"Quando mi
collego ad Internet per apprendere le ultime notizie, per consultare un articolo o per
vedere come vanno i titoli di borsa, lascio spento lo schermo del mio portatile. In questo
modo le batterie durano molto di più e lo schermo non mi serve comunque, dato che sono
non vedente."
In questo modo il dottor Raman, ricercatore
all'Advanced Technology Group della Adobe System di
San José, in California racconta il suo modo di navigare, in un articolo comparso sulla
rivista "Le scienze", edizione italiana di Scientific American,
nell'Ottobre dello scorso anno.
"Il fatto che una persona cieca possa navigare su Internet in maniera altrettanto
efficiente di chi è dotato della vista" - prosegue Raman -
"testimonia quanto ampie siano le possibilità offerte dai mezzi digitali per
migliorare la comunicazione tra gli esseri umani. Se usata appropriatamente la tecnologia
può separare il messaggio dal mezzo, in modo da consentirci di accedere alle informazioni
ovunque, in ogni momento e in qualsiasi forma desideriamo."
Oltre alla Adobe System, anche la Sun Microsystems, la Microsoft e l'Ibm
propongono software per permettere a chiunque l'accesso ai mezzi informatici. E in
effetti, l'eliminazione di quelle che potremo chiamare "le barriere elettroniche", è una parte notevole
del percorso che può condurre alle pari opporunità lavorative - nel campo delle nuove
professioni legate, ad esempio, al telelavoro - tra diasabili e non. Altrettanto
importante è la formazione e l'educazione, con corsi adeguati, all'uso dei sistemi
informatici. A questo proposito nel sito dell'ASPHI,
ovvero dell'Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per i portatori di
Handicap, troverete molte informazioni. Se, ad esempio, cliccate su "non vedenti" nell' home page del sito,
verrete informati su alcuni corsi di formazione professionale che possono facilitare i
disabili della vista, appunto, nell'inserimento del mondo del lavoro. Il superamento delle
barriere elettroniche e l'educazione all'uso delle nuove tecnologie, per consentire anche
alle persone disabili di accedere a varie forme di telelavoro, è anche uno degli
obiettivi dell'Isdac, associazione che si propone di
promuovere le capacità dei disabili nella società dell' informazione.
Una delle proposte dell'Isdac, nell'ambito della settimana europea dedicata al
telelavoro, è un questionario in cui si invitano i lettori a pubblicizzare le migliori
esperienze di inserimento di lavoratori disabili all'interno di aziende, enti pubblici e
università. Lo scopo è quello di conoscere lo "stato dell'arte" del processo
di integrazione nel mondo del lavoro e del telelavoro delle persone portatrici di handicap
e soprattutto di conoscere quali sono gli ambiti lavorativi, con maggiori possibilità di
inserimento. Un altro sito interessante in questo senso, è quello di Gladnet, rete mondiale di informazione e ricerca per
l'inserimento nel mondo del lavoro e la formazione delle persone disabili. L'associazione,
no-profit, di cui si può diventare membri pagando una tassa annuale, permette uno scambio
- su rete globale - di informazioni di ogni genere sui problemi occupazionali delle
persone portatrici di handicap. Un indirizzo utile, quindi, anche per provare a risolvere
i propri problemi attraverso lo scambio di notizie legate a esperienze maturate in ambiti
e in luoghi diversi. |
|