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Handicap, Telelavoro - Navigazione del 15/01/99 

Handicap e nuove tecnologie

di Elena Capparelli

Servizio
Handicap e telelavorare
di Stefania Navacchia


 Il Dottor Raman"Quando mi collego ad Internet per apprendere le ultime notizie, per consultare un articolo o per vedere come vanno i titoli di borsa, lascio spento lo schermo del mio portatile. In questo modo le batterie durano molto di più e lo schermo non mi serve comunque, dato che sono non vedente."

In questo modo il dottor Raman, ricercatore all'Advanced Technology Group della Adobe System di San José, in California racconta il suo modo di navigare, in un articolo comparso sulla rivista "Le scienze", edizione italiana di Scientific American, nell'Ottobre dello scorso anno.
"Il fatto che una persona cieca possa navigare su Internet in maniera altrettanto efficiente di chi è dotato della vista" - prosegue Raman - "testimonia quanto ampie siano le possibilità offerte dai mezzi digitali per migliorare la comunicazione tra gli esseri umani. Se usata appropriatamente la tecnologia può separare il messaggio dal mezzo, in modo da consentirci di accedere alle informazioni ovunque, in ogni momento e in qualsiasi forma desideriamo."
Oltre alla Adobe System, anche la Sun Microsystems, la Microsoft e l'Ibm propongono software per permettere a chiunque l'accesso ai mezzi informatici. E in effetti, l'eliminazione di quelle che potremo chiamare Microsoft"le barriere elettroniche", è una parte notevole del percorso che può condurre alle pari opporunità lavorative - nel campo delle nuove professioni legate, ad esempio, al telelavoro - tra diasabili e non. Altrettanto importante è la formazione e l'educazione, con corsi adeguati, all'uso dei sistemi informatici. A questo proposito nel sito dell'ASPHI, ovvero dell'Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per i portatori di Handicap, troverete molte informazioni. Se, ad esempio, cliccate su "non vedenti" nell' home page del sito, verrete informati su alcuni corsi di formazione professionale che possono facilitare i disabili della vista, appunto, nell'inserimento del mondo del lavoro. Il superamento delle barriere elettroniche e l'educazione all'uso delle nuove tecnologie, per consentire anche alle persone disabili di accedere a varie forme di telelavoro, è anche uno degli obiettivi dell'Isdac, associazione che si propone di promuovere le capacità dei disabili nella società dell' informazione.

Una delle proposte dell'Isdac, nell'ambito della settimana europea dedicata al telelavoro, è un questionario in cui si invitano i lettori a pubblicizzare le migliori esperienze di inserimento di lavoratori disabili all'interno di aziende, enti pubblici e università. Lo scopo è quello di conoscere lo "stato dell'arte" del processo di integrazione nel mondo del lavoro e del telelavoro delle persone portatrici di handicap e soprattutto di conoscere quali sono gli ambiti lavorativi, con maggiori possibilità di inserimento. Un altro sito interessante in questo senso, è quello di Gladnet, rete mondiale di informazione e ricerca per l'inserimento nel mondo del lavoro e la formazione delle persone disabili. L'associazione, no-profit, di cui si può diventare membri pagando una tassa annuale, permette uno scambio - su rete globale - di informazioni di ogni genere sui problemi occupazionali delle persone portatrici di handicap. Un indirizzo utile, quindi, anche per provare a risolvere i propri problemi attraverso lo scambio di notizie legate a esperienze maturate in ambiti e in luoghi diversi.

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