su quattro di quelli che iniziano la scuola primaria nei paesi in via di
sviluppo continuano la scuola per più di quattro anni.
Le donne i poveri non hanno le stesse opportunità di ottenere formazione delle persone
abbienti.
Molti paesi non hanno ancora inserito leducazione tra le priorità.
A queste osservazioni della Banca mondiale occorrerebbe aggiungere il fatto che le
politiche di tipo liberista, perseguite negli ultimi quindici anni, hanno ridotto le
risorse pubbliche destinate alleducazione. Quando si punta tutto sul mercato si
rischia di trascurare il settore della formazione, che nei paesi in via di sviluppo deve
essere necessariamente affidato al sistema pubblico.
Ecco allora che lo sforzo principale degli organismi che intendono promuovere lo
sviluppo nei paesi più poveri si concentra sulla formazione. E la Rete può essere molto utile a questo
scopo.
Ma si presenta un paradosso: come usare la Rete per migliorare la preparazione tecnica e
la competenza produttiva e comunicativa, quando la connettività rimane bassa?
E con questo problema che ci si scontra in primo luogo, quando si sperimentano
politiche rivolte allo sviluppo. |