Nella storia dellarte, in
tutte le epoche, almeno sino allOttocento, la fonte principale di ispirazione degli
artisti è stata la natura. Con lastrattismo e le avanguardie del Novecento le cose
sembravano un po' cambiate.
Oggi, però, con larte elettronica, la natura torna ad essere ispiratrice
dellarte. Ma si tratta di una natura un po' diversa: una natura
"artificiale".
Partiamo da un motore di ricerca come Yahoo!, con
una semplice ricerca: "Artificial life and art".
Fra i siti più interessanti che parlano della sperimentazione artistica legata
allArtificial life troviamo quello di Fusebox.
William Latham è un artista
inglese che si occupa di favorire la nascita di esseri viventi simulati nelle viscere dei
computer di casa vostra.
Le sue opere darte sono degli screen saver che fanno evolvere figure sempre
nuove che somigliano molto ad organismi primitivi.
Le natura e le sue mutazioni influenzano lopera di Nathania Vishnevsky. Le
pagine del suo sito sono state premiate dal Grand Prix per la computer graphics di Dream
Science, due anni fa.
Ma non
cera già stato Klee
che con le sue figure astratte che sembrava ispirarsi ad organismi come microbi e batteri,
in tutta la loro colorata vitalità?
Certo, ma daltra parte la vita di cui si occupano cyberartist come Karl Sims ha in più il dono di essere
completamente immaginaria, calata dal cielo degli algoritmi matematici sullo schermo dei
computer.
Ed è proprio un'università ben nota
per i suoi matematici, Ucla, che ospita una delle mostre di artificial life art
più interessanti e curiose.
La mostra
è stata supportata insieme dal dipartimento di studi artistici e da quello di studi
biologici: e in effetti, qui, scienza e arte si fondono in maniera inestricabile.
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