Linsegnamento universitario sta cambiando attraverso lutilizzazione di
Internet. Basti pensare, ad esempio, che ormai ben ottantaquattro università italiane
hanno un loro sito Internet.
Ma come vengono coinvolti gli studenti allinterno dei nuovi progetti didattici
legati alle tecnologie della Rete?
Quali sono le nuove attività che svolgono rispetto ai corsi tradizionali?
Lanno passato MediaMente ha collaborato ad un seminario dedicato allo studio degli
ipertesti che si è svolto presso lUniversità della
Tuscia, a Viterbo.
Vincenzo De Caprio, direttore del laboratorio linguistico, ci ha spiegato perché e
come lUniversità ha investito in questo seminario:
"LUniversità della Tuscia è ununiversità relativamente piccola, e
questo permette un contatto diretto fra docenti e studenti. Il seminario sugli ipertesti nasce infatti dalla
collaborazione fra strutture dellUniversità, la Facoltà di lingue, la Facoltà di beni culturali, il
Laboratorio linguistico, il Centro di calcolo,
il Museolab e una organizzazione studentesca nata proprio per approfondire le tematiche
legate ai nuovi media e alle nuove tecnologie, che si chiama Project Two.
Luniversità eroga un finanziamento a questa
associazione che lo ha utilizzato per acquistare parte delle attrezzature informatiche per
il seminario, soprattutto per lacquisto di programmi necessari. Siamo arrivati
questanno al terzo anno di uniniziativa che mi pare molto vitale anche per il
contributo diretto degli studenti."
Andiamo allora a vedere cosa ha prodotto il seminario nellanno passato.
Innanzitutto cè un sito Internet, piuttosto ricco, che è in Rete
allindirizzo www.merzweb.com.
Tutto il sito è stato poi riversato dai ragazzi anche su un CD-ROM. Rispetto alla
versione in Rete, il CD-ROM prevede una variazione importante: dato che laccesso al
CD-ROM è molto più veloce di quello alla Rete, gli inserti video possono essere di
qualità molto migliore.
Che cosa prevede il corso di questanno?
Gino Roncaglia, che ha condotto il seminario presso lUniversità della Tuscia, lo ha chiesto per noi
direttamente a uno dei partecipanti al corso:
"Il programma di questanno ha detto una ragazza - nasce da una
collaborazione fra il seminario e la cattedra di letterature moderne comparate della
prof.ssa Petrocchi. Lidea è quella di partire dallargomento affrontato nel
corso della professoressa Petrocchi i viaggi in Africa di Alberto Moravia
per realizzare un ipertesto da inserire in Rete. Partiremo dai testi dei libri di viaggio
di Moravia, che prima convertiremo in formato elettronico, e poi renderemo ipertestuali,
collegandoli a una cartina con gli spostamenti di Moravia e con le informazioni aggiuntive
sui paesi e le località da lui visitate. In Africa Moravia ha realizzato anche dei documentari per la RAI, e speriamo di poter utilizzare
nel nostro lavoro anche quelle immagini. Naturalmente occorrerà chiedere
lautorizzazione alla RAI, e anche alla Bompiani, che detiene i diritti dei libri di Moravia.
Ma speriamo che per una iniziativa di questo tipo le autorizzazioni possano essere
concesse."
Abbiamo dunque visto un progetto di didattica universitaria legato alluso delle
nuove tecnologie.
Le trasmissioni di introduzione allinformatica per le scienze umane, nate dalla
collaborazione fra MediaMente e lUniversità della Tuscia e convertite in RealVideo
dagli studenti del seminario, costituiscono il primo ciclo di trasmissioni prodotte dalla
RAI ad essere disponibili integralmente, sia in video che in audio, su Internet.
Ma i modi in cui le nuove tecnologie possono essere usate per assistere gli studenti
allinterno dei corsi universitari non finiscono qui.
George Landow uno dei massimi esperti
sulluso degli ipertesti nellinsegnamento universitario ne individua almeno
tre:
"Ci sono tre modi in cui ho usato e continuo a usare lipertesto
nellinsegnamento ha detto
Landow intervistato da Mediamente.
Il primo è quello di utilizzare lipertesto come per creare una grande biblioteca
elettronica o comunque uno strumento di riferimento con cui gli studenti possano inserire
nel giusto contesto una determinata opera e scoprire cosa succedeva nella società, nella
teoria politica, nella critica letteraria, nelleconomia, a quel tempo.
Il secondo modo è quello di usare lipertesto nella sua forma più dinamica come un
ambiente di lavoro di collaborazione che cambia continuamente: ogni studente può
aggiungere il proprio testo alla biblioteca elettronica, cosicché gli studenti diventano
automaticamente parte del testo.
Lultimo modo di usare lipertesto nellinsegnamento è per sviluppare modi
di scrittura, moduli retorici, per imparare come argomentare e come scrivere sia una prosa
creativa e discorsiva nellambiente elettronico sia in maniera ipertestuale ma con
altre forme di testo digitale."
Quindi le tecnologie legate alla Rete sono, da una parte, degli strumenti, che servono a
migliorare linsegnamento delle materie tradizionali.
Contemporaneamente, come abbiamo visto, attraverso lesperienza di Viterbo, le nuove
tecnologie diventano esse stesse materia di studio.
Infatti un seminario sugli ipertesti è un modo per insegnare come si costruisce un testo
che andrà in Rete, ma anche un modo per studiare alcuni testi classici e mostrare come si
possono analizzare in modo nuovo.
Linsegnamento con le nuove tecnologie è, allo stesso tempo un insegnamento delle
nuove tecnologie. |
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