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Telelavoro - Servizio del 16/02/99 

Prospettive del telelavoro

di Cristina Lasagni e Cristina Bigongiali

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Telecentri per il lavoro su Internet
di Giampiero Moncada


Molte organizzazioni, come ad esempio le pubbliche amministrazioni, stanno considerando il telelavoro come un mezzo per accrescere la produttività e la flessibilità del personale.
Alcune agenzie di sviluppo stanno valutando la possibilità di servirsene per agevolare lo sviluppo socio-economico di territori disagiati o mal collegati al tessuto produttivo; infine molte singole persone, per lo più lavoratori autonomi, lo stanno adottando nella loro vita quotidiana per cercare di ottenere un migliore equilibrio tra lavoro, famiglia e vita personale.

Lavoro e tecnologiaIn riferimento a quest’ultima possibilità abbiamo raccolto la testimonianza di una telelavoratrice.

Silvia Menghini lavora per una casa editrice di Milano vivendo a Novara e si occupa autonomamente della vendita di spazi pubblicitari su alcune riviste. Pur essendo un lavoro che in teoria la obbligherebbe ad essere spesso fuori casa, grazie alle apparecchiature di cui si è fornita, riesce a lavorare quasi esclusivamente da casa. Infatti visita i suoi clienti personalmente solo la prima volta, per farsi conoscere, e poi mantiene i contatti telefonicamente mettendo i clienti a conoscenza delle varie iniziative tramite comunicazioni via posta elettronica. La qualità del suo tempo è sensibilmente migliorata da quando si è organizzata a casa perché evita di dover andare tutti i giorni presso la sede della casa editrice e autonomamente decide come impostare la sua giornata di lavoro e quando prendersi degli intervalli a seconda delle sue necessità. Non sente assolutamente la mancanza del luogo di lavoro soprattutto perché le sue amicizie sono sempre state al di fuori dell’ambiente professionale, ed inoltre gli strumenti tecnologici le consentono di preparare documenti, inviare fax, mandare e-mail anche in orari completamente disgiunti dall’orario canonico d’ ufficio, quando magari le linee sono più libere e anche il collegamento ad Internet costa meno. La sua esperienza è quindi sostanzialmente molto positiva, soprattutto per la grande autonomia nella gestione del suo tempo sia libero che professionale.

Lavoro on lineGrande autonomia nella gestione del proprio tempo, sia libero che professionale, sembra quindi essere l’aspetto positivo maggiormente sentito. In Italia, però lo sviluppo del telelavoro è ancora piuttosto limitato, dato che al momento solo 250 mila persone sono coinvolte in questa modalità di lavoro, il che rappresenta percentualmente poco più dell’1% dell’intera forza lavorativa; dati piuttosto irrisori se si pensa ad esempio alla realtà del fenomeno in Europa dove i telelavoratori sono circa quattro milioni e mezzo e quasi due milioni solo in Gran Bretagna, paese in cui i telelavoratori rappresentano circa il 10% della forza lavoro globale.

European Telework DevelopmentMa quante persone sarebbero veramente disposte a cambiare? A questo proposito Patrizio de Nicola, sociologo dell’università la Sapienza di Roma e coordinatore del progetto ”European Telework Development”, ha svolto una ricerca fra i dipendenti dell’amministrazione provinciale di Perugia, cercando di capire la loro predisposizione ad accettare una modalità di telelavoro, per quali motivi e con quali dubbi e paure:

"Sul telelavoro noi abbiamo uno stereotipo che viene dagli anni '70, dal primo grande shock petrolifero, quando era urgentissimo ridurre gli spostamenti e il consumo di benzina. Lo stereotipo dell’epoca era quello di lavorare in casa, e quindi il telelavoro era visto come uno strumento per ridurre i consumi energetici, per disinquinare le città e così via. In realtà oggi abbiamo scoperto, da qualche anno, che il telelavoro è soprattutto un modo per rendere la flessibilità la vita delle persone e per desincronizzare i loro tempi. Con il telelavoro noi potremmo evitare non tanto gli spostamenti in generale quanto gli spostamenti simultanei di migliaia di persone che si recano nelle grandi città tutti insieme, al lavoro, nello stesso orario. Nell’ambito dell’approvazione della legge Bassanini sulla riforma del pubblico impiego, attraverso la distribuzione di questionari nella città di Perugia, abbiamo scoperto alcune cose interessanti come, ad esempio, che tra i dipendenti pubblici gli uomini sono più propensi al telelavoro che non le donne anche se sono propensi entrambi i sessi, quasi nel 50% dei casi. Tuttavia la percentuale degli uomini favorevole al telelavoro è superiore al 30% mentre quella delle donne arriva appena al 12%.
La seconda domanda che abbiamo posto riguarda le motivazioni: abbiamo chiesto per quale motivo l'intervistato vorrebbe telelavorare. Le motivazioni sono molto diverse. Le donne telelavorerebbero più volentieri per avere più tempo da dedicare alla famiglia e anche per avere un lavoro più gratificante, per poter ricostruire un rapporto di lavoro più piacevole con la pubblica amministrazione. Per gli uomini invece quello che importa è ridurre il tempo e anche i soldi spesi in spostamenti. La terza domanda che abbiamo fatto riguardava i rischi del telelavoro. In questo caso le differenze di genere contano poco, in linea di massima dicono ambeduei sessi che il grande rischio sia quello dell’isolamento dai colleghi, anche se gli uomini mettono un po’ più l’accento sulle difficoltà di fare carriera e le donne invece sui rischi di entrare in attrito con la famiglia stando più tempo in casa. Da ultimo abbiamo chiesto se il telelavoro dovesse essere un’esperienza totalizzante, cioè quali conseguenze fossero legate al passaggio dall’andare sempre in ufficio allo stare sempre in casa. Qui circa il 70% degli uomini e l’80% delle donne rispondono che non dovrebbe essere così: il telelavoro, per essere piacevole, dovrebbe alternarsi con il lavoro in ufficio, quindi la condizione ideale sarebbe quella di lavorare due o tre giorni in casa e due o tre giorni tornare in ufficio per vedere i colleghi, parlare con il capo, informarsi sulle novità".

Chiediamo allora a Patrizio de Nicola quali conclusioni si possono trarre dai dati raccolti durante questa ricerca a Perugia:
"A me sembra che i dipendenti pubblici abbiano colto, o stiano cogliendo, l’occasione del telelavoro come un meccanismo per riconciliarsi con il proprio impiego. Sappiamo che il pubblico impiego è stato un lavoro storicamente poco gratificante per i dipendenti e percepito come molto rigido. Il telelavoro permette di flessibilizzare questo rapporto con notevolissimi vantaggi non solo per il telelavoratore ma anche per la pubblica amministrazione, che potrebbe essere più snella, più flessibile e soprattutto per gli utenti. Basti pensare alla possibilità di far telelavorare, dai propri paesi di orgine, i telelavoratori per esempio, della provincia di Perugia, che operando a casa loro o vicino casa loro, ad esempio in un centro di telelavoro situato nel proprio paese, potrebbero contemporaneamente non solo lavorare per la provincia ma anche offrire servizi. Questo è poi lo scopo di tutte le leggi di riforma del Ministro Bassanini: portare la Pubblica amministrazione verso il cittadino. A mio avviso il telelavoro è un’occasione da non perdere per andare in questa direzione".


NavigazioneIl telelavoro, concepito come un modo potenziale per lavorare nel luogo e nel momento ideale per ciascun lavoratore, non va però visto solo come lavoro svolto da casa. Un po’ ovunque nel mondo ci si sta già attrezzando per creare centri pensati appositamente per rendere possibile a vari individui non attrezzati singolarmente nelle loro case o che non vogliono isolarsi troppo fra quattro mura l'utilizzazione di strutture fornite con tutte le adeguate tecnologie di comunicazione a cui appoggiarsi per telelavorare. A Roma esiste il più grande centro in Europa per numero di posti di lavoro offerti.

RomaNexusIl centro di telelavoro RomaNexus realizzato da Telecom Italia in accordo con il Comune di Roma, è attualmente fra i più importanti centri telematici operativi in Europa, sia per tecnologie disponibili, che per dimensioni, dato che offre oltre cento postazioni di lavoro. La realtà che il centro ospita è piuttosto variegata: vi sono piccole imprese o aziende sul nascere che desiderano avvalersi di un luogo dotato di tutte le infrastrutture della tecnologia senza caricarsi di costi di investimento iniziali, vi sono poi strutture in fase di espansione, che intendono sviluppare progetti particolari e che vi appoggiano occasionalmente dipendenti o collaboratori, ed infine anche lavoratori autonomi e liberi professionisti che vi trovano servizi, e supporti adeguati per lo svolgimento delle loro attività. La testimonianza delle persone al lavoro presso il centro ci fa capire quanto possa essere stimolante per alcuni lavorare vicino a professionisti che si occupano di settori differenziati, ed in aziende diverse e quanto il lavoratore si sensibilizzi sul proprio senso di responsabilità professionale se collocato al di fuori del suo ambiente di lavoro. Prenotare una postazione di lavoro è semplice. Sia telefonicamente che attraverso il sito del centro Telenexus.telecomitalia.it chiunque può reperire tutte le informazioni necessarie e riservare una postazione di lavoro anche da un giorno all’altro, eventualmente anche per un solo pomeriggio, scegliendo il luogo di maggiore gradimento, che può variare dall’ ufficio singolo all’isola multimediale, e prenotando i vari servizi che il centro offre, dal recapito telefonico o postale, alla sala riunioni, all’organizzazione di una video conferenza.

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