La telematica è arrivata a Roma alla
fine del 1994, con qualche ritardo rispetto ad altre città come Bologna o Milano.
Se in questi casi la telematica civica ha incentrato la propria azione sulla capacità di
fornire opportunità di aggregazione e di interazione tra cittadini e amministratori,
lesperienza romana ha concentrato il proprio interesse soprattutto sul versante dei
servizi. Ma di recente qualcosa sta cambiando. Come è impostata attualmente la rete
civica romana?
Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Mariella Gramaglia, vicedirettore generale del
Comune di Roma:
"La rete civica di Roma ha ormai cinque anni di vita. E uscita dalla fase
sperimentale e oggi ha più di 700.000 contatti al mese. Abbiamo due indirizzi uno
istituzionale che si chiama le Pagine di
Roma presso il sito del Comune e un nuovo indirizzo che si chiama Rom@civica.net che un sito a cui partecipano
cento scuole, più di 60 associazioni no-profit e una comunità di cittadini".
La rete civica romana è dunque caratterizzata da una fortissima vocazione di servizio.
La sezione civica è ancora agli inizi ed è in costante evoluzione. Lintento di
fondo della rete capitolina è quello di fornire al cittadino tutte le notizie di cui ha
bisogno per orientarsi agevolmente tra i canali dellamministrazione pubblica.
Lamministrazione sfrutta cioè il canale telematico per farsi quanto più possibile
trasparente fino a rendere certi meccanismi quasi automatici. Mariella Gramaglia ci spiega
come si accede a tutto questo patrimonio informativo in Rete:
"Abbiamo diversi canali di accesso alla Rete quello più propriamente
istituzionale è rappresentato dalla rete dei 19 Uffici di relazione con il pubblico che
operano nelle circoscrizioni romane. Nelle banche dati degli Urp cè la
connessione ad Internet e la possibilità di informare i cittadini sulle notizie del sito.
La gente attraverso gli Urp conosce il sito e può accedere alle informazioni di cui ha
bisogno".
Uffici relazioni col
pubblico, centri dinformazione turistica, informagiovani e biblioteche, sono i
principali punti pubblici di accesso alle informazioni contenute sulla rete civica. Le
biblioteche in particolare, proprio per la loro naturale disposizione alla diffusione del
sapere, sono diventate il fulcro di un progetto molto articolato a cui aderiscono 25
biblioteche che offrono servizi multimediali.
Paradossalmente
liniziativa di maggior successo promossa dal comune di Roma è quella che ha meno a
che vedere con la telematica: il progetto
della banca del tempo. Una banca del tempo è una struttura che si occupa di scambiare
tempo e informazioni tra i cittadini come fanno le banche tradizionali con il denaro. La
telematica e la tecnologia questa volta intervengono solo a livello organizzativo, per
regolare orari, conti correnti e situazioni creditizie. Federico Colosi, Segretario
Generale dellAssociazione Banca del Tempo, ci spiega in concreto di cosa si tratta:
"La banca del tempo è il prodotto di 24 sportelli che funzionano nella nostra
città. I cittadini si recano in uno dei 24 sportelli gestiti dalle 30 associazioni che
fanno capo allassociazione centrale Banca del Tempo. Le associazioni no-profit che
gestiscono gli sportelli della Bdt sono presenti nelle sedi sindacali e nei comitati di
quartiere e in parrocchia. Per esempio la quarta circoscrizione, dove opera
lassociazione il Ponte, ha raccolto tra i cittadini già 200 correntisti che sono
disponibili a scambiarsi da lezioni di lingue a pulizie di verdure, da giardinaggio a
dog-sitting etc. Il Comune promuove campagne pubblicitarie per far conoscere la
banca del tempo, e i cittadini possono recarsi presso le circoscrizioni dove sono già
attivi gli sportelli, oppure fissare appuntamenti con gli operatori, tramite telefono e
Internet. Quando il cittadino si reca nella sede prescelta, ha un colloquio preliminare
durante il quale si verifica la sua serietà e lintenzione di entrare nel circuito
della banca del tempo.
I dati anagrafici vengono quindi inseriti nel computer e, in un momento successivo,
loperatore chiede al cittadino quali siano le reali disponibilità di conoscenze e
di tempo che vuole scambiare. In questa fase è cruciale il ruolo delloperatore,
poiché non solo controlla che lo scambio avvenga in modo corretto, e che alle ore di
tempo prestate corrispondano ore ricevute, ma in una città grande e dispersiva come Roma,
diventa anche il tramite sociale fra i cittadini, che vengono così stimolati a scoprire i
propri talenti e a metterli a disposizione degli altri. Infine, dopo unaccurata
selezione, si trovano uno o più interlocutori con i quali sarà possibile effettuare lo
scambio. Attraverso questa semplice procedura nascono nuovi correntisti e si sviluppa la
cultura della solidarietà".
di Rossella Li Vigni |
Una buona parte delle esperienze promosse dal comune di Roma proviene da
altre realtà: lamministrazione comunale le ha osservate e fatte proprie.
Mariella Gramaglia è infatti anche presidente di una associazione telematica di città europee che si chiama Telecities alla quale partecipano cento
città europee e più di dieci città italiane nata allo scopo di mettere a confronto
esperienze diverse. La possibilità di imparare da ciò che stanno facendo gli altri può
dunque essere un obiettivo da perseguire nella fase realizzazione dei servizi telematici
rivolti al cittadino. |
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