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Immagini - Servizio del 03/02/99 

Opera Totale

di Maria Grazia Mattei

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Artisti digitali
di Michele Alberico


Opera TotaleOpera Totale è una manifestazione organizzata dal Comune di Venezia che da cinque anni fa il punto delle situazione nel mondo della sperimentazione artistica.
John Maeda è stato uno degli ospiti multimediali più interessanti della mostra. Designer famoso, oggi insegna al Mit-Media Laboratory di Boston. E' noto per Reactive Books, una collana di quattro opere interattive. In Reactive Books le parole si trasformano in figure dinamiche, Reactive Booksla voce può modificare un'immagine e la tastiera del computer diventa una bizzarra fonte di trovate visive.John Maeda
Sul palco del teatro Toniolo di Opera Totale , si sono alternati anche altri artisti e ricercatori che hanno messo a fuoco vari aspetti legati allo sviluppo del linguaggio con le nuove tecnologie.

 

Ellliott EarlsIl tentativo è quello di costruire un nuovo linguaggio, una forma artistica in cui l’immagine, il suono e le tecnologie digitali si integrino fra loro in modo perfetto. Nello spettacolo dell’americano Elliott Earls si mescolano suoni, videoclip, musica pop e una serie di testi recitati dal vivo. Da un pennello può nascere il disegno di una donna, ma anche un pezzo musicale. Quando l’artista dipinge, produce contemporaneamente dei suoni. Ogni gesto, corrisponde a una nota e ad un’immagine precisa. Fra le maggiori innovazioni proposte dall’arte tecnologica, c’è quella di creare lavori che possono essere modificati e interpretati di volta in volta dal pubblico. E’ il caso di Coro opera del gruppo milanese “Studio Azzurro”. Ogni volta che i visitatori calpestano un tappeto, le immagini cambiano e si sentono suoni diversi. "Il rapporto con il pubblico - spiega Paolo Rosa di Studio Azzurro - è molto importante per noi. Tavolo interattivoQuando presentiamo le nostre opere, osserviamo le reazioni del pubblico per capire da che cosa è attratto nel nostro lavoro". Studio Azzurro ha creato una serie di opere teatrali ricche di video e di installazioni tecnologiche. Striaz è ispirata al libro i “Benandanti” di Carlo Ginzburg. In questo caso è interessante lo studio della relazione fra musica e immagini. Secondo Studio Azzurro, ogni forma di linguaggio deve essere inserita nell’opera mantenendo una propria autonomia.
Il rapporto fra musica e immagine, è anche il filo conduttore delle opere del gruppo di ricerca e di sperimentazione londinese Antirom. Antirom ha lavorato a Opera Totale con il sestetto di archi Instrumental. I musicisti suonano su un palco dove viene proiettato uno spartito che è collegato a un computer. Ognuno di loro suona seguendo le indicazioni di questo spartito telematico e, durante ogni concerto, si creano melodie nuove.
di Valeria Pini


Sono dunque molto diverse le direzioni di ricerca del mondo dell'arte digitale: abbiamo visto come si può affrontare la relazione con il pubblico, come si può coinvolgere il gesto e il corpo in una performance di interazione "naturale" con la macchina, e come persino il gesto pittorico, o la voce nella sinestesia con la musica, generi una nuova forma d'arte.

NavigazioneSe solo qualche anno fa gli strumenti multimediali venivano utilizzati per trasferire sui nuovi media contenuti e forme classiche, oggi, come hanno dimostrato autori come Maeda, l'approccio e più flessibile, la distanza insomma si fa sempre più marcata. Probabilmente occorrerà una nuova generazione di autori che abbiano imparato a convivere con questi mezzi senza fardelli o imbarazzi, per avere dei risultati davvero originali sul piano del linguaggio. E questo non solo in arte. Non a caso Spielberg, a proposito del cinema del futuro, sostiene che i nuovi registi che racconteranno in modo nuovo, arriveranno dal mondo dei videogiochi.

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