Opera Totale è una manifestazione
organizzata dal Comune di Venezia che da cinque anni fa il punto delle situazione nel
mondo della sperimentazione artistica.
John Maeda è stato uno
degli ospiti multimediali più interessanti della mostra. Designer famoso, oggi insegna al
Mit-Media Laboratory di Boston. E' noto per Reactive Books, una collana di
quattro opere interattive. In Reactive Books le parole si trasformano in figure dinamiche,
la voce può modificare un'immagine e la tastiera del computer diventa una
bizzarra fonte di trovate visive.
Sul palco del teatro Toniolo di Opera Totale , si sono alternati anche altri artisti e
ricercatori che hanno messo a fuoco vari aspetti legati allo sviluppo del linguaggio con
le nuove tecnologie.
Il tentativo è quello di costruire un nuovo
linguaggio, una forma artistica in cui limmagine, il suono e le tecnologie digitali
si integrino fra loro in modo perfetto. Nello spettacolo dellamericano Elliott Earls
si mescolano suoni, videoclip, musica pop e una serie di testi recitati dal vivo. Da un
pennello può nascere il disegno di una donna, ma anche un pezzo musicale. Quando
lartista dipinge, produce contemporaneamente dei suoni. Ogni gesto, corrisponde a
una nota e ad unimmagine precisa. Fra le maggiori innovazioni proposte
dallarte tecnologica, cè quella di creare lavori che possono essere
modificati e interpretati di volta in volta dal pubblico. E il caso di Coro opera
del gruppo milanese Studio Azzurro. Ogni volta che i visitatori calpestano un
tappeto, le immagini cambiano e si sentono suoni diversi. "Il rapporto con il
pubblico - spiega Paolo Rosa di Studio Azzurro - è molto importante per noi. Quando presentiamo le nostre opere, osserviamo le reazioni del
pubblico per capire da che cosa è attratto nel nostro lavoro". Studio Azzurro ha
creato una serie di opere teatrali ricche di video e di installazioni tecnologiche. Striaz
è ispirata al libro i Benandanti di Carlo Ginzburg. In questo caso è
interessante lo studio della relazione fra musica e immagini. Secondo Studio Azzurro, ogni
forma di linguaggio deve essere inserita nellopera mantenendo una propria autonomia.
Il rapporto fra musica e immagine, è anche il filo conduttore delle opere del gruppo di
ricerca e di sperimentazione londinese Antirom. Antirom ha lavorato a Opera Totale con il
sestetto di archi Instrumental. I musicisti suonano su un palco dove viene proiettato uno
spartito che è collegato a un computer. Ognuno di loro suona seguendo le indicazioni di
questo spartito telematico e, durante ogni concerto, si creano melodie nuove. |
di Valeria Pini
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Sono dunque molto diverse le direzioni di ricerca del mondo dell'arte digitale: abbiamo
visto come si può affrontare la relazione con il pubblico, come si può coinvolgere il
gesto e il corpo in una performance di interazione "naturale" con la macchina, e
come persino il gesto pittorico, o la voce nella sinestesia con la musica, generi una
nuova forma d'arte.
Se solo qualche anno fa gli strumenti multimediali
venivano utilizzati per trasferire sui nuovi media contenuti e forme classiche, oggi, come
hanno dimostrato autori come Maeda,
l'approccio e più flessibile, la distanza insomma si fa sempre più marcata.
Probabilmente occorrerà una nuova generazione di autori che abbiano imparato a convivere
con questi mezzi senza fardelli o imbarazzi, per avere dei risultati davvero originali sul
piano del linguaggio. E questo non solo in arte. Non a caso Spielberg, a proposito del
cinema del futuro, sostiene che i nuovi registi che racconteranno in modo nuovo,
arriveranno dal mondo dei videogiochi. |
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