Il Web è la grande festa degli espositori e le istituzioni
museali si domandano se è meglio restare fuori da un ambito espositivo disseminato su
tutto il mondo o se entrarci in modo marginale senza scoprirsi del tutto.
Il museo del Louvre, ad esempio, nella
sola pinacoteca conta circa 6000 opere tra la fine del XIII secolo e la metà del XIX
secolo con una collezione estremamente varia che spazia su tutta la produzione europea. Di
tutto questo in Rete resta una selezione molto accurata in cui i dipinti non superano le
dimensioni di un pacchetto di sigarette.
Nel museo degli Uffizi è possibile visitare virtualmente alcune
zone del museo grazie alla tecnologia Quicktime Vr.
Anche il Moma di New York che è stato uno
dei primi musei al mondo ad entrare in Rete ha attuato la stessa scelta. Una selezione di
opere sono disponibili on line insieme ad un commento audioregistrato, come avviene ad
esempio per "La
notte stellata di Van Gogh".
Sul fronte italiano le cose stanno più o meno nello stesso modo. Il serio
problema del copyright delle immagini conservate nei musei rende difficile una
indiscriminata apertura alla Rete degli istituti. La maggioranza non si occupa nemmeno
della Rete. E facile accorgersene consultando il sito museionline, il grande progetto avviato con la
sponsorizzazione di Microsoft come sito di
riferimento per chi fosse interessato ai musei italiani.
Museionline è strutturato per accogliere
siti, immagini e gallerie provenienti da tutti i musei del nostro paese. Al momento si
presenta come una grande guida informativa. Di ogni museo sono forniti orari, indicazioni
utili per la visita, una descrizione delle collezioni, in alcuni, rari casi, i musei
stessi hanno curato le sezioni che li riguardano aggiungendo materiale iconografico alle
presentazioni ufficiali.
Unaltra lista dei siti ufficiali dei più grandi musei italiani, probabilmente la
più aggiornata, la trovate su Virgilio.
Tra questi vale la pena di segnalare il sito dei musei vaticani. Una sorprendente
collezione di immagini gran parte delle quali sono disponibili direttamente in Rete. Dalle
stanze di Raffaello alla Cappella Sistina, le riproduzioni non sono davvero eccellenti ma
la ricchezza di materiale è tale da lasciare stupefatti.
Oltre ai siti dei musei, su Internet si trovano veri e propri musei virtuali, ossia
musei che esistono solo in Rete.
Tutto è cominciato quando Nicolas Pioch uno studente americano
creò il primo network di diffusione artistica del mondo. Si chiama WebMuseum, ha filiali sparse nelle università di
una ventina di paesi e conta più di 200.000 visite a settimana. La sezione più
frequentata del WebMuseum è la sua collezione di quadri celebri. Suddivisi per
periodo, per scuola o per artista ci sono le riproduzioni di svariate centinaia di
capolavori riprodotte in buona qualità. Ciascuna delle sezioni è accompagnata poi da un
apparato critico essenziale che riporta le biografie dei maestri le indicazioni sulla
scuola o sul periodo storico.
Dopo il WebMuseum le gallerie darte in
Rete si sono moltiplicate. Su art.net ce nè una
piccola selezione. Nella maggioranza dei casi si tratta di esposizioni che ospitano lavori
di artisti giovani o sconosciuti.
Larchivio darte in assoluto più ricco della Rete è Artchive gestito dalluniversità del Texas.
Include più di 2300 scansioni di oltre 230 artisti. Al contrario di molte altre aree
espositive virtuali Artchive si caratterizza per laccuratezza con cui è gestito e
per la qualità delle riproduzioni.
Accanto al grande archivio di immagini,
i curatori hanno creato anche delle mostre
temporanee accolte in alcuni locali virtuali. Attualmente sono esposti i dipinti di Goya della cosiddetta Quinta del
sordo la magione nella campagna madrilegna in cui il pittore spagnolo si ritirò
a vivere i suoi ultimi anni ed ora conservati al Prado.
|