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Città, Reti Servizio del 03/03/99 

Reti Civiche: Roma

di Michele Alberico

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I siti del Comune di Roma
di Michele Alberico


La telematica è arrivata a Roma alla fine del 1994, con qualche ritardo rispetto ad altre città come Bologna o Milano. Se in questi casi la telematica civica ha incentrato la propria azione sulla capacità di fornire opportunità di aggregazione e di interazione tra cittadini e amministratori, l’esperienza romana ha concentrato il proprio interesse soprattutto sul versante dei servizi. Ma di recente qualcosa sta cambiando. Come è impostata attualmente la rete civica romana?Pagine di Roma

Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Mariella Gramaglia, vicedirettore generale del Comune di Roma:

"La rete civica di Roma ha ormai cinque anni di vita. E’ uscita dalla fase sperimentale e oggi ha più di 700.000 contatti al mese. Abbiamo due indirizzi uno istituzionale che si chiama le Pagine di Roma presso il sito del Comune e un nuovo indirizzo che si chiama Rom@civica.net che un sito a cui partecipano cento scuole, più di 60 associazioni no-profit e una comunità di cittadini".

Rom@civica.net

La rete civica romana è dunque caratterizzata da una fortissima vocazione di servizio. La sezione civica è ancora agli inizi ed è in costante evoluzione. L’intento di fondo della rete capitolina è quello di fornire al cittadino tutte le notizie di cui ha bisogno per orientarsi agevolmente tra i canali dell’amministrazione pubblica. L’amministrazione sfrutta cioè il canale telematico per farsi quanto più possibile trasparente fino a rendere certi meccanismi quasi automatici. Mariella Gramaglia ci spiega come si accede a tutto questo patrimonio informativo in Rete:

"Abbiamo diversi canali di accesso alla Rete  quello più propriamente istituzionale è rappresentato dalla rete dei 19 Uffici di relazione con il pubblico che operano nelle circoscrizioni romane. Nelle banche dati degli Urp c’è la connessione ad Internet e la possibilità di informare i cittadini sulle notizie del sito. La gente attraverso gli Urp conosce il sito e può accedere alle informazioni di cui ha bisogno".

ColosseoUffici relazioni col pubblico, centri d’informazione turistica, informagiovani e biblioteche, sono i principali punti pubblici di accesso alle informazioni contenute sulla rete civica. Le biblioteche in particolare, proprio per la loro naturale disposizione alla diffusione del sapere, sono diventate il fulcro di un progetto molto articolato a cui aderiscono 25 biblioteche che offrono servizi multimediali.

BdtParadossalmente l’iniziativa di maggior successo promossa dal comune di Roma è quella che ha meno a che vedere con la telematica: il progetto della banca del tempo. Una banca del tempo è una struttura che si occupa di scambiare tempo e informazioni tra i cittadini come fanno le banche tradizionali con il denaro. La telematica e la tecnologia questa volta intervengono solo a livello organizzativo, per regolare orari, conti correnti e situazioni creditizie. Federico Colosi, Segretario Generale dell’Associazione Banca del Tempo, ci spiega in concreto di cosa si tratta:

"La banca del tempo è il prodotto di 24 sportelli che funzionano nella nostra città. I cittadini si recano in uno dei 24 sportelli gestiti dalle 30 associazioni che fanno capo all’associazione centrale Banca del Tempo. Le associazioni no-profit che gestiscono gli sportelli della Bdt sono presenti nelle sedi sindacali e nei comitati di quartiere e in parrocchia. Per esempio la quarta circoscrizione, dove opera l’associazione il Ponte, ha raccolto tra i cittadini già 200 correntisti che sono disponibili a scambiarsi da lezioni di lingue a pulizie di verdure, da giardinaggio a dog-sitting etc. Il Comune promuove campagne pubblicitarie per far conoscere la banca del tempo, e i cittadini possono recarsi presso le circoscrizioni dove sono già attivi gli sportelli, oppure fissare appuntamenti con gli operatori, tramite telefono e Internet. Quando il cittadino si reca nella sede prescelta, ha un colloquio preliminare durante il quale si verifica la sua serietà e l’intenzione di entrare nel circuito della banca del tempo.
I dati anagrafici vengono quindi inseriti nel computer e, in un momento successivo, l’operatore chiede al cittadino quali siano le reali disponibilità di conoscenze e di tempo che vuole scambiare. In questa fase è cruciale il ruolo dell’operatore, poiché non solo controlla che lo scambio avvenga in modo corretto, e che alle ore di tempo prestate corrispondano ore ricevute, ma in una città grande e dispersiva come Roma, diventa anche il tramite sociale fra i cittadini, che vengono così stimolati a scoprire i propri talenti e a metterli a disposizione degli altri. Infine, dopo un’accurata selezione, si trovano uno o più interlocutori con i quali sarà possibile effettuare lo scambio. Attraverso questa semplice procedura nascono nuovi correntisti e si sviluppa la cultura della solidarietà".

di Rossella Li Vigni

NavigazioneUna buona parte delle esperienze promosse dal comune di Roma proviene da altre realtà: l’amministrazione comunale le ha osservate e fatte proprie.

Mariella Gramaglia è infatti anche presidente di una associazioneTelecities telematica di città europee che si chiama Telecities alla quale partecipano cento città europee e più di dieci città italiane nata allo scopo di mettere a confronto esperienze diverse. La possibilità di imparare da ciò che stanno facendo gli altri può dunque essere un obiettivo da perseguire nella fase realizzazione dei servizi telematici rivolti al cittadino.

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