Con 1200 dipendenti di cui l'80% sono ricercatori lo Cselt, Centro studi e laboratori telecomunicazioni del
gruppo Telecom Italia, è uno tra i più noti laboratori di ricerca nel settore delle
telecomunicazioni a livello mondiale. Nato a Torino nel 1964, lo Cselt lavora alla
creazione di servizi innovativi per la società dell'informazione in particolare nel campo
delle tecnologie vocali e della propagazione delle onde elettromagnetiche. Strutturato in
una serie di laboratori che conducono parallelamente ricerche in diversi campi. Fra i
settori di ricerca più avanzati ci sono i servizi informativi via voce, il
perfezionamento delle trasmissioni su fibra ottica e lo studio di ambienti interattivi in
Mpeg 4 il più evoluto standard di trasmissione audiovideo.
Cerchiamo di approfondire questi tre settori dunque. Cominciamo dal primo: i servizi
informativi via voce. Molti prototipi studiati allo Cselt sono diventati oggi servizi di
uso quotidiano come il recente servizio telefonico che fornisce gli orari delle ferrovie
dello stato 24 su 24, in cui una voce sintetica risponde ai quesiti dell'utente.
I servizi telefonici avanzati sono molto utili in casi di emergenza. Dalla centrale telefonica si possono inviare via computer centinaia
di chiamate contemporaneamente e avvertire tutte le persone coinvolte nel soccorso. Oltre
ai sistemi di telefonia avanzata, esistono delle tecnologie che permettono di lavorare al
computer senza usare le mani. Le tecnologie possono essere molto utili in determinati
casi. I non vedenti, ad esempio, possono seguire le notizie ascoltando una voce sintetica
che legge giorno per giorno gli articoli del giornale.
L'introduzione di nuovi servizi multimediali comporta parallelamente un forte
incremento della cosiddetta banda passante, cioè della capacità di trasmissione dati
all'interno di una rete. Gran parte delle comunicazioni oggi avvengono tramite doppino
telefonico, il cavo in rame che collega il nostro apparecchio alle centraline sparse sul
territorio. Le applicazioni per migliorare la velocità di trasferimento su doppino
telefonico si sono susseguite nel corso degli anni ed alcune esploderanno in un prossimo
futuro.
Molti prevedono che in
breve la cablatura in rame sarà sostituita da quella in fibra ottica, questo sottile filo
trasparente che vedete ora alle mie spalle che ha prestazioni enormemente superiori. Il
perfezionamento delle tecniche di trasmissione su fibra ottica è un altro dei campi di
ricerca dello Cselt.
La fibra ottica, un sottile filo di vetro dalle dimensioni di un capello, permette di
trasportare milioni di bit al secondo.
"Stiamo lavorando - spiega Gian Paolo Balboni, ricercatore dello Cselt - per rendere
sempre più sicura la
trasmissione attraverso la fibra ottica. Nei nostri laboratori abbiamo messo a punto un
sistema che permette di intervenire rapidamente, nei casi in cui si dovesse rompere un
filo di fibra ottica. E' un sistema che funziona come i binari del treno. Se un filo di
fibra si rompe, le informazioni vengono immediatamente trasferite su un altro filo di
fibra ottica".
Il miglioramento delle trasmissioni su fibra permetterà, non solo l'ampliamento della
gamma dei servizi di telecomunicazione, ma aprirà le porte all'interattività forte nella
trasmissione audiovisuale che sembra un po' la chiave del mercato futuro. Ma sentiamo da Nicholas Garnham della University of Westminster come si può definire
l'interattività:
"Una comunicazione interattiva è una comunicazione in cui il destinatario della comunicazione può mandare dei messaggi
a chi dà origine alla comunicazione. Ci sono naturalmente diverse forme di
interattività, dalla telefonata, dove i partecipanti alla comunicazione sono sullo stesso
livello, ad altre, come, ad esempio, la maggioranza dei cosiddetti servizi di televisione
interattiva, dove la quantità di informazione mandata al mittente è una frazione molto
piccola di quella ricevuta".
In altre parole, si interagisce con un programma, con una macchina, e il grado di
interattività è proporzionale alla possibilità di manipolare l'informazione che si
riceve. Internet, televisione digitale, video interattivi, sono alcune delle applicazioni
più promettenti studiate allo Cselt in questo settore.
Allo Cselt hanno anche messo a punto un sistema di telegiornale virtuale.
Lo schermo è diviso in due parti: in quella di sinistra il conduttore reale ntroduce ai
servizi e sulla destra un conduttore virtuale che, benchè fisicamente simile a un
presentatore umano, è in realtà un modello sintetico. Le sue labbra si muovono seguendo
l'audio di una notizia. In questo modo, un non vedente, ad esempio, può leggere sulle
labbra del conduttore virtuale le parole del servizio che viene trasmesso nell'altra metà
dello schermo. Ma come si costruisce un personaggio come questo? Si parte da una
fotografia. Dopo aver analizzato le caratteristiche del volto fotografato, si inserisce
l'immagine su un modello tridimensionale. A questo punto il volto virtuale può essere
animato. Esistono altre sperimentazioni interessanti in questo settore. Si sta studiando,
ad esempio, un sistema per dare la possibilità all'utente di spostare da un punto
all'altro dello schermo personaggi e oggetti. In futuro il televisore di casa ci offrirà
informazioni sempre più personalizzate. Potremo ricevere su uno stesso schermo non solo
notizie e programmi, ma sarà anche possibile comunicare via Internet con il mondo
esterno.
Gli scenari aperti dalla ricerca in questo campo sono spesso impressionanti. Le
applicazioni che abbiamo visto non tarderanno molto ad affacciarsi nella nostra vita
quotidiana, molto in questo dipenderà dalla capacità di trovare degli standard comuni
che permettano all'industria di lavorare sui prototipi costruiti dai ricercatori. |
|