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Città - Creatività- Servizio del 18/02/99 

Città underground: Bologna

di Gomma

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Bologna nella Rete
di Bifo


Radio AliceBologna, sin dalla fine degli anni Settanta, ha offerto esperienze d’avanguardia nel campo della comunicazione. Un tipo di comunicazione provocatoria, ironica e con una forte carica di rinnovamento sociale. Il caso più clamoroso fu senz’altro quello di Radio Alice, che cambiò il modo di fare radio in Italia e la cui chiusura forzata scatenò proteste e accesi dibattiti.

Uno dei più interessanti laboratori di comunicazione Navigazionedella città emiliana è il Link.

Il Link nasce nel ’94 come esperimento relativamente nuovo in Italia su due presupposti: quello di formare un network tra strutture e persone della scena indipendente bolognese e non solo bolognese e come esperimento organizzativo per la costruzione di un centro non istituzionale che si occupasse di culture della contemporaneità.

Oggi il Link è riuscito sostanzialmente a raggiungere alcuni obiettivi sulla differenziazione delle sue attività. Si occupa sia di produzione che di divulgazione intesa come costruzione di un palinsesto, di un cartellone di attività pubbliche legate ai vari settori culturali.

LinkTra i laboratori del Link che si avvalgono anche di collaborazioni internazionali va segnalato quello telematico, chiamato Hg - una sigla di un composto chimico - che si propone di lavorare sull’elaborazione linguistica come ci spiega Lella Mascio, una delle coordinatrici del laboratorio:
"Hg lavora alla sperimentazione di nuovi linguaggi di comunicazione e, nel campo della produzione multimediale, come osservatorio delle dinamiche di Rete.  Cerchiamo di realizzare eventi in connessione con altre realtà presenti al Link e cerchiamo anche di attivare contatti con organizzazioni esterne al Link residenti sul territorio europeo. Abbiamo già lavorato con un gruppo di Manchester e abbiamo rapporti attivi con Amsterdam. L’ultimo evento che abbiamo organizzato qui al Link la notte di Capodanno è stato cooprodotto con Protein-tv di Londra.

L’esperimento, realizzato la notte di Capodanno, consisteva nel trasmettere attraverso Internet la serata live del Link. La Protein tv era in collegamento diretto da Londra.
In parallelo a questo esperimento in diretta sul web è stato effettuato un collegamento punto a punto tra Bologna e una sala di Londra in cui tramite linea Isdn veniva spedito l’audio in formato alta qualità. Questo ha reso possibile l’ascolto anche all’interno di una sala e non ad una semplice utenza Internet".

Uno dei laboratori più attivi del Link è l’Opificio Ciclope, un laboratorio video che produce edizioni in tecnologia video a basso costo.
Ce ne parla Lucio, uno dei tre ragazzi che si occupa di questo laboratorio: "Fondamentalmente usiamo due tipi di tecnologie quelle che ci permettono di essere nel mercato e quindi fare in modo che i nostri prodotti abbiano le caratteristiche quantitative del broadcast.

Fortunatamente il secondo tipo di tecnologie che usiamo ha origine più personale, individuale. Nella maggior parte dei casi sono feticci. Utilizziamo attrezzature desuete, di altri tempi, come possono essere camere monotubo da studio anni ’70 o cineprese super 8. Utilizziamo ad esempio la miga una tecnologia che in teoria non dovrebbe avere né mercato, né spazio nel mondo del broadcast eppure un colpetto per volta qualcosa siamo riusciti a piazzare. Lo stesso si dica per il super 8, per camere da studio, camere di controllo o comunque tutto quello che dà la possibilità di essere utilizzato in modo sovversivo o feticistico".

di Tiziana Alterio

Radio Città del CapoL’integrazione tra radio e telematica è ormai un dato di fatto, come dimostrano le tante radio che hanno siti Internet o trasmettono su Internet.
Ma anche il tradizionale modo di fare radio può attirare l’attenzione degli appassionati di computer.
Robin Benatti è conduttore di Cyberthrilla, una seguitissima trasmissione di argomento cyber sulle frequenze di Radio Città del Capo, un’emittente privata bolognese.

"Cyberthrilla - ha detto Benatti - nasce da alcuni avvenimenti del 1998, in particolare dal sequestro del server Isole nella rete e dai mezzi di comunicazione di massa che davano di queste notizie una visione del tutto criminalizzante. Ci siamo proposti di fare una trasmissione che si dedicasse alla controinformazione.

Isole nella reteCyberthrilla non aderisce all’ottimismo tecnologico. Riteniamo che l’idea di progresso, di salvezza legato alle tecnologie siano una grande illusione ed è per questo che noi tentiamo di farne una lettura politica soprattutto legata ai movimenti di protesta, a situazioni legate alla censura oppure a una critica alla cosiddetta emergenza pedofilia".

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