Da nove anni il nostro paese dedica una serie di giornate alla divulgazione
scientifica. Durante la Settimana
della Cultura Scientifica e Tecnologica, dal 22 al 28 marzo 1999, in tutta l'Italia si
svolgeranno numerose iniziative.
MediaMente dedica una serie di puntate a questo evento ed è possibile rivederne il contenuto
nelle pagine del nostro sito. Anche Il Sole 24 ORE
ospita, nelle proprie pagine on line dedicate
alla scuola, la registrazione digitale di queste puntate.
Lingegnere Antonino
Cuffaro, sottosegretario al Ministero della Ricerca tecnologica e scientifica, ci
aiuta a capire meglio come è nata liniziativa e come si svolge questanno:
La
settimana della cultura scientifica promossa dal Ministero
dell Università e della Ricerca si svolgerà in tutta Italia. Dalle trecento
iniziative della prima edizione di questo importante appuntamento, si è giunti a circa
1300 negli ultimi anni. Ci sono molte scuole già investite di questa responsabilità e
vediamo di anno in anno crescere linteresse attorno a questa iniziativa.
Labbiamo promossa anche perché esiste una legge votata dal Parlamento nel 199:
legge che si è preoccupata della frattura esistente tra cultura umanistica e cultura
scientifica nel nostro Paese. Un vecchio retaggio della scuola gentiliana che speriamo di
superare: la scienza considerata come fatto utilitario e non come grande fatto culturale,
che, diciamo, interessa complessivamente la cultura del nostro Paese.
Negli ultimi anni Internet è andata assumendo un ruolo sempre più
importante. Al punto che oggi non si pubblica nemmeno più il catalogo su carta della
manifestazione. Tutto avviene in Rete. Chi vuol proporre un'iniziativa, come ad esempio un
laboratorio, lo può fare semplicemente compilando il modulo elettronico presente sul sito del Murst, il sito ufficiale della settimana della
scienza.
Chi vuol proporre un'iniziativa, come ad esempio un laboratorio, lo può
fare semplicemente compilando il modulo elettronico presente sul sito del Murst, il stio
ufficiale della settimana della scienza.
Allo stesso modo, chi vuol sapere quali iniziative ci sono deve solo interrogare
larchivio on line della manifestazione.
Molti enti fanno un grande sforzo per
aprire le porte della scienza ai cittadini. Questo è il motivo per cui è
nata la Settimana della scienza. Capire cosa succede nei laboratori e nel mondo della
scienza non serve però solo a soddisfare una legittima curiosità; è anche un diritto
fondamentale dei cittadini delle società tecnologicamente avanzate. Ma come è nata la
consapevolezza di questo diritto dei cittadini ad essere informati e a controllare gli
aspetti sociali della scienza? Giovanni
Cesareo ci fornisce una testimonianza in questo senso ricordando la figura di Giulio
Alfredo Maccacaro:
Giulio Alfredo Maccacaro era
un biologo, anzi un biometrista, cioè uno scienziato che adoperava i metodi della
statistica per calcolare leggi e fenomeni del sistema biologico. Era molto noto anche a
livello internazionale e aveva insegnato a Cambridge. Negli anni 70, esattamente nel
74, cominciammo insieme unavventura che era la creazione della nuova serie di
una rivista che aveva già decenni di vita alle spalle, "Sapere". Si trattava di
una rivista scientifica operante sul versante politico della scienza. Era cioè un
periodico che fondamentalmente non voleva divulgare la scienza, ma portare a conoscenza
dei cittadini le ricerche e i risultati della scienza in chiave critica. Questo perché,
diceva Maccacaro di scienza è ormai fatto il potere e di potere gli uomini vivono e
muoiono. Cosicché, fare scienza, vuol dire oggi e in ogni caso, lavorare per o contro
luomo, e ogni uomo è oggi raggiunto dalla scienza per esserne fatto più libero o
più oppresso. Mi pare che in questa frase ci sia chiarissimamente tutto ciò che
pensava Giulio Maccacaro. Il tema della divulgazione è molto importante. Prima di tutto
perché anche quando si divulga la scienza, si divulgano soltanto i risultati, mentre è
fondamentale che anche luomo comune si renda conto di come si è arrivati a quel
determinato risultato, di come si è arrivati a quelle determinate scoperte, ovvero di
conoscerne il processo. Giulio Maccacaro era uno studioso che, andando avanti nella
carriera accademica, diventava sempre più disponibile e sempre più democratico. Attorno
a "Sapere" cerano alcune decine di giovani scienziati che lavoravano con
noi e tutti volevano fare in modo che i lavoratori, i cittadini, fossero partecipi, sul
versante della conoscenza, del processo della ricerca scientifica.
E per vedere come la lezione di Maccacaro abbia lasciato buoni frutti, siamo andati a
visitare a Ferrara un centro che porta il suo nome. È una struttura per la cura intensiva
dei malati di mente nata in alternativa allospedale psichiatrico.
"Il centro di salute mentale Maccacaro - spiega Francesca Cigala Fulgosi, la
psichiatra del centro - prende il suo nome dallo stesso Maccacaro, elemento di spicco per
quello che riguarda il rinnovamento della psichiatria. Con lui si è infatti giunti alla
legge 180 che ha sancito la chiusura dei manicomi. Il centro convenzionato con la Usl di
Ferrara, prevede un sistema di cura avanzato strutturato in vari laboratori: dalla
corniceria, al disegno su vetri, alla sperimentazione di varie forme espressive come il
cinema. Si fonda sulla concreta partecipazione del paziente a tutte le tappe del proprio
processo di cura, allo scopo di renderlo consapevole del proprio disagio e attivo al suo
potenziale di crescita".di Valeria Pini
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Giovanni Cesareo ci ha dunque spiegato come Giulio Maccacaro abbia lavorato affinché
nascesse una scienza più vicina alle esigenze dei cittadini. Ma sono soprattutto le nuove
tecnologie della comunicazione che possono avere un ruolo importante nel facilitare questo
avvicinamento consapevole e critico dei cittadini alla scienza come spiega Silvano Tagliagambe, professore
ordinario di Filosofia della Scienza presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Roma La Sapienza, in
unintervista rilasciata a MediaMente:
Pensiamo a che cosa ha
rappresentato il passaggio dal manoscritto alla carta stampata. Si è passati dalla figura
del saggio, come qualcuno dotato di capacità e poteri, più che umani, che si elevava al
di sopra della media degli altri uomini a unidea, invece, delluguaglianza
dellintelligenza grazie alla quale tutti hanno la possibilità, il potere di
arrivare a conoscere. Ecco, da questo punto di vista, Internet, può segnare una svolta
epocale dello stesso genere in quanto ci libera dal peso e dallossessione
dellaccesso e della ricerca dellinformazione che non sono più un problema per
noi, e concentra la nostra attenzione sul controllo critico dellinformazione, sulla
selezione dellinformazione e sulla capacità di collegare tra di loro informazioni
che appartengono a media e a campi dinteresse differente diversi.
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