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Tecnologia - Servizio del 09/04/99 

Le ricerche dello Cselt,
Il Centro studi e laboratori telecomunicazioni del gruppo
Telecom

di Valeria Pini

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Mpeg e lo Cselt
di MIchele Alberico


CseltCon 1200 dipendenti di cui l'80% sono ricercatori lo Cselt, Centro studi e laboratori telecomunicazioni del gruppo Telecom Italia, è uno tra i più noti laboratori di ricerca nel settore delle telecomunicazioni a livello mondiale. Nato a Torino nel 1964, lo Cselt lavora alla creazione di servizi innovativi per la società dell'informazione in particolare nel campo delle tecnologie vocali e della propagazione delle onde elettromagnetiche. Strutturato in una serie di laboratori che conducono parallelamente ricerche in diversi campi. Fra i settori di ricerca più avanzati ci sono i servizi informativi via voce, il perfezionamento delle trasmissioni su fibra ottica e lo studio di ambienti interattivi in Mpeg 4 il più evoluto standard di trasmissione audiovideo.

Cerchiamo di approfondire questi tre settori dunque. Cominciamo dal primo: i servizi informativi via voce. Molti prototipi studiati allo Cselt sono diventati oggi servizi di uso quotidiano come il recente servizio telefonico che fornisce gli orari delle ferrovie dello stato 24 su 24, in cui una voce sintetica risponde ai quesiti dell'utente.

I servizi telefonici avanzati sono molto utili in casi di emergenza. Dalla centrale telefonica si possono inviare via computer centinaia di chiamate contemporaneamente e avvertire tutte le persone coinvolte nel soccorso. Oltre ai sistemi di telefonia avanzata, esistono delle tecnologie che permettono di lavorare al computer senza usare le mani. Le tecnologie possono essere molto utili in determinati casi. I non vedenti, ad esempio, possono seguire le notizie ascoltando una voce sintetica che legge giorno per giorno gli articoli del giornale.

L'introduzione di nuovi servizi multimediali comporta parallelamente un forte incremento della cosiddetta banda passante, cioè della capacità di trasmissione dati all'interno di una rete. Gran parte delle comunicazioni oggi avvengono tramite doppino telefonico, il cavo in rame che collega il nostro apparecchio alle centraline sparse sul territorio. Le applicazioni per migliorare la velocità di trasferimento su doppino telefonico si sono susseguite nel corso degli anni ed alcune esploderanno in un prossimo futuro.

Fibra otticaMolti prevedono che in breve la cablatura in rame sarà sostituita da quella in fibra ottica, questo sottile filo trasparente che vedete ora alle mie spalle che ha prestazioni enormemente superiori. Il perfezionamento delle tecniche di trasmissione su fibra ottica è un altro dei campi di ricerca dello Cselt.

La fibra ottica, un sottile filo di vetro dalle dimensioni di un capello, permette di trasportare milioni di bit al secondo.
"Stiamo lavorando - spiega Gian Paolo Balboni, ricercatore dello Cselt - per rendere sempreGian Paolo Balboni più sicura la trasmissione attraverso la fibra ottica. Nei nostri laboratori abbiamo messo a punto un sistema che permette di intervenire rapidamente, nei casi in cui si dovesse rompere un filo di fibra ottica. E' un sistema che funziona come i binari del treno. Se un filo di fibra si rompe, le informazioni vengono immediatamente trasferite su un altro filo di fibra ottica".

Il miglioramento delle trasmissioni su fibra permetterà, non solo l'ampliamento della gamma dei servizi di telecomunicazione, ma aprirà le porte all'interattività forte nella trasmissione audiovisuale che sembra un po' la chiave del mercato futuro. Ma sentiamo da Nicholas Garnham della University of Westminster come si può definire l'interattività:
"Una comunicazione interattiva è una comunicazione in cui il destinatario della Nicholas Garnhamcomunicazione può mandare dei messaggi a chi dà origine alla comunicazione. Ci sono naturalmente diverse forme di interattività, dalla telefonata, dove i partecipanti alla comunicazione sono sullo stesso livello, ad altre, come, ad esempio, la maggioranza dei cosiddetti servizi di televisione interattiva, dove la quantità di informazione mandata al mittente è una frazione molto piccola di quella ricevuta".

In altre parole, si interagisce con un programma, con una macchina, e il grado di interattività è proporzionale alla possibilità di manipolare l'informazione che si riceve. Internet, televisione digitale, video interattivi, sono alcune delle applicazioni più promettenti studiate allo Cselt in questo settore.
Allo Cselt hanno anche messo a punto un sistema di telegiornale virtuale.Tg virtuale
Lo schermo è diviso in due parti: in quella di sinistra il conduttore reale ntroduce ai servizi e sulla destra un conduttore virtuale che, benchè fisicamente simile a un presentatore umano, è in realtà un modello sintetico. Le sue labbra si muovono seguendo l'audio di una notizia. In questo modo, un non vedente, ad esempio, può leggere sulle labbra del conduttore virtuale le parole del servizio che viene trasmesso nell'altra metà dello schermo. Ma come si costruisce un personaggio come questo? Si parte da una fotografia. Dopo aver analizzato le caratteristiche del volto fotografato, si inserisce l'immagine su un modello tridimensionale. A questo punto il Sovrapposizione immagine reale a modello 3dvolto virtuale può essere animato. Esistono altre sperimentazioni interessanti in questo settore. Si sta studiando, ad esempio, un sistema per dare la possibilità all'utente di spostare da un punto all'altro dello schermo personaggi e oggetti. In futuro il televisore di casa ci offrirà informazioni sempre più personalizzate. Potremo ricevere su uno stesso schermo non solo notizie e programmi, ma sarà anche possibile comunicare via Internet con il mondo esterno.

Gli scenari aperti dalla ricerca in questo campo sono spesso impressionanti. Le applicazioni che abbiamo visto non tarderanno molto ad affacciarsi nella nostra vita quotidiana, molto in questo dipenderà dalla capacità di trovare degli standard comuni che permettano all'industria di lavorare sui prototipi costruiti dai ricercatori.navigazione

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