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Ciberculture - Servizio del 06/04/99 

I Mud, labirinti per socializzare

di Tommaso Russo

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Tomb Raider IIIIl labirinto è uno degli ambienti di gioco di maggior successo nella storia dei videogame, si pensi ad esempio a PacMan o a Tomb Raider III.
I labirinti favoriscono, in effetti alcune classiche situazioni di gioco: perdersi, esplorare, tendere agguati, scoprire passaggi segreti.
Ma è possibile usare un labirinto per socializzare?
I labirinti dei Mud sembrano costruiti proprio a questo scopo. s1_3.jpg (10278 byte)

Ma cos’è un Mud? Un Multi User Dungeon. Traducendo dall’inglese la sigla potremmo dire un "labirinto multiutente".
Qualcosa di simile ad un adventure e ad un gioco di ruolo, ma con una particolarità: si gioca in Internet, tradizionalmente attraverso un’interfaccia testuale (cioè con una schermata con solo testo e niente immagini), e si interagisce con personaggi che sono, normalmente, persone reali. navigazione

Per entrare in un Mud, in qualche caso abbiamo bisogno di un programma specifico, un client, che quasi sempre, possiamo scaricare da Internet.
I Mud sono dei giochi che hanno al loro interno una complessa struttura sociale e delle leggi per i propri abitanti. Ad esempio, man mano che si sale di livello, le leggi e le regole su cosa fare e cosa non fare, diventano sempre più stringenti.
E qualcuno può non essere d’accordo.
In un messaggio di posta elettronica inviato in una lista di discussione italiane sui Mud un giocatore si dice deluso perché quando stava per raggiungere il punteggio necessario a salire di livello hanno dimezzato tutti i punti attribuiti a quelli della sua categoria, gli erboristi.

Le regole dei Mud sono per la gran parte stabilite dai Gods, gli Dei creatori e signori del gioco.
In questo tipo di giochi, c’è un aspetto creativo non presente nei normali giochi di ruolo. C'è infatti la possibilità di creare ambienti virtuali, di inserire un pezzo di gioco interamente inventato. Ma i Mud non nascono oggi.

I Mud nascono negli anni '70 come forme di sperimentazione da parte delle università americane, di giochi di ruolo multiutente. All’inizio sono, soprattutto, adventure collettive in cui ci si incontra, si combatte e ci si scambia dei messaggi. Negli anni ’80 si creano diverse tipologie di Multi User Dungeon, da quelli più orientati alla socializzazione come i Moo ed i TinyMud, a quelli incentrati principalmente sul gioco.
La maggior parte dei Mud assomiglia molto, in effetti, a certi videogame. Ad esempio, un Mud contempla diversi livelli di gioco, ed una serie di puzzle e di rompicapi da superare.
Ma uno degli aspetti più inconsueti di questi stravaganti labirinti è legato alle forme di socializzazione che sono possibili al loro interno. I giocatori si creano un Avatar: acquisiscono, cioè, delle identità virtuali scegliendo il proprio sesso e le proprie caratteristiche. Ogni Mud ha una sua struttura sociale, con caste e congregazioni al cui apice stanno i creatori del gioco, i Gods.
In questa gerarchia sociale chi riesce a superare i livelli, acquista dei poteri, rispetto agli altri giocatori, e rispetto all’ambiente di gioco. Superati tutti i livelli, solitamente, si ha la possibilità di cambiare, almeno in parte l’ambiente di gioco.
Oggi, non pochi Mud sono dotati di grafica tridimensionale ed in questi ambienti è possibile interagire e comunicare, anche al di là degli scopi del gioco: stabilendo contatti, ed avviando interazioni di ogni tipo, dalla chiacchiera, fino alle avance sessuali.

I Mud sono spesso portati avanti dai giocatori che condividono un fine particolare all’interno del gioco o con cui semplicemente si è diventati amici. Questa possibilità di agire creativamente sull’ambiente sociale e materiale del gioco, va di pari passo con la possibilità di assumere nel gioco identità diverse dalla propria.School of Management Leslie College Massachussetts
"Chi assume un’altra identità in Rete - spiega Burton Kunstler della School of Management Leslie College Massachussetts - mette in atto un esercizio di pensiero e di scrittura, che di per sé è interessante, ma lo è ancor più chiedersi quale sia l’ambiente di partenza di chi cambia identità in Rete. Credo che si sia sempre legati dall’identità di partenza, quella reale, anche se si può provare il piacere del segreto e dell’avventura, ma si tratterà sempre di una proiezione dell’avventura determinata dai presupposti dello specifico soggetto. Chiunque abbia mai scritto narrativa sa, del resto, che la vita reale è infinitamente più sorprendente di qualsiasi costruzione fittizia. Penso sia molto più importante chiedersi come influenzi la nozione di soggetto il fatto che la gente scelga di crearsi delle nuove identità".

Il Mud, il gioco di ruolo a più persone, é sicuramente diventato un fenomeno sociale in questi anni. Il che non vuol dire che sia facile giocarci.
C’è infatti una etiquette particolare da rispettare, delle regole da conoscere. Altrimenti il rischio per i nuovi giocatori, i cosiddetti newbie, è quello di essere trattati male.navigazione
Come abbiamo visto il fenomeno dei Mud è un fenomeno complesso.
I sociologi della comunicazione insistono, sul fatto che i Mud sono un interessantissimo esperimento di socializzazione e che insegnano a convivere con delle regole e ad esprimere se stessi senza paure.
Da questo punto di vista gli usi dei Mud potrebbero anche essere di tipo educativo. Tuttavia, nei Mud esiste sempre una componente che è puramente ludica, di gioco e che rende i rapporti tra le persone meno coinvolgenti che nella vita reale, ma toglie anche il peso della responsabilità. I Mud costituiscono, quindi, degli ambienti che possono essere usati, in modo più o meno creativo, a seconda della serietà e delle intenzioni dell’utente.

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